Un acronimo che mette dentro tempo, cultura, spazio e artisti che hanno voglia di dire fare, proporsi, mettersi in gioco in un luogo magico, per storia,ambiente, sensibilità e sonorità, come Casa Cava…quasi l’orecchio di Dioniso degli antichi rioni Sassi. E a quel richiamo ha risposto, ritornando alle radici della sua Matera, Federico De Bonis, uno dei tanti rami di una famiglia che ha seminato germogli tra mondo produttivo, formazione e politica. E Federico, 25anni, con tanto di laurea in innovazione tecnologica gestionale come si traduce e scrive in lingua italiana alla Università Cattolica ed esperienze nella californiana Uc Berkeley ( California) fino al nuovo corso di laurea in applicazioni “Thyme’’ di Matera ( l’idea è buona) con una esperienza mostra- laboratorio “Occhi Chiusi Aperti’’ nell’ambito del progetto Gente Emergente. E’ un progetto a occhi aperti e Federico, insieme ad altri come lui e che vorranno condividere il suo percorso, sa dove andare per dare uno scossone alla nostra-sua Matera. Come? Ma a colpi di cultura d’impresa, e lui ce l’ha nei titoli conseguiti, che mancano alla Città dei Sassi per investire seriamente e con lungimiranza nel proprio futuro e per dare un segnale ad altri giovani, che a Matera si può… fare.
C’è qualcuno che ritorna
E’ il caso di Federico De Bonis, materano di 25 anni, laureato in Innovation and Technology Management alla Cattolica di Milano, con esperienza presso la UC Berkeley in California ed interessi lavorativi legati all’industria creativa. Ama la lingua inglese e la parla correntemente.
Suo desiderio crescere nel proprio territorio – sviluppando collaborazioni, scambi, reciprocità, con altre/i – in un circolo virtuoso di sviluppo diffuso e di opportunità per tanti; perché ritiene che gli elementi necessari per la costruzione di “storie” nascono dall’interazione tra persone, movimenti, spazi e suoni.
Da qui l’idea della nascente associazione Thyme, che nel marchio ha la sua mission:
I^) Comunità ∩ Spazio = Cultura.
Dove gli usi, i costumi ed i rituali di una comunità in uno spazio danno vita alla cultura;
II^) Artista ∩ Comunità = Scambi.
Thyme si immagina come uno spazio in cui contaminarsi, dove artisti e persone possano esprimersi liberamente;
III^ Spazio ∩ Tempo = Territorio.
Lo scorrere del tempo in uno spazio crea vicende, storie e racconti che trasformano uno spazio in un territorio;
IV^ Tempo ∩ Artista = Thyme x artists.
Raccontare il processo creativo della performance, dalla ricerca all’atto creativo.
Parte del progetto anche la materana Daniela Potì, con laurea in Infermieristica alla Sapienza di Roma, grande appassionata di musica elettronica, che mira a fare del Thyme un punto di riferimento per artisti locali ed emergenti.
In circa un anno si sono realizzati vari eventi: da mostre fotografiche ed illustrative ad esposizioni di vinili; da vintage market ad eventi degustazione.
L’ultimo a fine gennaio è stata un interessante mostra dal titolo “Occhi Chiusi Aperti,” nell’ambito del progetto Gente Emergente.
La mostra ha esplorato il sottile confine tra il tangibile e l’immaginario, fondendo la realtà immortalata dalla fotografia con l’universo creativo e fantastico dell’illustrazione.
Le fotografie, ritraenti persone e territori, raccontano storie autentiche, radicate nel presente e in una vita reale; sopra di esse, le illustrazioni tracciano mondi alternativi, emozioni nascoste o sogni inespressi, creando un dialogo continuo tra ciò che è visibile e ciò che è possibile immaginare.
Durante l’evento, il pubblico ha assistito alla creazione in tempo reale di 2 opere ibride con musica ambient di sottofondo.
Gli artisti presenti il fotografo Francesco Freddo di Matera, l’illustratrice Ludovica Fantetti di Roma.
Il progetto Gente Emergente è ideato e curato da Giulia De Franco, di Matera, e dà voce a una community di artisti emergenti.
