lunedì, 23 Giugno , 2025
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Prevenzione tumore colon retto anche con le Farmacie

A proporlo è il consigliere regionale e medico Giovanni Vizziello, con l’obiettivo di incrementare le attività di screening in una fascia sociale compresa tra i 50 e i 70 anni e contribuire alla prevenzione e cura di questo tipo di tumore. Le farmacie, presidio diffuso sul territorio, potrebbe – come sta avvenendo per altri aspetti della sanità territoriale- contribuire a migliorare l’efficacia degli interventi.

COMUNICATO STAMPA
*Tumore colon retto, Vizziello(BACC) si faccia più prevenzione attraverso
le farmacie*
“La prevenzione rappresenta a tutt’oggi l’arma migliore contro il cancro e
per favorire un’adesione maggiore allo screening del tumore del colon retto
sarebbe opportuno coinvolgere le farmacie che, attraverso la consegna ai
cittadini e la successiva raccolta del kit per la ricerca del sangue
occulto nelle feci, possono far aumentare sensibilmente il tasso di
partecipazione della popolazione allo screening di questa forma di
neoplasia”.
E’ quanto afferma, in una nota, il capogruppo in Consiglio regionale di
Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello.
“Il tumore del colon retto ha un’incidenza molto alta, è la terza neoplasia
più diffusa negli uomini e la seconda nelle donne, con quasi 50 mila nuovi
casi diagnosticati in Italia nel 2024 e un tasso di sopravvivenza a cinque
anni dalla diagnosi del 65%” -spiega Vizziello- “dati che pretendono un
netto miglioramento delle politiche di prevenzione, perché solo
intercettando questo tipo di tumore nei primi stadi si ottiene la massima
efficacia del percorso di cura”.
“In Basilicata il tasso di copertura dello screening colon rettale è
inferiore al 50% della popolazione target, cioè compresa tra 50 e 70 anni,
un dato sostanzialmente simile a quello medio nazionale” -sottolinea
l’esponente di Basilicata Casa Comune- “ma che deve essere necessariamente
incrementato se vogliamo garantire a quanti ricevono una diagnosi di questo
tumore trattamenti efficaci e tempestivi”.
“Nonostante sia stato avviato da molti anni, lo screening del sangue
occulto nelle feci segna il passo” -aggiunge Vizziello- “laddove proprio le
farmacie, presenti capillarmente su tutto il territorio regionale, possono
rappresentare una valida soluzione al problema del numero limitato delle
sedi e degli orari della consegna all’utenza del kit e della successiva
raccolta del campione biologico”.
“Nella lotta ai tumori sono stati raggiunti negli ultimi anni risultati
straordinari, come conferma il fatto che circa 3,7 milioni gli italiani
vivono dopo una diagnosi di tumore” -conclude Vizziello-“ma si può e si
deve fare di più potenziando la prevenzione, che è funzionale alle esigenze
di salute dei cittadini e alla tenuta economica del nostro sistema
sanitario”.

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