Era davvero contento il Presidente Mattarella, questa sera, quando ha congedato i giornalisti dalla loggia del Quirinale dopo 88 giorni in cui è accaduto di tutto. Ed almeno in questo ha rappresentato l’umore degli italiani che non ne potevano più di quella che sembrava essere diventata una tragica telenovella.
Quando sembrava che stavamo per schiantarci…deve essere stato quel numero perfetto, il tre, a convincere tutti che si stava davvero esagerando e rasentando la tragicommedia. Quindi l’inversione ad “U”.
Così, dinanzi alle discese ardite e le risalite della borsa e dello spread che si ripetevano (perchè è nella loro natura, altrimenti come si specula?) incuranti della presenza o meno del terribile Savona (rola)…a dimostrazione della strumentalità dell’argomento usato per negare la nascita dell’unico governo che aveva la maggioranza in Parlamento.
Dinanzi ad un Paese nella confusione più assoluta non riuscendo davvero a capire la decisione di Mattarella di negare, all’ultimo miglio, la nascita del governo tanto faticosamente ricercato…solo per le idee di un ministro proposto dal premier incaricato e l’affidamento di un nuovo incarico ad altri senza speranza alcuna di contare su un minimo appoggio parlamentare.
Dinanzi allo scatenarsi non solo delle legittime critiche ma anche di un pericoloso e scomposto attacco al Capo dello Stato, con l’innalzamento dello scontro politico e lo scivolamento verso una instabilità e il pendio di una campagna elettorale al fulmicotone.
Ecco che, fortunatamente, ad un certo punto qualcuno ha saggiamente detto: ora basta, è troppo, ricomincio da tre!
Ovvero dalla situazione più unica che rara creatasi, avendo in campo ben tre “governi”: uno in disarmo con gli scatoloni di cartone pieni, pronto a smobilitare, un’altro vagante alla ricerca di qualche voto che ne giustificasse persino una vita brevissima e grama e poi quello che dopo essere stato faticosamente costruito in tanti giorni di trattative defatiganti era stato costretto a gettare la spugna dinanzi ad una impuntatura del capo dello Stato, non accettata.
Ed ecco che alla fine, quando tutto sembrava precipitare, è prevalso il buon senso, con i diversi attori che sono tornati sui propri passi (Mattarella che ha accettato comunque Savona nella compagine governativa, Dimaio che ha abbandonato i toni da comizio e la eccessiva frettolosa richiesta di impeachment, Salvini che ha accettato di spostare Savona ad altro incarico e soprattutto rinunciatoa alla convenienza di una nuova campagna elettorale che tutto lasciava prevedere lo avrebbe visto trionfatore).
Ed ecco che è accaduto ciò che non è mai successo prima. Un dietrofront e il giusto recupero dell’unico governo possibile in questo Parlamento appena eletto.
Quindi il richiamo in servizio del professor Conte che nel giro di poche ore ha presentato la lista dei ministri consentendo al Paese di avere finalmente un governo che dovrebbe giurare già nella giornata di domani.
E’ una buona notizia questa, comunque la si pensi su questa maggioranza giallo-verde, comunque la si pensi su ciò che essa promette di fare (nel bene e nel male a seconda dei punti di vista).
Ora, fatto il governo….. bisognerà fare una opposizione degna di questo nome. Non quella dei popcorn e del “aspettiamo sulla riva il cadavere del nemico passare” per capirci…..
Perchè in democrazia il suo ruolo è altrettanto importante quanto quello della maggioranza di governo. Perchè quando questa dovesse deludere……i cittadini hanno il diritto di poter trovare una alternativa vera e seria.
Ma questa è un’altra storia non meno drammatica di quella che abbiamo appena visto per la formazione del governo su cui ci sarà tempo per tornarci.

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