giovedì, 16 Gennaio , 2025
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Gemmato: ‘’Abbattere le liste attesa ?’’ Processo lento ma ci stiamo impegnando

I cittadini la pensano diversamente quando si sentono comunicare dal Cup che quell’esame presso il Servizio Sanitario pubblico è l’anno che verrà, ma che ‘’intramoenia’’ ( a pagamento) o rivolgendosi a strutture private (sempre a pagamento) si fa prima. Qualcuno, soprattutto le persone anziani o con redditi limitati, rinunciano a curarsi e questa è una sconfitta per il Paese e per quanto prevede la Costituzione. Ma finora, a causa anche di situazione oggettive, legati ai tagli del passato alla Sanità Pubblica e a più di uno strabismo politico verso realtà ‘’alternative’’ che fanno mercato e occupazione, la situazione è cambiata di poco. E con non poche perplessità su quello che potrà accadere con l’autonomia differenziata, soprattutto in regioni già penalizzate da una offerta di servizi socio sanitari carente come quelle del Mezzogiorno. Ma qualcosa si muove come ha detto a Matera il sottosegretario alla Sanità, il pugliese Marcello Gemmato (Fdi) ”Il governo Meloni -ha detto Gemmato- ha posto immediatamente attenzione al tema, postando lo 0,4 per cento al fondo sanitario indistinto per l’abbattimento delle liste di attesa , vale a dire mezzo miliardo di euro dato alle Regioni, per l’abbattimento. Parallelamente il ministro della Salute, Orazio Schillaci presiede un tavolo dedicato per capire quale sono le cose pratiche che si possono fare per risolvere il problema. E’ un problema, ricordo, che viene all’indomani della epidemia da covid quando, per mesi per anni, non sono state fatte tutta una serie di indagini diagnostiche che si sono accumulate all’ordinario. Così il vecchio, più il corrente ha determinato l’insorgenza di queste lunghe liste di attesa” . Gemmato ha fatto riferimento anche alla carenza di personale medico. ” E’ uno degli aspetti -ha aggiunto- che stiamo compendiando, togliendo quel vincolo assunzionale legato al 2004, fissato all’1,4 per cento. Ieri, ricordo, è stato approvato un emendamento che consente contratti leggermente flessibili , con uno spiraglio di apertura alle assunzioni per le Regioni. Si tratta – ha concluso- di controvertire la gestione sanitaria degli ultimi 10-12 anni che noi, puntualmente, stiamo cercando di affrontare”. Strada in salita, che ha bisogno di volontà precise, risorse e tempi adeguati.

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