Il passaggio dalla Grecia, via mare naturalmente, alla Turchia resterà nella storia dell’avventura in corso di 6600 chilometri che Luciano Loizzo da Ferrandina e Francesco Fiorini da Crema, ricorderanno per le tante situazioni che si sono succedete dai sapori all’agrodolce e per gli imprevisti accaduti. Per farla breve ”cose turche”, come si dice in italiano. Del resto, superstizione o no, all’insegna del detto di Totò ” Non è vero ma ci credo…” nell’aliscafo verso l’isola di Kos per poi approdare a Bodrum ( Turchia) ha viaggiato con loro anche una bara, con tanto di defunto, verso l’ultimo viaggio a terra. Nonostante l’equipaggio avesse detto che era vuota… La smorfia napoletana ,in proposito, spazia dal 50 all’80 a quel ”48” morto che parla o che si riserva di parlare più avanti, con un po’ di paura per i nostri motociclisti.
E qui cominciano alcune stranezze, che ci possono anche stare se non fosse per la catena di coincidenze con l’inevitabile domanda : ” Ma perchè proprio a noi?…”. E a spiegarcelo è Luciano che non può che commentare: ”…E benvenuti in Turchia, dopo aver perso altre 2 ore alla dogana porto di Bodrum,ci siamo avviati verso Pamukkale. Ho fatto circa 50 km..e siamo senza internet sui tlf..Comunque siamo riusciti a trovare un hotel a Milas, città di 130 mila abitanti. Ma siam passati da 3 un stelle a -3 stelle. Stanchi e un po delusi comunque abbiamo provato a mangiare qualcosa di asporto. E per non rompere le tradizioni proviamo a cenare con Doner kebab..se non prima di aver bevuto un…liquido speziato a base di rapa rossa fermentata…in due parole per me una…schifezza…Abbiamo iniziato davvero bene…”
Ma non è finita qui alla dogana sono stati inflessibili. E del resto siamo in zone calde, dove il rischio di attentati o di presenze indesiderata vanno verificati, anche quando arrivano due motociclisti italiani in sella a una Moto Guzzi 235 GT Lodola e a una Aermacchi Halery Davidson 350 del 1970. Due ”bombe” del motociclismo d’epoca.
“Ci hanno controllato i documenti 3 volte a Kos in Grecia e 2 volte a Bodrum -aggiunge Luciano– Siamo stati pure schedati con uno speciale fogliettino e relativa foto,e se lo perdiamo sono problemi.Ma ci hanno elogiati per le moto…una specie di lascia passare, per noi”. I centauri sono tutt’uno con le due ruote e domani è un’altro giorno.Si comincia con un caffè alla turca…
IL VIAGGIO IN ALISCAFO VERSO LA TURCHIA
