Il Parlamento Europeo oggi, con 281 voti a favore, 260 contrari e 121 astenuti, ha detto “sì’ al testo pentastellato che condanna il ricorso all’articolo 122 su ReArm Eu. E h ribadito che “esprime profonda preoccupazione per la decisione della Commissione di procedere all’adozione dell’iniziativa ReArmEu senza previa consultazione del Parlamento Europeo; si rammarica che tale decisione aggiri il principio di equilibrio istituzionale e comprometta il ruolo del Parlamento in quanto colegislatore nella definizione delle priorità strategiche e di bilancio; esorta la Commissione ad astenersi dall’avviare strumenti politici sostanziali che incidono sull’architettura finanziaria e strategica dell’Unione senza garantire il pieno rispetto delle prerogative del Parlamento”. E’ un segnale positivo questo con cui si stigmatizza una certa insofferenza per il rispetto del voto dei cittadini da parte di chi vuole a tutti i costi accelerare il riarmo europeo. Con che Von der Leyen le ha provate tutte per bypassare il Parlamento europeo e Merz che si è fatto approvare le modifiche normative per riarmarsi che glielo impedivano, dal vecchio Bundestag, nel mentre era già stato eletto il nuovo in cui temeva che venissero bocciate. Alla faccia della democrazia, tanto sbandierata, ma vissuta sempre più come un fastidioso ostacolo da aggirare da parte di chi dovrebbe proporre decisioni e non assumerle in proprio. Specie se impattano in modo così devastante sulla vita dei cittadini europei. Quello di oggi è l’ultimo di una serie di messaggi lanciati dal Parlamento Ue a Palazzo Berlaymont. Per primo c’è stato il parere dell’ufficio giuridico dell’Eurocamera che aveva definito illegittima la base giuridica di Safe legata all’articolo 122, quello che prevede una procedura accelerata che in casi straordinari permette di non passare dal via libera degli eurodeputati. Valutazione a cui si era allineata la commissione giuridica del parlamento Ue (JURI) che all’unanimità si era espressa bocciando la decisione di von der Leyen. Martedì è stata, poi, la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, che con una lettera a Von der Leyen ha paventato un possibile ricorso alla Corte di Giustizia europea nel caso in cui la posizione del Parlamento venisse ignorata.Ma sembra che anche questo segnale odierno del Parlamento UE sia destinato ad essere ignorata dalla algida capa della Commissione. E poi ci si meraviglia se cresce in UE l’ostilità a questo modo di concepire le istituzioni comunitarie. Per intanto, il capodelegazione dei Cinquestelle, Pasquale Tridico, rivendica di aver “messo von der Leyen” con le spalle al muro “con una maggioranza che dichiara che quello che ha fatto con il piano ReArmEu è illegittimo. Abbiamo insistito su questo con un emendamento, ora approvato dal Parlamento. Vogliamo che von der Leyen riporti le carte in Parlamento perché non ha le basi legali per continuare questo folle piano di riarmo”.

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