domenica, 1 Dicembre , 2024
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Migrazione sanitaria. C’è schema di accordo. Ma mancano contenuti, garanzie e risorse

Abbiamo letto ieri sera sul sito Basilicatanet, e diffuso stamane, la nota sulla delibera della giunta regionale di Basilicata che – per la prima volta, come riportano le dichiarazioni dell’assessore Cosimo Latronico – ha approvato lo schema di accordo con la Regione Puglia, per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale. Avremmo voluto saperne di più, ma sul sito c’è solo la delibera https://opservice.regione.basilicata.it/opendata/home.jsp?tile=ATTI.delibereDigitali.jsp&filter=1&year=2024, che non dice nulla sulle prestazioni che i cittadini della Basilicata, della provincia di Matera soprattutto, potranno fruire e se c’è un tetto al nostro budget di spesa (quanto è stato messo in bilancio?) che potrebbe interrompere le attività anzitempo come è accaduto nell’ultimo biennio per l’ospedale ‘’Miulli’’ di Acquaviva delle Fonti (Bari), naturale presidio sanitario di riferimento per il Materano. E del resto i cittadini si rivolgono a strutture affidabili, sul piano dei servizi, delle competenze e della vicinanza. Il dubbio resta in attesa che ci sia, aldilà dei periodici annunci programmatici, che l’Ospedale di Matera abbia risorse e organici adeguati. Interrogativi che restano in relazione ai limiti imposti da una gestione regionale, che ha favorito l’emigrazione sanitaria anche in altri comprensori della Basilicata. Servono autonomia decisionale e gestionale. Altrimenti anche buone intenzioni come l’accordo con la Regione Puglia mostreranno limiti. Sull’argomento interviene il consigliere regionale e medico Giovanni Vizziello ( Bcc) che invita l’assessore regionale alla Sanità, Cosimo Latronico, a riqualificare l’offerta dei servizi sanitari nella nostra regione ‘’utilizzando al meglio le risorse predisposte dai superiori livelli di governo, tanto statale quanto europeo’’. E del resto non ci attendiamo l’arrivo di ulteriori risorse per abbattere, per esempio le liste di attese, che devono fare i conti con limiti oggettivi di organico e con la scarso ‘’appeal’’ dei nostri ospedali, a cominciare dal Madonna delle Grazie e dal Giovanni Paolo II, per motivi arcinoti…

L’assessore Cosimo Latronico
Su proposta dell’assessore alla Salute, Politiche per la Persona e Pnrr, Cosimo Latronico, la Giunta regionale ha approvato lo schema di accordo tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia, per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale. “Per la prima volta in Basilicata – dice l’assessore Latronico – abbiamo sottoscritto un accordo per la regolamentazione della migrazione di coloro che scelgono di avvalersi di determinate prestazioni sanitarie, presso strutture site al di fuori dell’area territoriale regionale. L’accordo, in vigore dal 1°gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, si riferisce alle prestazioni del 2024 e del 2025 e permetterà di governare i flussi di pazienti in entrata e in uscita, focalizzando l’attenzione sull’analisi di specifiche carenze di offerta e di bisogni non soddisfatti, allo scopo di migliorare la risposta del Ssr.
L’intesa – aggiunge l’assessore – ha l’obiettivo di evitare fenomeni distorsivi indotti da differenze tariffarie e da differenti gradi di applicazione delle indicazioni di appropriatezza definite a livello nazionale, vuole favorire la collaborazione interregionale e si prefigge di individuare meccanismi di controllo, attraverso la definizione di tetti di attività condivisi funzionali al governo complessivo della domanda. Dall’analisi dei dati- conclude l’assessore- è stato possibile distinguere le componenti della mobilità che devono essere oggetto di attenzione da parte delle due regioni, al fine di pervenire ad una corretta programmazione dell’offerta sanitaria, parametrata in relazione ai bisogni di salute dei propri residenti. Il supporto reciproco con la Regione Puglia, sarà fondamentale nella costruzione di target per il monitoraggio dei flussi, per la valutazione dell’adeguatezza delle prestazioni o dell’eventuale inopportunità di ricorrere alla mobilità da parte dei propri residenti”.

L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE VIZZIELLO (BCC): “l’Assessore Latronico tenta di racimolare meriti che non gli appartengono.”
Leggendo il comunicato relativo all’accordo con la Puglia sulla mobilità sanitaria sembra quasi che la Basilicata abbia realizzato una vera e propria svolta rispetto all’accesso dei lucani ai servizi sanitari fuori regione e che l’artefice della svolta sia l’Assessore Latronico. Non è così e giova ricordare che l’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti ha chiuso le porte ai lucani ,in particolare a quelli della provincia di Matera, sin da luglio di quest’anno a causa del raggiungimento anticipato dei tetti relativi ai rimborsi, privando così i cittadini lucani del sacrosanto diritto di ricoverarsi o ricevere cure in strutture di altre regioni e l’Assessore Latronico ha impiegato cinque mesi per ripristinare un diritto costituzionale, quello alla salute, leso dalla sciatteria amministrativa della nostra Regione”.

Ad affermarlo, in una nota, è il Capogruppo regionale di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello.
A partire dall’ 1 luglio e fino al 31 dicembre di quest’anno l’ospedale Miulli, meta per eccellenza delle migrazioni sanitarie dei cittadini materani,ha sospeso le prestazioni sanitarie(ricoveri, day surgery, day hospital e attività ambulatoriali) per i residenti in Basilicata perché sono finiti anticipatamente i soldi relativi al badget di spesa programmato per far curare i lucani in Puglia”-sottolinea Vizziello-“ e quindi nonostante l’incapacità del sistema sanitario lucano di soddisfare le esigenze di cure dei propri cittadini, a questi ultimi è stato negato anche il diritto ad emigrare nell’ospedale di eccellenza territorialmente più vicino”.
Consigliamo all’Assessore Latronico” -conclude Vizziello-“ di riqualificare l’offerta dei servizi sanitari nella nostra regione utilizzando al meglio le risorse predisposte dai superiori livelli di governo, tanto statale quanto europeo, piuttosto che adoperarsi nel disperato tentativo di racimolare meriti che non gli appartengono”.

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