mercoledì, 16 Luglio , 2025
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Situazione insostenibile. E Tralli lascia il Pd

Paziente fino a un certo punto, ma a lui che piace fare politica, misurarsi con i problemi, quel clima di assenza di dialogo e di lunga attesa nella convocazione di commissioni – come quella recente al Turismo, della quale faceva parte- non l’ha sopportato oltre. E ha deciso di mollare il Pd. Vito Tralli, medico veterinario, della componente renziana antezziana del Partito Democratico, eletto consigliere al Comune di Matera, è persona concreta e quando le cose non vanno, e non per causa sua, dice le cose come stanno. E, se è il caso, alza la voce come lo abbiamo visto fare e scrivere nel passato, quando era finito nel ‘’limbo’’ o nella “lista di attesa’’ dei consiglieri che chiedevano il rispetto dei diritti. E la storia del consiglio comunale, fatta di attendismi, rinvii, pareri, cambi di maggioranza e da clima di “chi la fa prima o poi se l’aspetti’’ è contrassegnata da troppe contraddizioni di una politica sorpassata, sempre incline ai salti della quaglia del posizionamento a tutti i costi per restare sempre in sella. Siamo fermi alle dichiarazioni del sindaco; Raffaele De Ruggieri, e del resto siamo alla vigilia della scadenza del mandato. Quasi un ‘semestre’ bianco dove le cose si fanno al rallentatore per scelta, strategia o imposizione delle precarie maggioranze di sostegno. L’abbandono del Pd dell’ing. Giovanni Scarola,candidatosi nella coalizione di centrodestra alle passate regionali e la sua richiesta di verifica, sono rimaste finora senza esito. Tralli, che ha ”resistito” finchè non si è stancato, ha abbandonato la barca del Partito democratico, che non è stata mai revisionata e né ha mai cambiato alcuno al ponte di comando, dopo ogni scoppola elettorale. Vito ha fatto una scelta, approdando tra i banchi di Matera La Città che Sale (che annovera il consigliere Marco D’Andrea ) nata quattro anni a sostegno del candidato sindaco Raffaele De Ruggieri.

LA NOTA DEL CONSIGLIERE VITO TRALLI
La città ha nuovamente manifestato dopo le elezioni politiche, regionali ed europee il proprio dissenso nei confronti della politica cittadina. Matera è ormai ostaggio di un gruppo di persone che amministrano la città in maniera autoritaria – o fai parte del gruppo o sei fuori – non è possibile avere un confronto, un dialogo. Il PD locale ha fallito, utilizzando l’arroganza al posto del confronto e del dialogo. Il segretario attuale e la direzione cittadina sono riusciti a portare il partito dal 38,75 delle elezioni europee del 2014 al 16,06 delle europee del 2019. Praticamente un calo a picco dei consensi dovuto alla gestione antidemocratica del partito. Non a caso in varie competizioni amministrative locali, provinciali e regionali il partito si è presentato diviso con esiti elettorali che sono sotto gli occhi di tutti. Nessuno, in primis il segretario cittadino, ha mai pensato di rassegnare le dimissioni per frenare la rovinosa caduta e dare un nuovo slancio al PD locale. Per un anno ho atteso un confronto, un dialogo politico. Sono stato escluso da tutte le commissioni comunali senza un motivo, forse facevo parte dell’area sbagliata del PD? Ho inoltrato una comunicazione al Sindaco, al Presidente del Consiglio comunale, al Segretario comunale e per conoscenza al Prefetto di Matera senza avere risposta. Mi sono imposto di resistere, resistere, resistere come affermò un noto magistrato milanese. Però dopo il discorso del Sindaco nel Consiglio comunale sulla pacificazione ho capito che bisognava reagire. Chiedo ai consiglieri che tengono in vita questa maggioranza se c’è etica politica in quello che il Sindaco ha affermato in Consiglio e come si fa sostenerlo. Queste le regioni che mi hanno portato ad abbandonare il gruppo PD ed aderire al gruppo civico di “Matera la città che sale”

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