domenica, 20 Aprile , 2025
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Difficolta a urinare? Un aiuto dall’osteopatia

Qualcuno sorriderà immaginando le situazioni paradossali di persone che per quanto ce la mettano tutta non riescono a urinare e si gonfiano come otri o altri, situazione opposta, che hanno bisogno di un bagno a portata di mano. Scherzi della natura? Disfunzioni, infiammazioni. La casistica, è il caso di dire, è a prova di minzione…Ma c’è poco da ridere e il fenomeno è in aumento. Maurizio Martina, giovane osteopata materano, animato da spirito di ricerca, valuta per bene le cose e mette a punto situazione personalizzate per casi dalle difficoltà cronicizzate. E nel caso del signor ‘’P’’, come paziente ma anche – visto il problema- come pipì è andato al cuore del problema mettendo a punto una situazione che con gradualità potrà aiutare a tornare alla normalità. Di seguito relazione e riflessione con un contributo – sul piano della elaborazione statistica- che può aiutare anche altri.

STUDIO DI RICERCA IN AMBITO OSTEOPATICO
CASE REPORT: VESCICA NEUROLOGICA APPROCCIO AL TRATTAMENTO OSTEOPATICO
Quando “P”, nome di fantasia a tutela della privacy, è venuto in consulenza ho capito subito che il caso era complesso e che il paziente aveva accumulato uno stato di malessere e sfiducia. Dopo essersi sottoposto a diverse cure e aver consultato cliniche di tutta Italia, le speranze di “P” di ritrovare la sua autonomia sembravano del tutto perse. “P” aveva smesso di urinare autonomamente da quattro anni: secondo un’ultima diagnosi soffre di vescica neurologica idiopatica con acontrattilità detrusoriale, senza danno e difetto neurologico.
Dopo aver ascoltato con attenzione la sua storia e analizzato i referti, ho deciso di impegnarmi affinché riuscisse a migliorare il suo stato di salute. La sua postura e le tensioni viscerali, in particolare degli organi pelvici, mi hanno convinto a dare il mio contributo.
Ragionando sulla sua anamnesi e sui test eseguiti ho trovato zone disfunzionali che presentavano anche una ridotta mobilità.
Un bacino disfunzionale con un sacro non libero di muoversi tra le iliache può creare problemi di tipo meccanico ma anche neurologico: diversi studi sostengono questa tesi.
Utilizzando una serie di tecniche osteopatiche, ho potuto lavorare i distretti disfunzionali ottenendo buoni risultati; difatti il paziente, in seguito a cicli di trattamenti, ha iniziato ad urinare da solo anche se in maniera saltuaria e non definitiva.
Quando io e “P” abbiamo iniziato ad ottenere i primi risultati, con immensa gioia, abbiamo monitorato gli episodi di minzione spontanea nell’arco di un mese con miglioramenti progressivi e costanti.
Ci tengo a sottolineare che, durante questo periodo, “P” non ha mai interrotto la terapia medica farmacologica e di autocataterismo vescicale. I trattamenti osteopatici sono stati effettuati con una frequenza di un trattamento a settimana. Nell’arco di trenta giorni “P” ha contato da uno a cinque minzioni spontanee giornaliere, tranne nella prima settimana per soli due giorni, nel secondo e terzo giorno di monitoraggio.
La quantità di urina espulsa ed i singoli atti minzionali sono dunque aumentati gradualmente con un andamento periodico ad ampiezza diversa ma aspetto simile.

La ricerca in questo campo osteopatico è ancora agli albori, il risultato che ho ottenuto con “P” lo vede al momento più indipendente ma non del tutto autonomo.
Tuttavia, un singolo caso di studio non può considerarsi significativo in campo di ricerca scientifica, per questo mi rivolgo a voi lettori, che potreste avere lo stesso problema di “P” o conoscere qualcun che ne soffre come lui poiché se l’osteopatia ha potuto dare un valido contributo per migliorare la vita di questo paziente, potrebbe farlo anche con qualcun altro.
Affinché i trattamenti effettuati sul paziente “P” possano essere considerati un valido aiuto per tutti coloro che soffrano di tale problematica, è necessario ottenere risultati positivi in un numero rilevante di pazienti. Dunque vorrei che volontari con lo stesso problema si sottopongano a valutazione e trattamento osteopatico. E’ fondamentale affinché tale studio di ricerca sia scientificamente significativo.
Sarei felicissimo se qualcuno mi volesse contattare per partecipare a questo studio.
Di seguito i miei contatti: tel. 3518870709 – mail osteosalute@hotmail.com
Grazie

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