“Matera, per la sua storia e la sua tradizione politica non può essere amministrata dalla destra che sì è già rivelata essere nemica della città. Ma non può nemmeno consegnarsi mani e piedi a quell’accordo di potere che non ha nemmeno un nome e che io ho ribattezzato PPCC (PattoPittellaCasino Cifarelli).” E’ con questa sintesi che Vincenzo Santochirico ha posto alla città la esigenza di stare attenta ed evitare di affidarsi ad una di queste due soluzioni, la prima inadeguate e l’altra truffaldina. Questo al termine del comizio di chiusura della campagna elettorale -svoltosi in Piazza Vittorio Veneto, ieri pomeriggio- in cui sono state quattro donne candidate nella lista Progetto Comune Matera a fare la parte del leone. Ognuna è scesa nello specifico di un aspetto della proposta del programma messo a punto dopo una serie di tavoli svolti con i soggetti coinvolti su quei temi. Maria Cristina Visaggi (“politiche comunali che possano incentivare la locazione in favore di studenti, in favore di giovani coppie, proponendo e promuovendo delle agevolazioni IMU per i proprietari che decidono di dare la propria casa in locazione degli studenti appunto e a giovani coppie… uno sportello comunale che possa essere una sorta di front office dedicato dove i giovani imprenditori possano essere seguiti anche in quelle macchinose pratiche burocratiche…Borse di studio ancora per ragazzi che scelgono la nostra città per la propria formazione”). Marina Bianchi (“la visione di Progetto Comune sul tema ambientale e sul tema del benessere animale…il Bosco della Memoria…le comunità energetiche”). Marina Rizzi (“la maggior parte dei pazienti che giungono in pronto soccorso sono cittadini materani e una minoranza invece sono cittadini della provincia, per cui in realtà dovremmo dotare questa città di una casa delle comunità..come a Potenza).Marilena Antonicelli (“potenziamento servizi sociali…casa rifugio…la struttura a San Giacomo del dopo di noi…centro diurno Mazzarone, oggi sottodimensionata… l’istituzione di una consulta permanente dell’istruzione in cui operatori scolastici, famiglie, studenti debbano incontrarsi per capire quali sono le idee, priorità, progetti da fare nelle scuole.”) Quindi, lo stesso candidato sindaco ha proseguito nella indicazione delle principali direttrici di quella che sarebbe il loro amministrare. Ricordando “la proposta delle quattro case: casa della comunità, casa della cultura, casa dei giovani e casa delle associazioni, quale simboli di una città accogliente”. E chiosando con un “Datemi cinque anni e ve le dico e ve le faccio tutte queste cose qua.” Poi una domanda: “Noi vogliamo una città aperta, accogliente, sana, sostenibile, verde, digitale, partecipata, creativa. Ma chi può fare tutto questo? Un’amministrazione coese, omogenea. Chiara nelle direttrici, nei valori in cui crede. E con competenze anche adeguate.” E ancora: “Lo può fare il centrodestra? Noi riteniamo di no. Perché è responsabile in materia del declino della sanità (dal 2019 al 2024). Ma lo è stato anche Pittella dal 2013 al 2019 per quello che è accaduto all’ospedale di Matera. Perchè il centro destra taglia la spesa sociale. Fa venire meno i contributi che possono servire a questo settore importante. Ha negato i fondi a Matera 2019 dopo il 2019. Ha sottratto le sedi di APT e Fil Commission.” E dall’altra parte:”può farlo l’altro schieramento che io ho ribattezzato PPCC: Patto Pittella, Casino, Cifarelli. Perché un altro nome non ce l’ho?” No, perchè ha, ha aggiunto: “È un patto di potere quello che è stato fatto. Un patto di potere senza nessun collante politico. Un disegno politico pericoloso. Ma ormai completamente smascherato. È una raccolta di cacicchi di voti. Ci sono persone, componenti, che hanno litigato fra di loro all’inverosimile e che continueranno a farlo subito dopo le elezioni, nel momento in cui questo finirà.” Quindi una richiesta di chiarezza verso gli elettori, con riferimento ad una dichiarazione fatta da Roberto Cifarelli nella tribuna elettorale della TGR (“Stamattina il candidato di questo raggruppamento ha detto sulla terza rete abbiamo dismesso le vesti, le casacche e abbiamo indossato la maglietta bianco-azzurri.”), chiedendo: “Ma questo disvestimento, questa dimissione dell’abito è provvisorio o è definitivo?…sei del PD o non sei del PD e domani dopo le elezioni sarai del PD o non del PD? Perché ci sono elettori che lo voterebbero se fosse il rappresentante del PD. E ci sono altri che lo voterebbero proprio per il contrario.” Non dirlo è un voler “prendere i voti da una parte o dall’altra mantenendo l’ambiguità, mantenendo l’inganno.” E sempre sul tema chiarezza: “Circola la voce in città che Casino sarà il vice sindaco. È vero o non è vero? Avete fatto questo accordo o non l’avete fatto? Ditelo alla città prima del voto, non dopo. Perché hanno diritto di sapere chi stanno votando e perché.” Aggiungendo che “il silenzio equivale ad ammissione e non sarebbe il silenzio degli innocenti ma sarebbe il silenzio dei colpevoli e gli elettori puniranno questa colpevolezza il 25 ed il 26 marzo”. Infine, sul voto disgiunto: “il voto disgiunto è previsto dalla legge e quindi si può fare non è un obbligo ma è un’opportunità per chi vuole, con l’elezione diretta i cittadini possono scegliere nome e cognome del sindaco anche se danno la preferenza a un altro consigliere. Vince il sindaco che si porta la maggioranza, ecco perché è assicurata anche la governabilità con il voto disgiunto. Ma noi vogliamo un voto libero e quindi chiediamo a tutti voi di aiutarci in questi ultimi giorni perché il voto è sempre una sorpresa.” A seguire il video dell’intero comizio:

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