giovedì, 17 Aprile , 2025
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Francè, è una ” Babele” di idiomi e di idioti

Se avessero scambiato quattro chiacchiere in francese, tra gallicismi, galletti vallespugna, creste di gallo… anatre all’arancia e fegato d’oca avremmo accostato le incazzature sulla vignetta realizzata da Sergio Laterza , che raffigura il santone Francesco Cascino mentre arringa la folla con un lapidario invio a quel paese…, a una dissacrante pagina del periodico umoristico ” Charlie Hebdo”, sotto gli strali iraniani dopo le vignette a favore della lotta delle donne contro il regime integralista. Ma con gli anglicismi ridondanti non raccolti da sordi, o presunti tali, che restano ancorati al somarismo cultural social dei ragli in monosillabo ” Sì, va beh, ah beh” c’è poco da fare. Del resto i santoni o parlano alla setta di eletti, che hanno conseguito il livello certificato da A a C sotto il ” Big Ben”, o alla massa della stagione popolare ( popular season) che ripete pappagallescamente parole, e termini inglesi di tendenza. E se lo scrivono gli influenzatori, ”influenzer” di teste vuote che assorbono come spugne vuote ” empty sponges” vanno come greggi al pascolo del nulla consumistico. E allora l’arte thinking, la sharing economy, il track record e l’identity rethinking e via elencando finiscono sulla tavolozza della ” Babele” di idiomi e di idioti del mercato paralleo del made in Italy, del prodotto taroccato in Italia. Il ministro San Guliano nei giorni scorsi ha detto di voler tutelare la lingua Dante, nella Costituzione, evitando gli eccessi da parole straniere sopratutto quando c’è il corrispettivo tricolore. E allora anche i santoni devono farsene una ragione tra un ” Vaffa !” deciso da strapaese del BelPaese e un ” fuck you” globale che spazia dagli Stati Uniti al Regno Unito alla Cina e la terza via. Quella di Gigi Proietti in romanesco ” Te C’hanno mai mannato a quel paese ….”. Quanto a Francesco il compito di avviare i corsi della Libera università inglese dell’arte ( L.U.I.A) per insegnare e far capire significati, uso e abuso di termini ed espressioni dei linguaggi parlati dell’arte. L.U.I.A suona male non fa marketing e ”sintomatico mistero”, come cantava Battiato? E allora vada per English University Language of Art, con l’acronimo E.U.L.A… Francè datti da fare e apri le iscrizioni. Saresti il primo ”influenzer’ della Babele linguistica dell’arte…

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