Emanuele, un ragazzino di appena 16 anni, la sera del 24 novembre del 2103, salutò i suoi genitori e le sue sorelle e andò a una cena con degli amici più grandi.
Quella sera, Emanuele accettò di provare un ‘francobollo’, un acido, che qualcuno dei suoi amici più grandi gli offrì: “Cosa vuoi mai che succeda, lo fanno tutti”, avrà pensato mentre se lo appoggiava sulla lingua. Successe la fine del mondo, il suo mondo. Perché, come a volte succede, quell’acido gli ‘salì’ male, lo traghettò nell’angoscia più nera: erano le due di notte quando Emanuele guardando il fiume che scorreva vicino casa sua, ci si buttò dentro e morì annegato.
Lo stesso fiume dove dieci anni prima con il suo papà aveva liberato il suo pesciolino rosso.
Subito dopo, il papà, Giampietro Ghidini, fondò una associazione, appunto il Pesciolinorosso, che si impegna a tenere i ragazzi a rischio lontano dalla droga.
Oggi la fondazione, che, mentre stiamo scrivendo conta 202.458 su Facebook, https://www.facebook.com/gianpietro.ghidini.4/?fref=ts
è impegnata in tante iniziative per i ragazzi, come l’appuntamento di Sabato 16 febbraio, alle ore 16,00 presso il Centro Polifunzionale di Brindisi di Montagna.
Papà Gianpietro presenta il libro “Lasciami volare” e racconta la storia di Emanuele ad adolescenti e genitori.
Ad organizzare la serata, la dirigente dell’Istituto Comprensivo di Albano di Lucania, Eugenia Tedesco, vi aspetta al Centro Polifunzionale di Brindisi di Montagna sabato 16 febbraio alle ore 16, per ascoltare insieme la storia di Emanuele.

Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell’Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.