giovedì, 27 Marzo , 2025
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Spingitori a Cinquestelle pro Chiorazzo crescono…con botte ai coordinatori.

Cosi come in quello storico spot, in Basilicata: “Le stelle sono tante, milioni di milioni….la stella di Chiorazzo, vuol dire…”. Cosa? Boh! Ma per intanto il coro che comincia a salire dal firmamento ex grillino è: “parliamo con lui“! Lo aveva chiesto esplicitamente ieri l’ex parlamentare Mirella Liuzzi in una intervista su “La Nuova del Sud”, la stessa testata che oggi, spara un titolo a tutta prima pagina: “Parliamo di temi con Chiorazzo“, attingendo ad un post di Antonio Materdomini, assessore a Matera ed esponente storico dei grillini locali, con cui lo stesso ha condiviso la predetta intervista e “il pensiero di Mirella Liuzzi“.
Il Movimento 5 Stelle -ha scritto Materdomini-  è risultata la prima forza in Basilicata alle scorse elezioni politiche. Una forza politica matura deve avere la forza di andare a sottoporre i propri temi e argomenti all’unico candidato che al momento ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Sanità pubblica, tutela dell’ambiente sostegno ai più deboli sono alcuni tra i temi che il Movimento 5 stelle da sempre ha nel suo programma elettorale.
Parlare con Angelo Chiorazzo di questi temi, spiegandogli che per noi sono imprescindibili per provare a costruire un percorso per governare la regione, è un passo che il Movimento a mio modesto parere deve fare, considerato che al momento in Basilicata governa Matera e Venosa e che a livello nazionale ha governato anche con la Lega imponendo alcuni temi fondamentali. Non dobbiamo avere né paura né timore di porre sul tavolo delle questioni dirimenti anche sul presunto conflitto di interessi.
Piccola riflessione aggiuntiva: vedere una parte della stampa attaccare ferocemente questo progetto e soprattutto leggere i pensieri di alcuni esponenti lucani che nel tentativo di restare a galla si dichiarano contrari a prescindere a questa figura, mi fa pensare che questa forse potrebbe essere la strada giusta per provare a governare la regione Basilicata e spazzare via definitivamente alcune figure che sanno tanto di antico e superato e che ancora pensano di poter continuare a dettare legge nella nostra regione.”

Dunque, trova ulteriore conferma il crescente il pressig “pro-Chiorazzo” anche dall’interno del M5S che segnalavamo ieri (https://giornalemio.it/politica/chiorazzo-si-chiorazzo-no-perche-non-risolvere-con-le-primarie/) con singole prese di posizione pubbliche che stanno stringendo a tenagli i coordinatori regionali e provinciali.  Un attacco che è addirittura esplicito nella nota diffusa oggi dal consigliere comunale di Potenza Marco Falconeri il quale prima si lancia in un imbarazzante autoelogio e poi opera una incredibile delegittimazione dei propri dirigenti:”negli ultimi mesi sono arrivati segnali discordanti e contraddittori dai coordinatori Lomuti, Araneo e Verri“. E ancora “Ad oggi non è arrivato sul tavolo nessun nominativo di candidato credibile e i coordinatori al di là del mantra anti Chiorazzo non hanno prodotto grandi risultati. L’unica cosa che conta per loro è chiudere la porta in faccia a quest’ultimo.” Fino ad accusarli addirittura di operare per conto terzi “Abbiamo letto tutti le dichiarazioni di Margiotta così come abbiamo tutti notato un’estate di “riappacificazione” con Marcello Pittella. Sono forse questi i punti di riferimento imprescindibili dei coordinatori?” Per poi concludere con la medesima richiesta di Liuzzi e Materdomini, occorre  “procedere senza condizionamenti ad un incontro con l’unico candidato credibile sul tavolo, verificandone le intenzioni sui temi.” Amen! Un carvanserraglio imbarazzante immaginiamo persino per Conte (di cui si paventava una presenza a Matera in occasione dei 30 anni dei Sassi patrimonio dell’Unesco) che non viene certo aiutato da questa sgangherata corsa a mettersi in evidenza agli occhi dell’angelico e a demolire l’autorevolezza del terzetto (Lomuti, Araneo e Verri) che rappresenta ufficialmente il M5S in Basilicata. Cui prodest? A qualche ambizione personale in una eventuale futura giunta, amesso e non concesso che poi alla fine di questa pantomima si vinca? Possibile che si svenda con così incredinbile leggerezza un patrimonio che a fatica Conte prova a condensare in una forma partito e renderlo più compatto ed incisivo? Possibile che è così difficile comprendere che l’incontro sui temi il M5S lo debba fare -e subito- con il PD e con gli altri potenziali alleati e non con uno che si è alzato una mattina e ha deciso di autocandidarsi? E’ con gli altri partner che devi concordare il programma e con cui poi discuti chi lo deve rappresentare a nome della coalizione. O no? Quale logica politica (se ce n’è una) anima questi spingitori di Chiorazzo? Quale logica politica c’è nel mettere così brutalmente con le spalle al muro, delegittimandoli, i propri dirigenti regionali e provinciali? Lo fanno “a gratis“, da banali “capponi di Renzo“? O oltre questa banalità c’è di più? Perchè  non fanno certo un buon servizio al M5S, ne alla buona politica e, soprattutto, alla Basilicata.  Ma forse questo movimento scomposto è solo conseguenza della concomitanza del passaggio vicino alla Terra (come riferito dalla stampa un paio di giorni fa) della “cometa 46P/Wirtanen, definita “alcolica” e che potrebbe dar vita a un nuovo sciame meteorico. La Terra, infatti, secondo uno studio dovrebbe incontrare una nube di polveri e detriti lasciata dalla “palla di ghiaccio” durante un suo vecchio passaggio, innescando un’inedita e suggestiva pioggia di stelle cadenti.” Una coincidenze astrale simbolicamente preoccupante. Vedremo come andrà a finire.

Ecco, nel frattempo a seguire, la nota integrale del consigliere comunale di Potenza Marco Falconeri:Potenza capoluogo di Regione rappresenta un tassello fondamentale nel quadro delle imminenti competizioni elettorali. A livello istituzionale comunale il Movimento 5 Stelle ha saputo instaurare un clima di dialogo e confronto leale con tutte le forze di opposizione. Posso dire che sia nelle Commissioni che in Consiglio non ho mai fatto mancare un impegno costante nell’analisi documentale e nella elaborazione di atti e proposte anche condivise con gli altri consiglieri. Sulla città per la prima volta è stata aperta una sede che ha operato per formare nuove generazioni impegnate in politica che ho direttamente e senza contributo alcuno sostenuto e messo a disposizione di tutti. Dal coordinamento con le altre forze di opposizione in Consiglio è nata l’intesa che ha portato all’elezione del Presidente della Provincia con ben sette rappresentanti che hanno fatto valere il peso preponderante di 520 punti ponderati per singolo voto: uno sforzo non sempre ripagato dalle giuste attenzioni sul capoluogo. Sul piano generale va rilevato che negli ultimi due anni si è addivenuti alla costruzione di un’alternativa unitaria maturata intorno ai macro temi come quello del no all’autonomia differenziata ed alla difesa del welfare. Tuttavia negli ultimi mesi sono arrivati segnali discordanti e contraddittori dai coordinatori Lomuti, Araneo e Verri, dapprima sulla possibilità di una intesa con le altre forze politiche ed in particolare con il Pd. Successivamente, in mancanza di un’alternativa, è arrivato un accanito fuoco di fila contro l’unico candidato credibile sul tavolo del Presidente Giuseppe Conte ossia Angelo Chiorazzo. A questa narrativa volta a screditarne il profilo si è accompagnato anche un attacco politico alla figura di Roberto Speranza e della Schlein. Eppure il primo è stato ministro della Salute accanto a Conte negli anni difficili della pandemia e la seconda rappresenta l’innovativo volto di un Pd in lotta per rinnovarsi ed aperto come non mai sul fronte della tutela dei diritti delle donne e delle categorie di genere. Sembra invece che in Basilicata ci sia qualcuno che vuole a tutti i costi remare in senso opposto all’indirizzo di Conte. Ad oggi non è arrivato sul tavolo nessun nominativo di candidato credibile e i coordinatori al di là del mantra anti Chiorazzo non hanno prodotto grandi risultati. L’unica cosa che conta per loro è chiudere la porta in faccia a quest’ultimo. Ma perchè? In maniera malcelata probabilmente si sta lavorando per conto terzi. Abbiamo letto tutti le dichiarazioni di Margiotta così come abbiamo tutti notato un’estate di “riappacificazione” con Marcello Pittella. Sono forse questi i punti di riferimento imprescindibili dei coordinatori? E sulla base di quali accordi? Di questo gli iscritti e i rappresentanti istituzionali del Movimento 5 Stelle di Basilicata non sono stati informati. Forse sono proprio le riserve della vecchia politica che oggi stanno cercando di mettere un freno. A che cosa? Parliamo del possibile epilogo di un quadro regionale che non può che chiudersi nel segno di un’alleanza, come già è avvenuto in Sardegna. La Basilicata non può permettersi spaccature e tensioni continue: c’è un centrodestra da battere. I territori ed il lavoro di dialogo svolto in questi quattro anni e mezzo non può essere buttato a mare da un preconcetto politico guidato da accordi presi a titolo personale. Non si può mettere il Presidente Conte in questo imbarazzo, nè tantomeno attaccare i suoi interlocutori a livello nazionale. Nemmeno si può trascinare il territorio in una corsa guidata al sondaggio divisivo sul nome di Chiorazzo. In questo quadro occorre quindi fare chiarezza e procedere senza condizionamenti ad un incontro con l’unico candidato credibile sul tavolo, verificandone le intenzioni sui temi. La Basilicata e Potenza non possono perdere un’occasione importante di sintesi se si vuol puntare all’obiettivo ambizioso di governare ed amministrare.

Lomuti, Verri, Araneo (M5S): nessuna subalternità! Contro il caos di posizioni personali.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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