Il tempo passa e la processione non cammina, si direbbe parafrasando un adagio popolare, con riferimento all’avvicinarsi (sebbene non vi sia una data certa ancora) delle elezioni comunali materane e alla formulazione delle proposte da parte delle forze politiche che tardano a palesarsi. O almeno è quanto appare da parte di quelle forze politiche che dovrebbero (il condizionale è purtroppo d’obbligo) essere più strutturate -in quanto occupano lo scenario politico locale e nazionale da anni- e ,quindi, potenzialmente essere in grado di offrire ai cittadini in tempi ragionevoli certezze sulle proprie scelte e proposte. Ma tant’è. E infatti, in questo silenzio assordante, bisogna dare atto al civismo di muoversi meglio, più in fretta e per tempo. Forse perchè è oramai un segreto di Pulcinella la fragilità in cui versano le forze politiche “tradizionali” che si attardano ancora in queste ore in logoranti scaramucce (anche al proprio interno) intorno a tavoli che non riescono nemmeno ancora a definire con chi e se andare insieme. E di contenuti zero. Nel mentre diverse realtà del civismo hanno cominciato già da tempo a parlare del cosa fare e ad effettuare incontri con pezzi di società su singole tematiche che riguardano i servizi e il futuro della Città. Con il centro destra che aspetta le indicazioni romane per la individuazione del candidato sindaco, tra mal di pancia locali che non vogliono mandare giù la pillola amara che vorrebbe questa postazione essere appannaggio di FdI. Un centro destra che non sa ancora se i provetti “saltatori della quaglia” (Azione di Pittella e Italia Viva di Luca Braia) che gli hanno consentito di rivincere alle regionali, saranno con loro anche in questa corsa materana. E se si a quale prezzo. E con il centro sinistra (qualunque cosa questo oggi voglia dire) che prova a fatica ancora a mettere insieme le sigle che naturalmente dovrebbero/potrebbero far parte di questo campo più o meno largo: con un PD lacerato al proprio interno e appiccicato con lo sputo in una “delegazione trattante” di fratelli coltelli che dovrebbe provare a portare a compimento una improbabile riconciliazione con il M5S (dopo il bennardicidio consumato con firma notarile), oltre a mettersi d’accordo con AVS, Socialisti, BCC e forse Matera Civica. Anelanti -anche in questo campo- dalla tentazione (del PD essenzialmente) di imbarcare -senza fare un plissé-, anch’essi i “saltatori della quaglia” di cui prima. Cosa che risulterebbe un tantino indecente, sempre parlando di politica, oltre che in riferimento alle ultime regionali, nonché alla luce degli ultimi eventi che hanno visto come protagonista l’urologo/presidente. Ma vedremo cosa ne uscirà fuori. Nel mentre dalla stampa locale si apprende anche di un tavolo “centrista” che si sarebbe tenuto mercoledì scorso con Azione, Italia Viva, Volt, la nuova associazione “X Matera Capitale” e Luca Prisco (Mathera-Democrazia Materana) per un primo approccio. Dunque quello che si sta muovendo in larga parte è mero tatticismo, con solo pochi esempi di chi si è iniziato a piegare sulle tematiche della Città. Come Progetto Comune Matera, di cui è presidente Vincenzo Santochirico, che è scesa in campo da novembre scorso e che ha già svolto sino ad ora ben sette approfonditi tavoli tematici (urbanistica, scuola, cultura, giovani). Come Mathera Democrazia Materana, di Luca Prisco già autocandidatosi alla carica di primo cittadino, che dopo una prima presentazione a metà gennaio ha iniziato un viaggio tra i quartieri. Come la proposta di un “Manifesto x la buona politica” messa in campo a fine gennaio da Vincenzo Viti e Lorenzo Rota, sembra quale disinteressato contributo agli attori di questa prossima disfida elettorale. Come le proposte sull’università e non solo avanzate nei mesi scorsi da una formazione partitica, Volt, presieduta da Eustachio Follia, con incontri tematici come l’ultimo con i giovani elettori a cui sono state illustrate le funzioni (in base al Testo unico degli Enti Locali) degli eletti. Una formazione, questa sul TUEL, che andrebbe in verità indirizzato a buona parte della folla di aspiranti candidati, da destra a manca e che sembrano affollarsi all’orizzonte, senza avere contezza alcuna delle competenze in capo a un consigliere, un assessore o un sindaco. Candidati, in larga parte gettati nella mischia con la mera funzione di pesca a strascico dei voti amicali e parentali. Essendo di fronte ad uno scenario tra i più bassi per quanto riguarda il ruolo storico (e costituzionale) dei partiti, sembra che stia per scattare un formidabile “TANA LIBERA TUTTI” in cui tutto è possibile e nessuno si sente più vincolato a nulla. Non che fenomeni in tal senso non ve ne siano già state nelle tornate precedenti, ma questa volta il cedimento in tal senso potrebbe assumere dimensioni più dirompenti, considerato che gli stessi “partiti ufficiali” odierni sembrano vivere la politica a loro volta proprio come delle “civiche”. Come andrà a finire? Con un po di ottimismo potremmo sperare che alla fine i simili si cerchino e si coalizzino, affinchè siano chiare all’elettore le ragioni del loro stare insieme: nelle buone o nelle cattive intenzioni per la Città. Così magari si avranno buone ragioni per andare a votare. Per premiare chi ha davvero qualche cosa da proporre per un futuro migliore per Matera ed evitare il sopravvento di cordate che contano sull’astensione per far pesare di più il proprio piccolo ma sicuro pacchetto di voti. Che avanzino, dunque, in fretta le proposte su cui i materani saranno chiamati ad esprimersi.

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