Secca, chiara, ma efficace la risposta che don Michele Larocca,autore del libro ”La dimensione del sacro nel film Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini” ha dato a una domanda, altrettanto precisa posta da uno studente dell’IIS ” Isabella Morra ” di Matera su cosa avrebbe detto quell’ intellettuale degli anni Settanta ai giovani di oggi. Una risposta nel solco della verità, di metterci la faccia, dire cosa non va, cosa si pensa, senza avere paura di farlo. Ed è quello che manca spesso nella società contemporanea, con poche voci critiche, coerenti ,che sanno quali possono essere le conseguenze. Come essere messi all’indice, discriminati o anche pagare con la vita. Ed è quello che accadde a Pier Paolo Pasolini, quel 2 novembre del 1975, con un delitto che ha lasciato dubbi , tanto da indurre la Procura del Tribunale di Roma a riaprire le indagini su un uomo che sapeva leggere in anticipo quello che sarebbe accaduto, con l’arrivo dell’Inferno negli anni a venire. Figura interessante, scomoda, rivoluzionaria come ha ricordato don Michele che si è soffermato sui tanti aspetti della sua vita di non credente, ma con un senso della religiosità e della sacralità da figura impegnata. E che oggi sarebbe in sintonia con Papa Francesco. L’incontro che don Michele ha avuto con i ragazzi, docenti e con la preside Cristina Policaro, ha ”arricchito” tutti i, stimolando riflessioni e auspichiamo a leggere, confrontarsi, esprimere opinioni, rispettando quelle degli altri e utilizzando, in maniera responsabile, i social. Si cresce così per essere cittadini…da oggi. E in una Italia alle prese, purtroppo, con problemi di partecipazione, rappresentatività, rispetto, responsabilità su questioni di stretta attualità, come la violenza alle donne, la povertà, il disagio giovanile, la ‘testimonianza’ scomoda di Pier Paolo Pasolini resta. Anche per i credenti , con quella ricerca del sacro che contrassegna le sue opere.” Una ricerca- come è riportato sul retro di copertina del libro- che diventa una sacralità tecnica nascosta nella realtà tutta. Lui stesso dirà: quel ”Cristo lo cerco dappertutto”. E anche don Michele, figura dinamica della Chiesa materana, ha lasciato il segno tra i ragazzi materani e non solo…Il lavoro ” Me l’aspettavo” su don Pino Puglisi sarà rappresentato anche a Scampia( Napoli) dove è in corso un cantiere di ‘vita, di verità’.
