“A Matera si va, si torna, si resta“…perchè storia, curiosità e spirito di osservazione sono un fattore vincente per costruire qualcosa che mette radici, come ha saputo fare Sergio Fadini, napoletano e materano d’adozione, che ha perseguito con tenacia, lungimiranza e qualche boccone amaro l’obiettivo di saper fare dell’accoglienza (e non solo turistica) in maniera originale e convinta, quasi una ragione di vita, da trasmettere a visitatori e residenti. Tanto da stupire, lasciare incantati o come si dice in dialetto materano italianizzato ” abbabbiati”… investendo in una casa nei rioni Sassi, battezzata ”L’Abbabbio”, che accoglie un “B&B” in pieno rispetto delle regole gestionali e amministrative.
Un nome che non ha indicato (con stupore dei lettori) nel libro “A Matera si va, si torna, si resta“…edito da Altrimedia ma la cui scelta è stata abbastanza sofferta ed elaborata. Sergio, che preferisce ascoltare e misurare le parole, è un esempio di come si possa fare turismo di qualità con umiltà e professionalità, interpretando segni e anima dei luoghi e bisogni dei visitatori. E così far stare tutti a proprio agio, come se si stesse in casa propria, passa per una colazione genuina e abbondante con la scelta di pane, paste da latte, marmellate, latticini, frutta e ortaggi, e di altri prodotti della buona tavola materana, contattando quotidianamente artigiani e commercianti a ”chilometri zero” (come è in uso dire).
Anche gli ospiti ci mettono del loro con la pratica della condivisione, attraverso una bottiglia di vino, un dolce tipico portati dalla loro terra, in modo da rafforzare ”a tavola” il rapporto tra luoghi e persone. Una formula semplice, che andrebbe diffusa nel nome dell’accoglienza e di Matera capitale europea della cultura per il 2019.
Abitanti ”culturali”, ma disponibili ad ascoltare e a mettersi a disposizione dei visitatori. Sergio, responsabile dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), ha compiuto in sette anno quasi di permanenza a Matera un percorso che lo ha portato a confrontarsi con tante situazioni e condizioni che lo hanno temprato a cominciare dalla esperienza del vicinato dove, la ”insensibilità” altrui rafforzata dalla pratica diffusa e speculativa delle subconcessioni di immobili demaniali ha messo a dura prova la sua ”pazienza” orientale…
Non è quella delle rive del Gange o dei silenzi misti a incenso dei templi nepalesi o birmani, ma quella di una natura selvaggia e seducente scoperta durante le escursioni nell’habitat rupestre lungo la gravina o nell’invaso dello Jurio. E quando si ha attenzione, occhio e orecchie per la natura è facile mettere a punto itinerari sicuri da consigliare agli ospiti, partendo da Casa Noha del Fondo ambiente Italia per un viaggio dell’anima e nell’anima di Matera che offre una visione d’insieme di tutto quello che c’è da vedere e del tempo che occorrerebbe per farlo.
Grandi contenitori, monumenti, siti museali consolidati come Casa Cava, Palazzo Lanfranchi o il Musma, o in attesa di esserlo come la Casa Ortega, sulla quale Sergio mostra un pizzico di delusione evidenziato alla sua maniera in silenzio, con una punta di ironia e un evitabile commento: ‘’ Peccato!’’
E che dire dei micromusei come quello ‘’archeologico alternativo’’, scoperto quasi per caso lungo l’itinerario che porta a Casa cava, o di quelli legati al sistema di raccolta delle acque e tra questi il più famoso è quello del “Palombaro’’ di piazza Vittorio Veneto e poi le case grotte della filiera contadina e artigiana. La sequenza di disegni sui Sassi (con scritta in maiuscolo e non minuscolo come vediamo su alcuni depliants, pannelli informativi e pubblicitari) realizzati da Teresa Lupo porta a battere gli itinerari turistici consolidati o dei locali da vivere e da bere lungo via Ridola, piazza Pascoli, piazza del Sedile, vie delle Beccherie, via San Biagio, tornati a nuova vita da alcuni anni e con un impulso in più dopo la proclamazione di Matera 2019.
I gestori spesso hanno fatto scelte di vita diametralmente opposte alla laurea conseguita negli atenei, riponendola nel cassetto. Scelte azzeccate e lavoro assicurato. E sono proprio le storie delle persone descritte nel libro a cominciare da quelle vissute in prima persona dallo scrittore –operatore turistico a colpire il lettore di ‘’A Matera, si va, si torna, si resta…per le strade di Matera un forestiero’’ .
Ne citiamo alcune : il caso che riporta nel B&B di via Nicola Sole un nipote residente a Torino dei vecchi proprietari , il turista “asettico’ o poco sensibile alla carica motivazione dei luoghi che chiede a Fadini “…Ma chi gliela ha fatta fare?’’, i contatti a pelle grazie a un libro come “ll buon soldato Svejk del cecoloslovacco Jaroslav Hasek, la visita del Ceo di “The Company P’’, Christopher Sandberg, o quelli presi all’ultimo momento con un gruppo di giornalisti in visita a Matera per presentare un libro..
E non mancano le impressioni non certo positive sui limiti, più volte denunciati dai residenti degli antichi rioni o dai turisti, imposti dalla presenze di produzioni cinematografiche o da eventi di vario tipo. Stessa storia per il traffico, con i varchi spesso da interpretare, la sosta di veicoli in centro o negli antichi rioni.
Sergio, da curioso e assiduo lettore di storia locale, non tralascia di descrivere le curiosità come il caso di studio di Borgo La Martella, comprese le esigenze funzionali della chiesa volute dal parroco e che accoglie opere di vari artisti, o le “differenze’’ da valle dell’eco dei Sassi Barisano e Caveoso… Pochi,infatti, ne sono a conoscenza e alcune persone, a seguito di vicissitudini particolari hanno avuto modo di sperimentare,ascoltare e far riecheggiare di persona nomi o richieste di aiuto. Questi e altri spunti emergono dal libro di Sergio Fadini, che nessun social potrà mai narrare in maniera efficace , con quella carica realtà e sentimentale che solo il vissuto quotidiano e relazionale sa dare.
Il forestiero e materano di adozione, innamorato della città più di tanti materani che hanno dimenticato o messo da parte per vari motivi il vissuto e la memoria dei rioni Sassi, avrà dell’altro materiale sul quale lavorare. Del resto il rosso garibaldino della camicia, indossata per la presentazione, è segno di vitalità e di impegno. Vito Epifania, editore di Altrimedia scommette sulla bontà della nuova collana ‘’Paesaggi Raccontati’. L’artista Teresa Lupo, autrice delle 12 tavole che illustrano scorci dei Sassi, avrà accanto alla falchetta grillaia ispiratrice alri segni e motivi per tratteggiare scorsi e vicinati. Filippo Radogna, giornalista, scrittore, che ha moderato la serata, guarda oltre a un seguito del “a Matera, si va, si torna, si resta..’’ …magari con pagine (questa volta da leggere al pubblico) dedicate a poeti, artisti,scrittori, personaggi dello spettacolo “Abbabbiati’’ dagli antichi rioni di tufo.
Fadini, in coda al libro, ha allegato le mappe e posto una serie di interrogativi sulle cose da fare per migliorare i servizi minimi dell’accoglienza. Una sollecitazione passata agli Amministratori locali e non solo affinchè prendano…Il “Bue’’ per le corna.
Il sindaco, Raffaello De Ruggieri, prendendo la parola per un saluto, non ha nascosto le difficoltà di bilancio e dei limiti del patto di stabilità che impedisce agli Enti Locali per esempio di adeguare, sul piano quantitativo e qualitativo, la pianta organica. Con un’auto a tre o a due cilindri e con la strada da fare fino e dopo “Matera 2019’’ non si fa molta strada, soprattutto se il percorso è segnato da buche e tiri mancini.
Se da una parte – come ha ricordato il sindaco- si cita Matera quale esempio virtuoso di riscatto del Mezzogiorno, dall’altra si tagliano risorse del Fondo Unico per lo Spettacolo a realtà consolidate come il festival Duni che ha mostrato comunque di sapersi muovere e bene da solo. E l’elenco potrebbe continuare-come già accaduto con le società di servizi o la Banca d’Italia- con gli enti da sopprimere o accorpare, con poche risorse e funzioni, come Prefetture, Questure, Camere di commercio. Da una parte un progetto e una città chiamate a investire e a rappresentare l’Italia “Capitale europea della cultura’’ e del turismo, che richiede risorse adeguate, e dall’altra la spendingrew da effetto spot ragionieristico su numero di residenti e costi che taglia e basta riducendo i servizi in una regione del Sud che ha problemi oggettivi di crescita e di competitività.
Si attendono prese di posizione ufficiali e che il presidente del consiglio, Matteo Renzi, ex boy scout cominci con il fare una buona azione di buon senso…se Matera è una priorità per il sistema Paese e allora deve avere le stesse attenzioni, se non maggiori, riservate a Milano per Expo 2015.
Il raddoppio delle Fal è un contentino. C’è altro da fare, ma evitiamo equivoci, contraddizioni nelle scelte e nei provvedimenti, altrimenti sarà un Fal…limento per Matera e per il Paese. Il buon governo passa per atti reali e razionali…e per la lealtà di un ex boy scout. Baden Powel si rivolterebbe (ma di certo lo ha già fatto) nella tomba in una delle tante necropoli della città.
A Matera venga, ritorni anche con la famiglia e ci resti un po’. Capirebbe, facendosi “abbabbiare’’ senz’altro di più delle relazioni fatta terzi e degli atti burocratici, spesso contradditori, che fanno fare un passo avanti e due indietro. Se serve una guida…consulti pure quella di Sergio Fadini.
