Lanciato da Adriana Polibortone che, chiudendo il comizio della presentazione della lista “Io SUD“, lo ha definito “una calamita per i finanziamenti“, Antonio Nicoletti -candidato sindaco della coalizione del centro destra- ha parlato in Piazza Vittorio Veneto- partendo proprio dalla sua professione. Da cui ha deciso di allontanarsi momentaneamente per metterla al servizio della città. “Sono abituato a guardare al sogno –ha detto– perché faccio piani strategici, cercando di sviluppare una visione e trasformarla in progetti e questi progetti renderli attuabili grazie all’individuazione di finanziamenti, a volte pubblici, a volte privati, per consentire alle città di svilupparsi, di crescere.” Nicoletti ha poi evidenziato quello che ritiene essere un punto di forza della propria coalizione e che manca a quella del suo principale competitor ovvero coesione e coerenza. “Qualcuno si lamenta della crisi dei partiti, -ha esclamato- io non mi posso lamentare perché io ho una coalizione coesa, coerente, se queste parole hanno un valore ancora oggi. Qui ci sono i simboli dei partiti mentre da altre parti sono spariti, si nascondono. Solo la coesione e la coerenza possono dare la stabilità di governo ad una città che ne ha tanto bisogno.”Se eletto Nicoletti ha detto di voler “dialogare con Potenza, con Bari, con Brindisi, con Lecce, con Taranto, con Roma, con Napoli, con Bruxelles e anche con New York. Anche se da qualcuno è stato detto quasi con sdegno che questa città non ha bisogno di uno scienziato perché Matera non è New York. Io invece voglio dialogare con le grandi città della cultura del mondo perché Matera deve essere una città della cultura internazionale. E lo possiamo dire in tante lingue, io lo posso dire in inglese, in spagnolo… in materano lo imparerò, ma stiamo pensando anche alla possibilità di insegnare il dialetto materano nelle nostre scuole.”
L’amministrazione comunale -ha aggiunto- “deve occuparsi di un piano del lavoro, di un piano per le imprese che oggi sembra quasi che sia soltanto turismo. Ma non possiamo vivere solo di questo. Noi dobbiamo essere consapevoli che una città, capoluogo di provincia, ma che vuole essere capoluogo del mezzogiorno d’Italia, deve avere un piano industriale. Dobbiamo fare un piano per il lavoro che deve essere lavoro di dignità. Un sindaco deve occuparsi anche di questo. Deve occuparmi di infrastrutture, di sanità.” Ha poi affrontato altri punti di quello che ha definito essere un “programma aperto”, ovvero ha spiegato “un programma che è stato scritto per la città, ma deve essere arricchito dalla città. Dal contributo di tutti quanti voi. E per questo abbiamo avuto l’idea di attivare un numero verde a cui telefonare se avete suggerimenti, se avete delle criticità da segnalarci. Vi rispondiamo, prendiamo nota e vi daremo conto su quello che ci avete detto. Questo numero è 800 709 300.“

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