Nella giornata di oggi i cattolici, compreso esponenti di governi, sono corsi a scandalizzarsi per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi che, a loro dire (ma era un falso), avrebbe offeso per l’appunto i valori del loro credo, prendendo -come si è visto- un grosso abbaglio. Sempre oggi, invece, il capo del cattolicesimo mondiale, Papa Francesco, ha denunciato a chiare lettere -per l’ennesima volta- uno scandalo vero per i valori del cattolicesimo (e non solo) che però gli stessi indignati di cui prima -specie quelli che stanno al potere- fanno finta di non vedere. Anzi ne sono artefici e complici. Lo scandalo delle guerre, alimentate da chi produce e vende armi e si arricchisce sul sangue delle persone che muoiono ogni giorno. Il Papa, infatti, nei saluti dopo l’Angelus, ha ricordato la popolazione del sud dell’Etiopia colpita da una devastante frana e nel contempo condannato la fabbricazione e la vendita di armamenti che alimentano “guerre grandi e piccole” e che la comunità internazionale “non dovrebbe tollerare”. Ma che tollerano come se fosse la cosa più normale di questo mondo, senza muovere un dito per farle terminare. Queste le parole chiare e nette pronunciate: “Sono vicino a quella popolazione così provata e a quanti stanno portando soccorso. E mentre nel mondo c’è tanta gente che soffre per le calamità e la fame, si continua a costruire e vendere armi e a bruciare risorse alimentando guerre grandi e piccole. Questo è uno scandalo che la comunità internazionale non dovrebbe tollerare, e contraddice lo spirito di fratellanza dei Giochi Olimpici appena iniziati. Non dimentichiamo, fratelli e sorelle: la guerra è una sconfitta!” Ecco, prendete nota!

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