Eredità che, a distanza di tre anni dalla scomparsa, è rimasta in quella cassetta degli attrezzi, della cultura del pensare, progettare e operare, come ricorda Pierluigi Diso coordinatore dell’Associazione Zes Lucana Taranto-Basilicata. Un impegno costante, preceduto da sapienti riflessioni, contatti giusti e dialogo a 360 gradi con tecnici, politici, cittadini, che ha portato l’ex parlamentare del Pd a fare da cinghia di trasmissione tra Puglia e Basilicata su problemi comuni, comprensoriali e di prospettiva socio economica dalle notevoli potenzialità. E la zona economica speciale, tra Porto di Taranto e Retroporto della Basilicata, ne è stato tema e luogo di confronto più alto. Diso ricorda uno studio dell’associazione Zes “Taranto-Basilicata’’ che ha fatto da apripista, da punto di riferimento per quello che sarebbe venuto dopo e con percorsi attuativi- quello della Zes unica del Mezzogiorno – che ancora non conosciamo, viste le condizioni organizzative e attrattive delle diverse regioni. Diso rilancia il contenuto della cassetta degli attrezzi di Ludovico Vico. Gli amici la tengono sempre aperta, anche per quanti viaggiano a basso regime sul progetto Zes in attesa che “qualcuno si muova’’…Ludovico aveva una marcia in più e per questo va ricordato, riprendendone le buone pratiche di stimolo e di proposta per il territorio.
IL RICORDO DI PIERLUIGI DISO
La strada che lega il porto di Taranto al variegato retroporto lucano è contrassegnato da tante occasioni mancate, ritardi, protagonismi deleteri, rinvii, assenza di cultura di impresa che negli anni hanno visto fallire i bandi di reindustrializzazione e tante altre opportunità di sviluppo industriale, alimentando l’emigrazione giovanile: entrambi argomenti tanto cari alle campagne elettorali lucane. Serve invece senso pratico, responsabilità e lungimiranza, partendo dalle priorità, tutte caratteristiche che aveva l’amico Ludovico Vico, scomparso tre anni fa, lasciandoci la sua cassetta degli attrezzi. L’onorevole Vico, costantemente presente a Matera, a Taranto, in Puglia e Basilicata ha dimostrato tanto attivismo sui temi come le infrastrutture, aree industriali e la ZES per la quale si è speso tantissimo. Ludovico dal 2017 ci ha messo in contatto con la cabina di regia della nascitura ZES, con il suo caro amico Claudio De Vincenti, all’epoca Ministro per il Sud, con i professionisti che a Roma stavano scrivendo la legge sulle ZES e dai quali abbiamo tratto grandi stimoli che ovviamente la nostra associazione ha ricambiato fornendo loro una serie di imput di rilievo per la redazione dei DPCM, conoscendo il territorio e le sue criticità. Purtroppo però quando qualcuno vale, ha conoscenze e competenze in materia viene subito messo all’angolo, come è accaduto dopo la nomina dei commissari per le ZES ed ora è doveroso sperare nella svolta data da Raffaele Fitto.
Attiva e fattiva è stata l’azione di stimolo di Ludovico Vico tra le due realtà pugliese e lucana che ha portato a contatti e contributi di vario tipo, a livello nazionale e internazionale, e a uno studio realizzato dall’Associazione Zes Lucana ”Taranto-Basilicata”, rimasto un documento di riferimento sulle cose da fare e pubblicato addirittura prima dello studio commissionato dalla Regione Puglia e dalla Regione Basilicata al professor Aldo Berlinguer. Tre anni fa ci ha lasciato l’uomo della concretezza con una pesante eredità da raccogliere e su una strada già tracciata, ma con ancora tante buche… Breve ma intenso è stato il percorso fatto con l’amico parlamentare tarantino, da sempre attento alla realtà ionica e con il cuore alla città di Matera. Un percorso culturale, politico e umano spinto dalla sua curiosità intellettuale, dalla sua passione per la conoscenza, l’impegno civile, il rispetto delle istituzioni e dei cittadini; egli era in grado di pensare la politica in funzione delle novità richieste dalla società. Ludovico ha supportato e accompagnato l’Associazione ZES LUCANA in un lungo percorso in salita aiutandoci a farla conoscere al mondo accademico e soprattutto fuori regione, ove ha avuto notevoli apprezzamenti per le ricerche e i lavori scientifici svolti. Insieme a lui, da Matera, l’Associazione ha proposto il risveglio del Mezzogiorno, una nuova politica di sviluppo, una visione strategica di sviluppo sostenibile e propulsivo che l’Associazione ha invano suggerito al governo regionale lucano, che poi si è trincerato dietro alla figura del Commissario per la ZES. Insieme a Ludovico abbiamo sollecitato la Regione Basilicata e la Regione Puglia a fare presto, copiando anche le esperienze più mature come quella della Regione Campania, che aveva già deliberato la Zes e il relativo Piano di Sviluppo Strategico per Napoli-Salerno con largo anticipo. Ludovico ha sempre invitato politici e amministratori a prendere la “cassetta degli attrezzi”: per lui la Zes è il martello che deve battere solidi chiodi (le imprese), l’incudine (un porto efficiente ed efficace con terminalisti di eccellenza e interporti, centri intermodali ed aree retroportuali ben strutturate), la chiave inglese (un sistema burocratico solido), l’olio lubrificante (un sistema logistico di primo ordine), un giravite (il sistema degli incentivi) e la tenaglia (il supporto delle istituzioni).
A tre anni dalla sua scomparsa gli amici dell’Associazione Zes Lucana non si sono ancora fermati e continuano a sollecitare il corretto utilizzo di quegli attrezzi che le amministrazioni pubbliche hanno a disposizione per la crescita del retroporto tarantino e una nuova politica industriale con la logistica legata ai sistemi portuali. Con la riforma del Ministro Fitto si stabiliranno presto gli assetti competitivi dello scenario commerciale per i prossimi decenni e il Mezzogiorno dovrà fare la sua parte. L’eredità che ci ha lasciato Ludovico è un insieme di idee in azione che ci spinge ad andare avanti. Ludovico, costruttore di percorsi e di soluzioni, ci ha indicato una strada, tocca a noi adesso percorrerla.
Pierluigi Diso – Coordinatore dell’Associazione Zes Lucana Taranto-Basilicata