Gianmichele Vizziello, medico e consigliere regionale di Basilicata Casa Comune, a fronte di questa pletora di suoi colleghi di camice bianco che aspirano ad un seggio di consigliere comunale a Matera per altro tutti affratellati nella stessa lista si chiede: ma è vera vocazione o per qualcuno, forse, costrizione? “Che i medici siano ambiti un po’ da tutti i partiti politici -scrive Vizziello- proprio perché medici e in virtù del rapporto particolare che hanno con le persone ed in quanto potenziali portatori di numerosi voti, è un dato di fatto. Ma la circostanza che tutti i medici che tentano la scalata al Consiglio comunale di Matera abbiano scelto di candidarsi in uno degli schieramenti in campo, quello di centro-destra, optando, tra gli altri, per un partito in particolare, Fratelli d’Italia, suscita il sospetto di una campagna di costrizione in essere accanto a qualche autentico atto di vocazione. Se si considera che la sanità non rientra in senso stretto tra le materie di competenza comunale e che a tutt’oggi il confronto tra gli schieramenti in campo nella Città dei Sassi ha privilegiato i nomi rispetto ai programmi” –aggiunge Vizziello- “la decisione di tanti camici bianchi di scendere in campo alle imminenti elezioni comunali di Matera rafforza la sensazione di una sorta di chiamata alle armi da parte delle forze di centro-destra nei confronti del personale sanitario. L’auspicio -sottolinea Vizziello- è che l’impegno politico assunto dai medici non sottragga risorse alla tutela della salute dei loro singoli pazienti, particolarmente in una comunità come quella materana costretta a convivere, da anni, con gravi deficit di prestazioni sanitarie e soprattutto che la legittima ricerca del consenso da parte dei candidati venga posta in essere con modalità che non arrecano pregiudizio all’esercizio dell’attività professionale. Fermo restando che medici e infermieri in quanto cittadini possano e debbano partecipare alla vita politica e che è senza dubbio degno di encomio l’impegno politico di un medico finalizzato al miglioramento dello stato di salute di una comunità -conclude Vizziello- quello che occorrerebbe evitare è che gli stessi assumano un peso politico particolare per effetto esclusivamente della propria posizione professionale, in modo da evitare che essi diventino politici solo perché medici”.

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