Franco Vespe la butta sulla concretezza, i numeri, le opportunità e quanto altri sindaci(a Potenza in particolare) hanno saputo fare con governi da ”anatra zoppa”,https://giornalemio.it/politica/qua-qua-lanatra-zoppa-si-muove-in-silenzio-in-attesa-del-consiglio/ , con una maggioranza formatasi all’occorrenza. Mica facile visto che i materani hanno fatto due scelte precise: Antonio Nicoletti, sindaco,con 11 consiglieri e una maggioranza paradossalmente all’opposizione con 18 consiglieri che ha eletto Roberto Cifarelli. E allora la proposta è sul programma e sulle cose da fare per Matera, fermo restando- come abbiamo scritto nei giorni scorsi- che la maggioranza cifarelliana ha ribadito di essere coesa e di voler tirare dritto. Programmi? Ma servono consiglieri e Vespe invita i ”moderati per Matera” a saltare l’ostacolo. Mica facile. Vespe ricorda che sia Nicoletti e sia Cifarelli abbiano rapporti stretti e sostegni da ambienti potentini, rispettivamente dallo staff del presidente della giunta regionale Vito Bardi (Forza Italia) e dal presidente del consiglio Marcello Pittella. Sappiamo bene che la situazione di Matera farà presa alla distanza sul futuro della Regione, in vista delle prossime politiche,anche in relazione al mandato e cosa riuscirà a fare il neo commissario del Partito Democratico Daniele Manca https://giornalemio.it/politica/e-il-senatore-daniele-manca-il-commissario-del-pd-inviato-in-basilicata-ma-chi-e/ per mettere ordine in un partito, che ha inanellato insuccessi dietro l’altro, fino al tonfo di Matera dove il partito non c’era ufficialmente. Strada in salita. Per ora nessuno vuole andare a casa. Anatra zoppa sulla graticola, con una spolverata di olio, rosmarino e odore di lampascioni… da servire appena possibile. Come antipasto o come ultima cena…Un anno e poi al voto? Altra sconfitta per la città
LE RIFLESSIONI DI FRANCO VESPE
Matera ha il suo sindaco ed ha il suo Consiglio Comunale. Peccato che a causa dell’anatra zoppa ha un governo strabico. Ha vinto come sindaco Antonio Nicoletti il candidato di Centro Destra, ma la maggioranza del consiglio è in mano alle liste di Roberto Cifarelli. Cosa fare adesso? Ci sono dei precedenti ma per la città di Potenza. Il primo caso è stato quello di Tanino Fierro nel 1999 candidatosi con l’UDEUR che prese solo 7 seggi (su 40) ma che prevalse su Prospero Bonito Oliva al ballottaggio. Quest’ultimo, dopo aver sfiorato la vittoria al primo turno (49,4% !) perse al ballottaggio ben 3500 voti!. Il II caso, ancora più eclatante, fu quello di Dario De Luca nel 2014 che prevalse su Luigi Petrone. Fratelli d’Italia che lo sosteneva prese in tutto 4 seggi; mentre Luigi Petrone, dopo aver sfiorato anche lui al primo turno la vittoria (47,4 %) , perse ben 10.000 voti al ballottaggio! Questi due sindaci hanno governato per tutti e 5 gli anni andandosi a cercare la maggioranza in consiglio comunale. In queste situazioni paradossalmente il sindaco si trova in una posizione favorevole perché è più forte della compagine che l’ha sostenuta e avrà maggior libertà nello scegliere programma e uomini della sua giunta che devono piacere anche alla maggioranza presente in Consiglio comunale. Dobbiamo ricordare ai praticoni rozzi della politica, emissari dei palazzinari, assetati di assessorati e di visibilità, ma, soprattutto, affamati di luculliane indennità; che la legge 81/93 ha voluto creare una figura del sindaco forte politicamente perché eletto direttamente dal popolo con un suo programma e con una squadra scelta da lui. Quindi Antonio ha una vera grande chance di dimostrare di che pasta è fatto applicando alla lettera ciò che la legge dice. Sarebbe ideale che il lavoro sul programma fosse fatto ascoltando il suo principale antagonista per assimilarne alcune proposte e contenuti. Sarebbe un bel gesto di distensione. In fin dei conti sono stati divisi da poco meno del 3% dei voti. Per quanto riguarda la giunta poi occorrerà definire una squadra inevitabilmente di alto profilo costituito da persone si di parte, ma le cui competenze tecnico-politiche siano fuori discussione, dall’alta stima civica. Persone insomma che possano essere graditi anche agli oppositori in Consiglio Comunale.
Il caravanserraglio avviato dal Manifesto della premiata ditta Viti &Rota, aldilà delle intenzioni dei promotori che rimangono ancora gassose (è lo stato preferito del nostro Vincenzo!), è stato un teatro frequentato assiduamente sia da Roberto che da Antonio. Su quel palco sono state dette cose molto interessanti sui problemi della città e, soprattutto, sono state proposte soluzioni di grande valore. L’approccio dei relatori chiamati a parlare è stato comune, pur non coordinandosi fra di loro: esposizione dei problemi presenti nella città e proposta di soluzioni concrete, a volte perfino ispirate. Insomma è sfilata su quel palco una formidabile classe dirigente della nostra città che la politica cittadina a quanto pare ignora. Una classe dirigente che lavora nel silenzio e che sa tenere a galla la nostra comunità nonostante la continua emorragia di giovani. Una classe dirigente che i radar della politica non sa e non vuole intercettare. Un po’ è anche colpa della preferenza unica introdotta da quell’impiastro di Mario Segni. Ha completamente spazzato via il voto di opinione, soprattutto nelle piccole comunità come la nostra, esaltando e riempiendo di preferenze scimmiette mute, obbedienti, con il QI sotto i 50, il cui unico merito è quello di saper fare patronato spicciolo. Mi chiedo come fa un consigliere muto ad essere confermato per la quinta volta qui a Matera con quasi 600 voti se non si sa costui come la pensa? E mi fermo a questo altrimenti mi becco una querela. Ma non divaghiamo. Io credo che Antonio può selezionare a man bassa i suoi assessori da quella passerella organizzata dal manifesto e Roberto avrebbe poco da obbiettare.
Lo scoglio principale rimane ovviamente quello dei consiglieri comunali. La maggioranza non ce l’ha Antonio ma la situazione poi alla fine non è così drammatica come i due casi di Potenza. Fierro aveva solo 7 consiglieri, De Luca addirittura 4! Lui ne ha ben 11! Basta che solo 5 di loro passino dalla parte di Nicoletti ed il gioco è fatto. Lo dovrebbero fare non certo per vili campagne acquisti ma per la qualità del programma e della squadra che Antonio saprà e dovrà presentare. Tutti sti consiglieri si sono riempiti la bocca di traboccante adolescenziale amore per la città, ergendosi a salvatori della patria. Sembrava che senza il loro vitale supporto, Matera dovesse sprofondare fin nelle viscere della terra!. Ora è il momento di dimostrarlo armandosi di una grossa dose di onestà intellettuale necessaria per non nutrire pregiudizi sul programma che presenterà Antonio e, soprattutto, di superare quell’”orgoglio ferito” che è il nemico più feroce del sentimento di Giulietta e Romeo professato sperticatamente in tutti questi giorni per la propria città. C’è comunque un nemico, feroce, cinico che può impedire questa intesa e sono le inferenze esterne che vogliono ridurre Matera a camera di compensazione per stabilire equilibri a livello regionale ed oltre. La candidatura di Antonio si sa che è stato il frutto della ricerca delle giuste candidature per Matera deciso al livello regionale nella quale ha avuto un peso determinante Bardi-De Ruggieri.
Dall’altra lo stesso Roberto non può certo negare che il ruolo del Lauriota è stato determinante per la sua candidatura. Ormai la campagna elettorale è finita e non si può certo negare che la sua candidatura qui a Matera è stato un tassello più complessivo di quel piano per destabilizzare il quadro politico regionale concepito con il Lauriota. Non stiamo ricorrendo a dietrologie perchè il disastro è davanti ai nostri occhi: l’affare Matera ha completamente frantumato il PD regionale (io confermo la mia candidatura a commissario regionale. ndr) e lo stesso Lauriota ha ammesso che sta lavorando per uno scenario a livello regionale che superi l’attuale bi-polarismo.
Cari Consiglieri freschi eletti, se siete davvero indipendenti, se volete davvero bene alla nostra città come andate “franticando”, cacciate da Matera il Lauriota e, se il caso mandate a quel paese lo stesso Roberto come Michele Casino. Questi già pensano ad altri equilibri in terre lontane ed in altre sedi. Chiudetevi in una stanza e decidete in scienza e coscienza cosa fare di questa nuova amministrazione. Le chiacchiere stanno a zero. Adesso è il momento di dimostrare concretamente il vostro amore per la città. Il discorso vale anche per Nicoletti. E’ il momento di mostrare la sua autonomia di pensiero ed azione rispetto ai suoi mentori regionali e non. La legge 81/93 glielo consente.
Matera 16/06/2025 Francesco Vespe
