martedì, 3 Ottobre , 2023
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Parco murgia,polemiche e nomine. Mondo è stato…E ora al lavoro!

Fatevene una ragione e ”diradate” il polverone sulle nomine della Regione che, piaccia o no, dal centrosinistra al centrodestra, procura sempre polemiche per le modalità in prevalenza politiche, di area o di comprensorio, che determinano le scelte. Stessa storia per l’Ente Parco della Murgia con il designato Giovanni Mianulli che ha ricevuto 10 voti su 11 https://giornalemio.it/cronaca/giovanni-mianulli-e-il-nuovo-presidente-del-parco-chiese-rupestri-del-materano/.

Gli facciamo gli auguri di buon lavoro, e tra l’altro è il primo presidente di Montescaglioso che con Matera fa parte del Parco, con l’auspicio che abbia risorse finanziari e di personale per gestire al meglio una realtà che ha bisogno di lungimiranza, competenze per essere una risorsa tutelata e valorizzata al meglio, dopo gli scempi e i tanti silenzi su Murgia Timone segnalati in più occasioni. https://giornalemio.it/ambiente/opere-in-malora-nel-parco-e-nessuno-interviene-a-chi-giova/.Sull’argomento interviene Pasquale Doria, consigliere comunale di Matera civica, con il pollice verde da sempre, che nella nota – pubblicata di seguito – fa un’analisi obiettiva sul percorso delle nomine al Parco.
Lo fa con una punta di ironia, descrivendo prassi e andazzo, arcinoti a tutti di come si giunge a una scelta rispetto a un’ altra . E non importa se si tratta di un’azienda sanitaria (argomento delicato che raccoglie il malumore cronico di tanti materani e di questa provincia), di una realtà formativa, culturale o ambientale. Certo se all’Ente Parco della Murgia materana si fosse cominciato riconoscendo meriti e capacità di un curriculum…scritto dalla natura, come quello di Mario Tommaselli, che si impegnò e non poco per quel progetto, a quest’ora non saremmo alle prese con polemiche e problemi da risolvere. Il meglio deve ancora venire, scrive Pasquale Doria, visto che il peggio è sempre in agguato. Ma ora al lavoro. Attendiamo che il neopresidente Giovanni Mianulli si insedi, dopo il passaggio di consegne con Michele Lamacchia. Il Parco della Murgia materana ha bisogno del contributo di tutti, con le competenze, le attenzioni e gli obiettivi di cui ha bisogno .

LE RIFLESSIONI DI PASQUALE DORIA
Parco della Murgia: il meglio deve ancora venire, il peggio è sempre puntuale
Nomine “rupestri”. Facile ripetersi, difficile nella delusione generale tentare un discorso in positivo, qualcosa che aiuti il nostro atteggiamento nei confronti degli ostacoli e delle difficoltà in cui versa una delle fette più cospicue di un patrimonio che viene da molto lontano e che non appartiene solo a noi, in ogni caso non è riducibile a mortificanti pratiche spartitorie e da cortile.
Per fortuna accade, puntualmente. Avviene ogni volta che respiriamo il profumo balsamico del timo murgiano. Sale lenta una forza che incoraggia a vedere perfino gli ostacoli come opportunità di apprendimento, anziché come insormontabili problemi. È un’energia speciale e chiede di non cedere alle minacce che s’incontrano in luoghi purtroppo feriti e sfregiati come è accaduto a Murgia Timone.

Parole positive, dunque. Iniziamo da meraviglia, quella che non hanno mai provato quanti immergendosi in questo prezioso scrigno non si sono sentiti sopraffatti al cospetto della maestosità della sua natura, ipnotizzati dai suggestivi messaggi della rivoluzione neolitica scolpiti direttamente nelle rugosità geologiche della calcarenite.

Gratitudine, è la sensazione che si avverte subito dopo. Si è grati per la possibilità di essere presenti in quel momento e di potersi tuffare in uno straordinario viaggio alle radici della storia dell’umanità, intriso di misticismo medievale, conquistati da una tavolozza di colori intensi, vivi. Inevitabili s’inseguono connessioni sospese tra uno spazio e un tempo indefinito. Segue una benefica serenità, effetto di vibrazioni facilmente percepibili e che coinvolgono mente e corpo. Un consiglio a chi cerca autentici momenti di tranquillità interiore: non pagate nulla, qui è gratis.

Decolla, intanto, il trasporto emotivo. Inevitabile e coinvolgente, può tramutarsi in ispirazione. La potenza antica della Murgia conserva la benefica magia di toccare le corde più profonde di chi la vive e commuoversi è facile, del tutto naturale.
Immancabile, infine, il senso di esplorazione che va oltre l’avventura e diventa scoperta, opportunità di sentirsi connessi all’insieme degli elementi di un territorio straordinario, prendendo per tutte queste ragioni coscienza della sua fragilità e della necessità di preservarlo per le generazioni future.

Spero che queste considerazioni non appaiano troppo ingenue oppure digressioni nel coro dell’indignazione generale. Posso solo aggiungere che mi hanno chiesto un parere alla vigilia delle nomine della Regione e, quando ho risposto che peggio di così non poteva andare ero ironico, ma non era una sfida. Invece, il meglio deve ancora venire, il peggio è sempre puntuale.

Pasquale Doria
Matera Civica

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