Sono una forza, perchè fanno parte di uno dei tanti rami dei Montemurro, il cognome più diffuso tra i materani, e quando si riuniscono per la rimpatriata annuale se ne vedono tante di ”pezze a colori”. Cosi, il 1 giugno scorso la ” Confraternita dei Guastacroce”, tutti maschi, con cappello e mantello scuro , hanno celebrato alla maniera loro il matrimonio tra Eusebio e Giannina’, colpiti in gioventù da un Cupido alla ”ddo’ cogghio cogghio” e finti sotto le fresche frasche dei fior di arance alla staccia. Un rito ” rato ma non consumato” , come si suol dire, quando alla celebrazione non è seguita l’ unione fisica. Insomma non l’hanno data furt…sotto le lenzuola. L’importante è che si vogliano bene. Matrimonio alla buona, con arrivo davanti ai convitati a bordo di un trattore. Roba da ” mettersi u’ men o’ capudd” e da ” scompisciarsi dalle risa”, per quanto abbiamo visto nei 40 minuti di filmato girato, montato, e con tanto di ”backstage”- il dietro le quinte per chi non conosce l’inglese- dei tanti Montemurro e via citando tra mici e compari.
Ma come accade in alcuni matrimoni c’è sempre qualcosa che non va e qualcuno che si mette di traverso, come i Bravi di don Rodrigo di manzoniana memoria, per rovinare la festa e intimorire quel ”pusillanime” o cagasotto, se preferite, del don Abbondio materano… E tutto per una donna, famosa artista, Giannina, che avrebbe bisogno di passare dal carrozziere per una raddrizzata sulle dime, una ”sfregata” con la pietra pomice e una tripla mano di colore. Al matrimonio ha fatto la figura sua, va detto, con tanto di velo nuziale, capelli rossa e rossetto”sckaccante” da succhiotto alle labbra. La truccatrice , va detto, aveva fatto miracoli con tre mani di ” intonaco” e una di smalto bianco. Contento lo sposo…e si sa l’amore è cieco o è ‘ stutch” ( è scemo) come si dice dalla nostre parti. Comunque, soddisfatti loro, matrimonio e festino possono andare avanti fino allo scambio di anelli. E così fu… Tra trattive immobiliari , affidate a Gianni Locatelli dell’agenzia ” compra me che guadagni me” per scegliere il nido d’amore dei due colombacci, finiti ”paret paret” come la nota pubblicità di ”idealista”.
Certo, prima la casa e ”auguri’ per una ”morra di figli” e poi in chiesa…Anzi all’aperto sotto l’albero du ”pignul” con l’altare attrezzato di coppe e ”coppe a vento” ( la sposa deve sapere anche curare gli acciacchi del marito) e l’officiante pronto a pronunziare le frasi rituali ( rivedute e arrangiate) per il pronunciamento del fatidico ” Sì” con il ”Vuoi tu prenderti a questo(a) con tutti le croci (siamo in tema con i Guastacroce) che ti attendono?”. Naturalmente con la voce rotta dalla commozione e una lacrima stimolata dalla cipolla finita sotto i denti, prima del bacio, non potevano che rispondere in maniera affermativa. Nonostante che il celebrante avesse dovuto rimediare all’offertorio con un sorso di birra, perchè il vino non c’era…Ma c’era la sorpresa. Nei panni di una ‘svergognata’ con tanto di pancione, a richiamare lo sposo ai propri doveri di padre. Una goliardata o un trucco per ”fregare soldi”?. Ci ha pensato il sacerdote a smascherare la finta amante tradita che ha ha perso il pancione posticcio, attrezzato con un cuscino. Colpo di mano a sorpresa di chi? Ancora i Bravi, i banditi di Timmari che un tempo avevano imperversato nella zona ? ” Po’ s’ pens”, poi si pensa. Intanto bacio nunziale, ”complimenti”, festino, balli e canti perchè un matrimonio è sempre un evento e con un tappeto di note ispirato alle ”Impressioni di Settembre ” della Pfm.
Un futuro tutto ”rosa e fiori” ma dal Tg ‘ngonn (in gola) da Timmari, tv locale dove ti dicono tutto tale a quale e con tanto di inflessione dialettale, vengono anche le spine e quelle ”mazzate d’ chrtidd” , coltellate alle spalle, che non ti aspetti. Monsignor Olivera, parroco di contrada Cagnolino, Ponte Bradano e Bosco Coste, Il sacerdote che aveva celebrato il matrimonio, minacciato dai Bravi affinchè non unisse in matrimonio Eusebio e Mariannina, era stato trovato morto e in una pozza di sangue. Il cronista ha allargato le braccia circa il movente , il mandante e gli autori, limitandosi a dire che si attende la sagrestana per il riconoscimento. Il tragico evento, che ha scosso la comunità materana, alletta anche famosi investigatori televisivi di varie epoche: dal commissario Maigret a Montalbano al tenente Colombo.Ma, come si dice dalle nostra parti, ” Vonn r’t’lonn”, girano a vuoto, e si limitano a commenti e ipotesi. Sono stati i bravacci della banda di Chitaridd con tanto di bando ” Wanted” per ricercati, come si faceva nel vecchio West… 40 dobloni ( in euro e dollari con la rivalutazione sono una cifra) e 50 per la rapita ” Giannina”. La verità ,e il dietro le quinte lo dimostra, è che i ” Guastacroce” tutti insieme sono una forza e danno appuntamento all’anno prossimo, con il saluto dei nuovi arrivi nella Confraternita: Antonio il medico, Giovanni l’avvocato e Angelo ”u’ v’ccir”. Ce famugghj… Angelo Sarra, noto ricercatore delle tradizioni locali, nel suo libro sui ”Soprannomi materani” spiega il significato del termine ” uasta crisci- guasta croci’…sciogliendo le braccia dei contraenti, sanciva ”ufficialmente” la stipula del contratto. i so’ t’rnis…sono soldi, magari per una rappresentazione teatrale p’ l’onn c’ van, per l’anno prossimo.
Questo matrimonio s’avea da fare! Lo dice la storia di una lunga amicizia, lo conferma la perseverante volontà di restare insieme, lo celebra l’annuale raduno alla fattoria di don Peppino Montemurro. La Confraternita Guastacroce conferma che l’amicizia è un bene gratuito che alleggerisce anche la vecchiaia. Dopo il Viva gli sposi di oggi, si spera di continuare a restare allegri a lungo.
Peccato che il matrimonio non sia stato consumato. Ma un auguri e figli a iosa ci sta…
È splendido ritrovarsi tutti insieme appassionatamente ogni anno per celebrare la nostra indissolubile amicizia che dura da almeno 50 anni.
e ne durerà ancora…