lunedì, 10 Febbraio , 2025
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Benvenuti a Pamukkale…Luciano e Francesco su un ”Castello di cotone”

Ed è il nome, tradotto in italiano, e della città turca che Luciano Loizzo e Francesco Fiorini hanno raggiunto ”accaldati” e un po’ ”scocciati” per un tappa che per quanto visto ha riportato a un passato fatto di una vita semplice, con una mobilità precaria o inesistente ) è il caso di internet ) a giudicare dal parco auto circolante (come Fiat 131 e Duna classificate euro Zero) o della promiscuità vista su moto e sidecar. E questo nonostante il comprensorio di Pamukkale sia-patrimonio Unesco con Hierapolis- per turisti che affrontano un viaggio dalle coste dell’Adalia e del Mar Egeo .

E così quando per strada si incontra un venditore di frutta e di prodotti artigiani si approfitta subito per una pausa e assaggiare qualcosa di buono, facendo riposare la Lodola 235 Gtr Guzzi del 1960 e la Aermacchi Harlevy Davidson 350 del 1970.

E qui ci sta un ripasso veloce di quanto è stato fatto durante la giornata. “Dopo aver superato le due frontiere, a Kos e Bodrum, appena appena entrati in Turchia– ricorda il centauro ferrandinese- abbiamo constatato quanto sia lontana la modernità e la difficoltà di connettersi al mondo. Stiamo senza internet e quindi, senza tlf. Ieri sera avevamo fatto fatto circa 50 di km trovando da dormire a una città..un po’ caotica e strana, e trovando un albergo.. altrettanto strano.. Tant’è che abbiamo preferito lasciarlo a prima ora, per avviarci verso la meta ”. Del resto porti e confini sono luoghi di passaggio con situazioni che spesso non si vedono e che potrebbero “coinvolgere” quanti si trovano a passare da quelle parti, tanto più che il clima conflittuale che sta interessando varie zone del Mediterraneo non fa stare tranquilli. ” E così-ha proseguito Luciano-Il primo tratto di strada lo abbiam fatto sù per le montagne dove, sempre l’uomo ha scavato delle cave così grandi da far spavento…Siam passati in alcuni paesini in cui circolavano moto e macchine così scassate che, comunque, sfrecciavano a tutto gas” Nessun autovelox da quelle parti e tutti padroni della strada.

Anche se il caldo si sentiva i due centauri hanno percorso circa 210 km fino a Pamukkale..la loro meta. E, come detto prima, per strada c’erano degli ambulanti venditori di frutta di stagione, ben invitante, a cominciare dai fichi. ”Poi – conclude Luciano- dopo tanta fatica siamo arrivati alla meta e davanti a noi e apparso..quello che la natura fa anche senza l’opera dell’uomo: Pamukkale, che significa “Castello di cotone” . E qui ci siamo ambientati in un modo fantastico. Spettacolare. E oltre a questo l’effetto creato dall’ acqua calda che, con la calce e bicarbonato, crea delle piscine naturali dove ci si può immergere. Non è finita. A stupirci, in cima, Poi per stupirci abbiamo visitato un anfiteatro Romano, che è posizionato in un’area di ruderi..smisurata..le foto rendono poco…bisogna visitarlo..infatti è patrimonio. dell’UNESCO”. Siti Unici come i Sassi e l’habitat rupestre di Matera. Da difendere, tutelare, valorizzare e dare speranza per un futuro migliore ai giovani, come la coppia di sposi incontrata ai piedi del Castello di Cotone.

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1 commento

  1. Salve
    C’è un refuso, avete visitato il teatro di Hierapolis non l’anfiteatro (che in antico è citato dalle fonti ma attualmente non è stato ancora individuato)

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