mercoledì, 14 Maggio , 2025
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Ranucci : “Ragazzi, tenete il cervello sempre acceso”

E Sigfrido Ranucci, direttore per un giorno del giornale on line ” Nel Merito” portato avanti dagli studenti dell’Istituto tecnico commercio e per geometri” Antonio Loperfido-Antonio Olivetti” di Matera, ha ripetuto più volte questo invito di buone pratiche -tra i consigli utili- per redigere un articolo, approfondire un tema all’insegna della verità. E questo, per deontologia, rispetto dei lettori e della Costituzione, con un articolo 21 spesso ignorato da quanti hanno responsabilità istituzionali, che è la spia di una democrazia in crisi e di una pericolosa deriva liberticida che limita o soffoca la libertà di pensiero. Concetti venuti fuori dagli interventi di saluto di preside, Antonia Salerno, di docenti (Emilio Salierno e Antonella Ruggiero), allievi della scuola e da segretario dello Spi Cgil, Eustachio Nicoletti che ha organizzato insieme alla scuola la due giorni (presentazione del libro al cinema comunale) di Sigfrido Ranucci. Il direttore di Report,una delle poche trasmissioni di inchiesta del servizio pubblico apprezzata ma allo stesso tempo anche odiata da politici,imprenditori, centri di poteri che vivono di e nella illegalità, a Matera con lo Spi Cgil per presentare il suo libro autobiografico ”La Scelta” del qual abbiamo parlato in altri servizi, è stato prodigo di suggerimenti verso i giovani redattori.

E lo ha fatto senza tanti giri di parole, senza nascondere difficoltà, rischi nello svolgere la professione giornalistica tra norme restrittive ( con governi che si susseguono dalle leggi dei ministri Cartabia e Nordio), notizie false ( fake news), uso dei social dove passa di tutti fino all’arrivo di quella intelligenza artificiale che è una opportunità se la utilizziamo con spirito critico, costruttivo, di ricerca. E qui il porsi le domande, dubbi, interrogativi, tenendo il cervello sempre acceso sono un supporto importante per cercare la verità e raccontare i fatti, partendo da particolari sfuggiti ad altri o una lettura superficiale o nascosti da quanti hanno tutto interesse a nascondere la verità o a fornire una ”costruita” per ottenere altri risultati soprattutto economici. Così la guerra in Iraq, in Palestina a Gaza, in Ucraina, con migliaia di morti sul quale in maniera strumentale, maldestra si continua a far finta di nulla e in nome di una pace, destinata a lasciare le cose come stanno o ad aggravarle, e di un nuovo ordine economico mondiale destinato a far danni in una Europa ‘balbettante’ e in una Italia prona a giudicare dai silenzi o dagli assensi di alcuni esponenti di governo. Ranucci ha parlato della strage di Falluja, delle responsabilità statunitensi nell’uso di armi vietate come il fosforo bianco, di prove ”confezionate” in laboratorio e di quanto fatto per scoprire la verità cercate anche oltre Oceano da quanti erano stati protagonisti su quei territori. E che di Nassirya (il luogo di una strage di nostri militari ad opera di un kamikaze), sconosciuta ai più, ma dove Eni doveva difendere un prezioso giacimento di petrolio.Un invito a ricercare le cause, rigorosamente economiche, di tanti conflitti dall’Iraq all’Afghanistan, al Corno d’Africa ”zona franca” per traffici di rifiuti, armi, ad altri luoghi del centrAfrica con massacri di popolazioni per impadronirsi di territori e materie prime. Cause economiche .

Ed è questa la causa se la gente fugge per raggiungere l’Europa finendo tra gli aguzzini della Libia e tra i mercanti delle traversate, spesso luttuose, del Mediterraneo con l’illusione di raggiungere un Paese accogliente che si chiama Europa. Per i ragazzi del giornale on line ‘Nel Merito” che il libro di Ranucci l’hanno letto, come hanno fatto anche gli insegnanti, un motivo in più per lavorare con scrupolo e voglia di verità . Facendo tesoro di quanto aggiunto dal direttore di Report, che vive sotto scorta come accade per i giornalisti che lavorano per informare nel solco della ricerca della verità, a ”non confondere la tecnologia con i contenuti generalisti”. Parole sante ma il ricorso al ”copia e incolla” è diffuso , facile, spesso senza leggere e magari accompagnato da una galleria di fotografie ( photo gallery) e da una sequenza scimmiottata di ”condivisioni”.

Ragazzi, ”tenete il cervello sempre acceso” e non dimenticare le note di una nota canzone di Bob Dylan “Blowin’ in the Wind” (Soffia nel vento) – cantata da un’allieva del vostro Istituto prima della ”riunione di redazione”. Una canzone di impronta pacifista che parla dei diritti civili e degli orrori della guerra. E non dimenticate quella pianta della verità che avete piantato nel piazzale della scuola con Sigfrido, direttore per un giorno del vostro giornale e ora anche suo . Non dimenticate i consigli ricevuti soprattutto quest’anno, che è l’80 anniversario della Liberazione. Con una data, quel 25 aprile del 1945, che segnò il ritorno alla libertà del nostro Paese e la scrittura, a più mani, della Costituzione repubblicana nata della Resistenza. Leggetela e difendetela dagli attacchi diretti o subdoli da quanti la ignorano, pur avendo giurato di difenderla…La ricerca e la voglia di Libertà parta da qui, denunciando ipocrisia, opportunismi e mediocrità.


LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO AL CINEMA COMUNALE

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