Finalmente qualcosa di Sinistra…hanno commentato ”compagni e compagne”, un appellativo in disuso, ma sentito da quanti non si rassegnano a vedere tutti o quasi assiepati al centro, per conquistare quel ceto medio ( è un paradosso, ma è così)sommerso dalla crisi economica e dalle politiche di compromesso che hanno attenuato o fatto scomparire tanti diritti, conquistati e con non pochi sacrifici in passato. E il comizio di Nicola ” Nicky” Vendola, leader di Sinistra Italiana, di Prc, e Pci prima, intellettuale dalla notevole preparazione culturale e di una capacità di analisi propositiva, a Matera, in piazza Vittorio Veneto con Giovanni Rondinone (Si) , i candidati Maria Murante ( SI) e Giuseppe Digilio ( Verdi) in una lista che comprende anche Psi e La Basilicata Possibile) per tanti è stata una ”boccata di aria fresca”. E lo ha fatto con i riferimenti al diritto al lavoro, alla pace, citando più volte Papa Francesco, ai rischi legati all’autonomia differenziata, al coraggio sempre attuale del sindaco poeta Rocco Scotellaro, alle morti continue sui cantieri e con un invito alla ‘Basilicata’ a rialzarsi con dignità, volontà e autonomia esprimendo un voto per sconfiggere il centrodestra. Applausi e con una richiesta a tornare( non solo a teatro, come accaduto di recente a Ferrandina) per un cantiere della Sinistra, del quale c’è bisogno. E glielo abbiamo chiesto, prima che salisse sul palco.
” C’è bisogno di rimettere al centro la questione delle diseguaglianze -ha detto Vendola-di non evocare la Sinistra come una categoria dello spirito. Ma di piantare le bandiere della Sinistra dentro la drammaticità di una fase in cui la ricchezza, blindata nel recinto dell’ 1 per cento della popolazione mondiale condanna all’impoverimento sociale e ambientale il resto dell’umanità. Bisogna, oggi, mettere insieme la giustizia sociale e la giustizia ambientale, di capire che siamo veramente a un punto della storia dell’umanità veramente complesso e drammatico. Ci stiamo bruciando i ponti alle nostre spalle e rischiamo, veramente, di scivolare in un’era di catastrofi. Allora convertire il modello di sviluppo , mettere al centro la dignità delle persone , lavorare per il lavoro buono , per il lavoro liberato dalla oppressione dalle moderne forme di schiavitù : questo è Sinistra, se non è questo è solo chiacchiera”.
Falce e martello, con quello che ha rappresentato quel simbolo nella Sinistra del nostro Paese, da parte per sempre? ” Falce e martello- puntualizza Nicky Vendola- erano gli strumenti di un lavoro che si è molto modificato. Oggi il lavoro intellettuale è alienato quanto è stato il lavoro di braccianti e degli operai nel ciclo ‘fordista’ . C’è bisogno di interrogare questa specie di nebulosa che è il mondo del lavoro . Ci sono lavori e lavoratori uno contro l’altro . Sono merce che vivono dentro la nevrosi della competizione . E’ la logica della sopravvivenza. E’ a tutto questo che bisogna ribellarsi . Si diceva nei bei tempi:’ Ribellarsi è giusto!’. Ci vogliono,invece, spiegare che è perfettamente inutile ribellarsi.Avere coscienza, invece, di avere diritto alla vita , del diritto alla bellezza, alla cultura, per tutte e per tutti. E’,ancora, la necessità del mondo di oggi ” . E Nicky Vendola ci sarà…Ce lo conferma lui stesso con un ” Quello non è mai andato via”. Poi il comizio e i saluti con quanti non lo hanno mai dimenticato e gli chiedono un maggiore impegno per una ‘Sinistra” da costruire.
