domenica, 16 Febbraio , 2025
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La sanità lucana è la peggiore, dopo la Calabria. E Pittella ciurla nel manico.

In Basilicata il livello di tutela del sistema sanitario è il peggiore d’Italia, solo dopo quello calabrese. L’indice di performance è stato elaborato nel ventesimo rapporto di Crea Sanità, sulla base di 20 indicatori (spesa sanitaria pro capite, la mortalità per infarto a 30 giorni dall’intervento o la quota di interventi eseguiti con tecniche mini invasive, ecc.). Inoltre, sempre nella nostra regione risiede il numero più alto di famiglie, su base nazionale, che spendono di tasca propria per le cure. Di conseguenza, ciò ha provocato un impoverimento generale al Sud. E la Basilicata, guarda caso, è stata la regione che ha registrato il numero maggiore di famiglie che hanno subito un impoverimento economico (dal 2017 al 2022). La causa? Le lunghe liste di attesa che il governo nazionale (prima delle elezioni europee con misure di urgenza che ad oggi non si sono ancora viste come ha documentato Gimbe) e quello regionale promettono ciclicamente di risolvere. Insomma i lucani sono i classici “cornuti e mazziati”. Tutto nero non è, almeno per i disabili che risultano essere assistiti dal sistema sanitario -almeno loro- in numero superiore alla media nazionale. Una vergogna che sembra non avere colpevoli. E’ evidente che in primis c’è una carenza di risorse. Infatti, il rapporto dice che “per quanto riguarda la salute sarebbero necessari almeno 20 miliardi di euro (+11,3% del finanziamento attuale) per allineare la spesa agli standard europei, tenendo conto delle compatibilità macro-economiche; ma per raggiungere i necessari livelli di organici (il personale carente è uno dei principali impedimenti allo sviluppo) e con stipendi degni dei confronti internazionali, servirebbero almeno 20/30 miliardi di euro.” La controprova di tale entità? Secondo il Rapporto è data entità “della spesa sanitaria che i cittadini sostengono: circa 42 miliardi di euro, che sono sostenuti direttamente per soddisfare i bisogni sanitari. E che queste somme non siano per spese inutili, lo dimostra il fatto che per oltre il 20% sono sostenute da famiglie “povere”, che davvero se potessero farebbero a meno di pagarle di tasca propria. Stima del fabbisogno aggiuntivo peraltro sottostimata, considerando la “non spesa” spesa dei 2,5 milioni di persone che rinunciano alle cure.” Ora a fronte di tale disastro cosa fa la politica che ha responsabilità di governo? A livello nazionale (come nell’ultima legge finanziaria) si stanziano somme largamente inferiori non solo a quelle che servirebbero come quì indicato, ma addirittura inferiori alla riduzione che deriva dall’inflazione. E a livello regionale? Oltre alle chiacchiere del presidente Vito Bardi e dell’assessore alla sanità Cosimo Latronico che governano questa regione dal 16 aprile del 2019……ora si aggiungono quelle del loro sodale Maurizio Marcello Claudio Pittella grazie al cui sostegno (a seguito di un fantasmagorico salto della quaglia carpiato) sono stati rieletti meritoriamente, come si vede dai risultati della sanità. Infatti, lui che della sanità lucana pur se ne è occupato, a fronte di questi primati che fa? Con un comunicato stampa dice: “Ritengo che il Consiglio regionale debba necessariamente discutere della sanità regionale, valutando lo stato attuale e ragionando sulle prospettive”. Insomma, parliamone. E nello stesso, come un neofita di passaggio che mai si è occupato della situazione di cui parla, scrive che “I dati emersi dal 20° Rapporto CREA Sanità richiedono una riflessione profonda e un’azione immediata da parte della Regione Basilicata. Le performance registrate, sia nel management aziendale che nel settore dell’industria medicale, evidenziano criticità che non possono essere ignorate. Nel settore del management aziendale, la nostra regione registra un indice di performance del 24,4%, il valore più basso tra tutte le regioni italiane, con un divario significativo rispetto alle regioni più virtuose come il Veneto che raggiunge il 59,3%. Anche nel settore dell’industria medicale, la Basilicata si posiziona tra le ultime quattro regioni, con un livello di performance che non supera il 34%, molto distante dal 67% del Piemonte che guida la classifica”. Insomma, un disastro! Eppure proprio lui ha aiutato a rimanere in sella i responsabili degli ultimi cinque anni. E allora, cosa fa? Autocritica? Macchè! Propone una grande idea: “ritengo che il Consiglio regionale debba necessariamente discutere della sanità regionale, valutando ogni aspetto dello stato attuale e ragionando sulle prospettive. In questa sede, insieme a tutti i gruppi consiliari, va avviato un confronto costruttivo per definire un piano d’azione concreto e misurabile. Due i grandi obiettivi da affrontare: il superamento della legge 2 del 2017 e la riorganizzazione del sistema attraverso un nuovo Piano socio-sanitario”. Insomma, sopravvolando sulle responsabilità dei suoi sodali e proprie, pensa di salvarsi la coscienza buttando la palla in tribuna, indicando una prospettiva davvero concreta: “Dobbiamo garantire ai cittadini lucani un sistema sanitario efficiente e all’altezza delle sfide contemporanee. I numeri siano il punto di partenza per un cambiamento necessario e non più rimandabile.” E come no! Applausi garantiti. Dalla tifoseria. E i lucani stanno a guardare….e a pagare.

Più Pittella per tutti…..verrà assunto dall’ASP a tempo indeterminato!

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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