giovedì, 3 Ottobre , 2024
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Prendere atto che la candidatura di Chiorazzo non unisce

Uno degli aspetti più avvilenti emerso in queste settimane che precedono le decisioni per le alleanze e le candidature in vista delle prossime elezioni regionali è la totale incapacità delle principali forze politiche locali in campo (a destra e a manca) di essere protagonisti delle proprie decisioni. Il centro destra attende (forse domani) la fumata bianca della spartizione in corso delle poltrone delle varie regioni chiamate al voto in corso a Roma, da cui dipenderà o meno il bis di Bardi. Ma almeno hanno la certezza di rimanere comunque insieme. Il campo avverso, definirlo in modo più specifico è al momento difficile, non è infatti riuscito nemmeno ad assumere una fisionomia certa, a definirsi nella sua composizione. Chi ne farà parte? Boh! Precipitato com’è in una empasse che rischia di rivelarsi esiziale, causata da una mossa alquanto maldestra del PD che ha subito cavalcato la candidatura di Angelo Chiorazzo, provando ad imporlo poi agli altri, senza -come era prevedibile anche a qualsiasi neofita della politica- riuscirci. Risultato? La palla è stata rilanciata a Roma da dove si aspetta che Schlein e Conte risolvano la querelle. Ma al momento sono giunti solo segnali indecifrabili. Ma dato che, come dicevamo, il tempo stringe e non tutti gli attori locali hanno intenzione di aspettare ulteriormente, ecco che vengono lanciati i primi segnali di insofferenza. E di avvertimento. Fate presto, altrimenti ognuno si dovrà assumere le proprie responsabilità per la mancata unità del campo progressista e delle relative conseguenze. E’ quanto scrivono in una nota congiunta Gianni Rondinone (Segretario regionale di Sinistra Italiana) e Valerio Tramutoli (Presidente de La Basilicata Possibile), anticipando molto probabilmente una simile presa di posizione del Partito Socialista e di Azione. “È ormai evidente che si è esaurito il tentativo di costruire intorno alla figura di Angelo Chiorazzo il più ampio schieramento di forze interessate ad opporsi alla destra” scrivono Rondinone e Tramutoli, aggiungendo che “Le alternative esistono e ora è maturo il tempo per metterle in campo”. Evidenziando che: ” Il tentativo di risolvere a Roma i problemi del campo progressista regionale è palesemente arrivato al capolinea” ed avvertono che “L’ultima possibilità che resta di comporre un campo largo e plurale in grado di contendere alla destra la guida della Regione è nelle mani delle forze politiche lucane”, ma anche che “Nessuna di esse, come è ormai evidente, si farà coalizzare per forza.”  E che, pertanto, “Bruciata quest’ultima chance, ognuna giocherà autonomamente le sue carte, assumendo su di sé la parte di responsabilità che le compete per gli esiti politici ed elettorali che ne deriveranno”.

Ma ecco a seguire la nota integrale: L’approssimarsi della fissazione della data del prossimo voto regionale -scrivono Rondinone e Tramutoli- dovrebbe consigliare a tutte le forze politiche di opposizione uno sforzo di prudenza e di responsabilità. È ormai evidente, infatti, che si è esaurito il tentativo di costruire intorno alla figura di Angelo Chiorazzo il più ampio schieramento di forze interessate ad opporsi alla destra. Tentativo operato al di fuori del tavolo delle forze progressiste e senza che si sia data mai la opportunità di valutare proposte alternative. Occorre a questo punto che tutti ne prendano atto, prima che il confronto si impantani definitivamente avvitandosi in una spirale di accuse e recriminazioni reciproche prive di costrutto. È necessario, invece, che si torni quanto prima a discutere in un clima costruttivo che consenta a ciascuno di indicare le proprie preferenze e di valutare insieme quelle soluzioni che consentano ancora di mantenere coeso il fronte delle forze che davvero intendono coalizzarsi per battere il centrodestra. Le alternative esistono e ora è maturo il tempo per metterle in campo senza che siano sottoposte al fuoco incrociato degli esperti di tiro al piccione. Sono alternative credibili sotto il profilo della autorevolezza e del prestigio, appartengono al mondo laico come a quello cattolico e vanno valutate in primo luogo a partire dalla capacità di coalizzare che ciascuna di esse possiede. Il tentativo di risolvere a Roma i problemi del campo progressista regionale è palesemente arrivato al capolinea. L’ultima possibilità che resta di comporre un campo largo e plurale in grado di contendere alla destra la guida della Regione è nelle mani delle forze politiche lucane. Nessuna di esse, come è ormai evidente, si farà coalizzare per forza. Bruciata quest’ultima chance, ognuna giocherà autonomamente le sue carte, assumendo su di sé la parte di responsabilità che le compete per gli esiti politici ed elettorali che ne deriveranno.” (Gianni Rondinone, Segretario regionale di Sinistra Italiana e Valerio Tramutoli, Presidente de La Basilicata Possibile)

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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