lunedì, 17 Marzo , 2025
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Petruzzi (PD): E stata “forzatura egemonica” il non apparentamento ! Ma turiamoci il naso e votiamo.

Rispetto alla vicenda elettorale di Potenza, sicuramente più pregante e realista del segretario regionale del PD Giovanni Lettieri (https://giornalemio.it/politica/ballottaggio-potenza-il-pd-non-ce-eppur-lettieri-si-palesa-dal-nulla-con-il-nulla/) è il commento diffuso sempre oggi da un altro esponente del grande assente dalla scheda elettorale alle comunali potentine. Si tratta di Giovanni Petruzzi, Componente della Direzione Regionale Pd Basilicata, che plaude al “generoso realismo” di Smaldone e Giuzio i quali -come scrivevamo anche noi ieri (https://giornalemio.it/politica/potenza-al-ballottaggio-uniti-con-telesca-ma-senza-apparentamento/)- nonostante il niet ricevuto all’apparentamento (che sarebbe stata la scelta più logica dal punto di vista politico), hanno deciso di sostenere comunque Telesca. Certo, scrive Petruzzi “Il rigoroso rispetto dei rapporti di forza emersi dalle urna avrebbe imposto l’apparentamento“, che “in caso di vittoria, Telesca avrebbe espresso 12 eletti, il doppio dei consiglieri che sarebbero toccati a Smaldone (6 con il 17,63%) ed il quadruplo di quelli di Giuzio (3 con l’8,05%).” Mentre, “Con il rifiuto dell’apparentamento, se vincerà, Telesca esprimerà i 7/8 dei consiglieri di maggioranza (21 su 24), mentre a Smaldone e Giuzio toccherà il restante 1/8, complessivamente 3 seggi, loro due medesimi, più un ulteriore esponente di “Potenza Ritorna”.” Insomma, una muscolare “forzatura egemonica” che -anche secondo Petruzzi- “potrebbe persino risultare velleitaria se, in questi pochi giorni che ci separano dal ballottaggio, non verranno recuperati all’impegno ed al voto anti Destra a trazione leghista quanti potrebbero sentirsi scoraggiati e delusi dal mancato apparentamento, a partire da diversi candidati delle liste di Smaldone e Giuzio“. Insomma, il pericolo che la somma conseguita dai tre al primo turno possa non dare lo stesso totale al ballottaggio aleggia come uno spettro e come in queste ultime giornate. Per scongiurarlo, dal canto suo, Petruzzi si affida a questo disperato appello: “Ora, tutti insieme, entusiasti e malpancisti, con gioia o turandosi il naso, contribuiamo all’elezione di Vincenzo Telesca a Sindaco di Potenza per far tornare a vincere il centrosinistra, mandare a casa la Destra potentina e lanciare un segnale di speranza e di riscatto all’intera Basilicata“. Insomma, siamo al classico “speriamo che me la cavo“. Ma ecco a seguire la nota integrale di Giovanni Petruzzi.

IL GENEROSO REALISMO DI SMALDONE E GIUZIO A SOSTEGNO DI TELESCA”      “Da Carlo Marx ad Antonio Luongo mi hanno insegnato che, fondamentalmente, la politica si basa su due elementi: il realismo ed i rapporti di forza. Chi non tiene conto di questi due fattori essenziali assume atteggiamenti velleitari, che possono risultare addirittura dannosi per la realizzazione delle idee e dei progetti che porta avanti. L’accordo politico-programmatico siglato al Comune di Potenza, oltre a connettersi sentimentalmente con la diffusa volontà popolare di quanti si ritengono progressisti e democratici, rappresenta un generoso atto di realismo politico compiuto dai due candidati Sindaci- Smaldone e Giuzio- che al primo turno hanno ricevuto il consenso del 25,68% degli elettori potentini, a fronte del 32,44% raccolto da Telesca. Il rigoroso rispetto dei rapporti di forza emersi dalle urna avrebbe imposto l’apparentamento, che avrebbe offerto un quadro della rappresentanza elettiva maggiormente rispondente ai voti ottenuti da ciascuno. In caso di vittoria, Telesca avrebbe espresso 12 eletti, il doppio dei consiglieri che sarebbero toccati a Smaldone (6 con il 17,63%) ed il quadruplo di quelli di Giuzio (3 con l’8,05%). Con il rifiuto dell’apparentamento, se vincerà, Telesca esprimerà i 7/8 dei consiglieri di maggioranza (21 su 24), mentre a Smaldone e Giuzio toccherà il restante 1/8, complessivamente 3 seggi, loro due medesimi, più un ulteriore esponente di “Potenza Ritorna”. E’ evidente la sperequazione determinata da questa forzatura egemonica, che potrebbe persino risultare “velleitaria” se, in questi pochi giorni che ci separano dal ballottaggio, non verranno recuperati all’impegno ed al voto anti Destra a trazione leghista quanti potrebbero sentirsi scoraggiati e delusi dal mancato apparentamento, a partire da diversi candidati delle liste di Smaldone e Giuzio. Nelle condizioni date e con il rapporto di maggiore forza nelle esclusive mani di Telesca, l’unico che poteva accettare o rifiutare l’apparentamento, bene comunque hanno fatto, Smaldone e Giuzio, a mantenere il profilo unitario ed a stipulare un accordo politico-programmatico innovativo e limpido, che segna una netta discontinuità, non solo con la disastrosa gestione destroide dell’ultimo decennio, ma anche con le deleterie pratiche del vecchio centrosinistra, che hanno allontanato tanti cittadini dalla partecipazione attiva alla vita politica cittadina e regionale. E’ lapalissiano che per la realizzazione dei qualificanti punti programmatici inseriti nell’accordo politico, tra i quali la rigenerazione urbana con lo stop al consumo di suolo e la connessione tra Università e tessuto sociale cittadino, occorrerà un impegno operativo diretto anche da parte di personalità che hanno condiviso i progetti politici di Smaldone e Giuzio. Ora, tutti insieme, entusiasti e malpancisti, con gioia o turandosi il naso, contribuiamo all’elezione di Vincenzo Telesca a Sindaco di Potenza per far tornare a vincere il centrosinistra, mandare a casa la Destra potentina e lanciare un segnale di speranza e di riscatto all’intera Basilicata.

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Potenza: al ballottaggio uniti con Telesca, ma senza apparentamento

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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