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MT 2019, PER ADDUCE …UN COLPO DI MANO E PER M5S UN AFFARE CLIENTELARE

Gli umori espliciti di domenica della piazza, in occasione del flashmob e di una petizione che prosegue su change.org a difesa del logo Matera 2019 e per chiedere trasparenza nella gestione della Fondazione, confermano che senza una comunicazione preventiva su riforme e bilanci non si fa altro che alimentare il clima di sospetti e di polemiche.

E quando in maniera palese si mette il ”cappello” sulle sedie di Matera 2019 il risultato non può che essere un moto di ripulsa verso la politica. Materani qualinquisti, campanilisti? I nodi vengono al pettine e i partiti di opposizione al Comune di Matera, nel corso di una conferenza stampa convocata ad horas, e presieduta dall’ex sindaco Salvatore Adduce, parla senza mezzi termini di colpi di mano sulla riforma dello Statuto supportando la denuncia con una serie di inadempienze.

La nota che pubblichiamo di seguito lo confermerebbe. Ma a gettare benzina sul fuoco delle polemiche è la riunione in mattinata a Potenza del consiglio di indirizzo della Fondazione ” Matera-Basilicata 2019”.

La sede naturale della Istituzione, da quanto ci risulta è nei Sassi presso il Palazzotto del Casale, o è stata cambiata nel nuovo Statuto o i motivi sono altri? Riunione fissata nei giorni scorsi, ma la Fondazione è giusto che operi nella ”Città dei Sassi” .

Per alcuni sarà un aspetto secondario, ma nei fatti finisce con il rafforzare i sospetti sul ”cappello” collocato sulla Fondazione. Così proprio non va. Il 2016, dopo un anno di stasi e di polemiche, comincia davvero male e con prove di gestione centralizzata che hanno finito (ricordiamolo) con l’ìmpoverire il territorio lucano e alla lunga lo stesso capoluogo di Regione. Se tante funzioni finite su Potenza per mantenere cariche e uffici, ma senza il supporto dei numeri, finiranno prima o poi nelle gestioni comprensoriali extraregionali ci sono precise responsabilità. L’accentramento è la fine della Basilicata, favorito da poteri fine a sè stessi e con l’accondiscenza (non dimentichiamolo) e il silenzio di quanti dovrebbero rappresentare in maniera concreta e ferma istanze e interessi, legittimi, Matera e il suo territorio.

Campanilista? No, realista. Attendiamo ancora la sede della Apt di Basilicata, annunciata due anni fa a Matera. Dove sono quelli che con comunicati e interventi in consiglio regionale la davano quasi per certa? Governance? Fate voi…

CS 22-2-2016 Adduce

MODIFICA STATUTO FONDAZIONE MATERA2019: UN COLPO DI MANO!
I Gruppi consiliari del centrosinistra hanno richiesto questa mattina per la seconda volta una seduta straordinaria del Consiglio Comunale per discutere dello stato di avanzamento del programma di Matera 2019.
In particolare, a fronte delle notizie circolate in questi giorni sulle modifiche dello Statuto della Fondazione, i consiglieri vogliono discutere della ingiustificata decisione assunta dal Sindaco De Ruggieri di non passare attraverso una valutazione e deliberazione preventiva del consiglio comunale stante da una parte gli obblighi di legge che impongono che le modifiche dello statuto siano decise dagli stessi organi che ne hanno a suo tempo deliberato la costituzione e dall’altra il rispetto delle basilari norme comportamentali che attengono i rapporti istituzionali e democratici.
Il 26 ottobre 2015 il consiglio comunale di Matera ha tenuto una seduta alla fine della quale noi abbiamo invitato il sindaco ad assumere una iniziativa politico-istituzionale che superasse le inevitabili polemiche elettorali con l’obiettivo di ricostruire un clima di generale condivisione di tutta la comunità sul percorso che la città deve compiere fino al 2019. Non ponemmo problemi particolari, anzi auspicammo che il Sindaco si facesse promotore come e con gli strumenti da lui ritenuti utili di una iniziativa capace di distinguere problemi di politica amministrativa e questioni relative a Matera 2019 che vanno messe in primo piano e ben distinte dalle altre e su cui ritrovare il “clima del 17 ottobre 2014”.
Nulla è accaduto da allora. Anzi, al contrario, come questa brutta vicenda dello statuto della Fondazione dimostra, il Sindaco ha assunto decisioni in assoluta solitudine e senza il benché minimo confronto con il Consiglio Comunale.
Non è mai stato pubblicato il report dell’incontro a Bruxelles, evidentemente i suggerimenti della commissione internazionale non sono in linea con ciò che pensano i nuovi amministratori di Matera.
Non è sfuggita a tanti cittadini la decisione di modificare lo Statuto della Fondazione snaturando l’impostazione che il 3 settembre 2014 (giorno della costituzione della Fondazione) fu data dopo un lungo percorso che aveva messo al centro la città di Matera con un’opera di grande coinvolgimento dell’intera regione, tutti i Comuni della Basilicata, le istituzioni territoriali, le grandi istituzioni culturali, a cominciare dall’Università, ma anche tanti comuni delle regioni limitrofe che sin dai primi passi del Comitato Matera 2019 hanno mostrato simpatia e interesse per la sfida che Matera aveva deciso di affidarsi.
Matera al centro non solo della regione Basilicata ma dell’intero Mezzogiorno d’Italia come esempio, simbolo di un nuovo riscatto molto lontano anche dal vecchio meridionalismo perché basato su un programma innovativo che della creatività soprattutto delle nuove generazioni fa un vero e proprio elemento distintivo e competitivo capace di offrire all’Europa una dimostrazione di vitalità in grado di cambiare il destino di una terra da sempre molto avara.
Lo Statuto raccoglieva in buona misura questa spinta costruita nel corso dei quattro anni di intenso lavoro preparatorio che il Comitato Matera 2019 aveva promosso.
Il bando per il nuovo logo è stato vissuto come un vero e proprio esproprio di un patrimonio cui hanno contribuito tantissime persone, a cominciare dai tantissimi bambini e bambine, ragazze e ragazzi delle scuole, da quelle dell’infanzia, alle elementari fino alle medie e alle superiori, che con il grande concorso delle bandiere si sono appropriate di un simbolo che ormai non è più solo un segno grafico.
In verità, il problema non è solo il logo. Anzi di fronte alle modifiche statutarie, il logo diventa persino problema marginale. Sul logo è possibile risolvere la questione puntando ad un restyling necessario e già previsto dal dossier.
Il Sindaco con le modifiche statutarie ha consentito (sempre che siano confermate le notizie circolate in questi giorni) di espropriare Matera del risultato storico di Capitale Europea della Cultura.
Quanti saranno il Consiglieri di Amministrazione? Quanti saranno i Presidenti della Fondazione? E quali poteri avranno? Quanti saranno i direttori? E quali poteri avranno? Noi ad oggi non sappiamo e avremmo dovuto saperlo prima che si procedesse alle modifiche? Sono state decise cose importantissime nel chiuso di una stanza alla Regione in quattro o cinque persone.
Le stesse repentine e improvvise dimissioni di De Ruggieri da Presidente della Fondazione motivate da una presunta incompatibilità appaiono più il frutto di uno sfratto ordinato al Sindaco per lasciare il posto a nuovi pretendenti…
In un’altra fase una cosa del genere sarebbe stata definita almeno un “colpo di mano”.
Qualcuno sussurra che lo Statuto consente le modifiche senza interpellare gli organi (consiglio Comunale, giunta regionale, ecc…) che a suo tempo deliberarono la costituzione perché ciò è previsto dall’art. 14.
E’ vero! Ma attenzione. Innanzitutto questo articolo parla del Consiglio di indirizzo, una sorta di assemblea dei soci Fondatori, dei Partecipanti e dei Sostenitori che a tutt’oggi non risulta stato mai costituito. Il Consiglio di indirizzo recupera le esigenze di partecipazione democratica e pluralismo che non fu possibile raccogliere nel consiglio di amministrazione. Infatti, nel consiglio di indirizzo il Comune di Matera e la Regione Basilicata nominano tre rappresentanti ciascuno compresi i rappresentanti della minoranza. Le province di Matera e Potenza, il Comune di Potenza nominano due rappresentanti ciascuno compresa la minoranza. E così via.
Ciò a garanzia di processi decisionali che richiedono una larga rappresentanza democratica.
Dunque senza la formale costituzione, questo organo di fatto non esiste ancora e quindi non può deliberare alcunché.
Ma non basta! Il sindaco non aveva acquisito preventivamente come prevede il comma 4 dell’art. 7 dello Statuto Comunale (in ossequio dell’art. 42 del dlgs 18 agosto 2000, n. 267) indirizzi dal Consiglio Comunale, violando in tal modo platealmente le norme.
Ma anche prescindendo da questo insuperabile ostacolo, è davvero singolare assumere decisioni così importanti senza che né il Consiglio Comunale di Matera, la Giunta regionale, il consiglio provinciale di Matera, il consiglio della Camera di Commercio, il consiglio di amministrazione dell’UNIBAS ne sappiano niente. E stupisce il silenzio dei rappresentanti di queste istituzioni.
Quali sono le intenzioni che si celano dietro la modifica dello statuto? Modificare alla radice il percorso di Matera 2019? Far diventare la Fondazione l’ennesimo carrozzone in cui infilare amici e famigli? In particolare, il Sindaco di Matera ha bisogno di altri posti da distribuire ai rappresentati della sua composita maggioranza? Non è bastato aver portato la Giunta comunale a 9 membri, 9 commissioni consiliari, uno staff di un numero spropositato di collaboratori?
Abbiamo vinto con lo slogan Open future, che vuol dire: massima trasparenza- meritocrazia- un futuro costruito insieme dai cittadini e dalle istituzioni. Matera2019 è vista come una opportunità per progredire verso una cultura aperta, “accessibile a tutti”, “liberamente disponibile e priva di restrizioni”, “non oscurantista nei confronti dei pensieri” e “disponibile al dibattito.”
Gli obiettivi del programma sono: utilizzare la cultura come propellente per il concepimento di un futuro aperto; consolidare l’ampiezza di vedute e la diversità di opinione nei cittadini che partecipano attivamente alla cultura; sviluppare il capitale delle relazioni interpersonali di Matera.
La totale mancanza di trasparenza e di democrazia e il possibile aumento delle poltrone sono il maggior tradimento della vittoria di Matera e della filosofia che ci ha fatto vincere.”

Fin qui Adduce e la minoranza di centrosinistra. Su Matera 2019 c’è un pessimo clima. Forse ci sarà un consiglio comunale aperto. La città si sente tradita e i tanti silenzi che stanno contrassegnando questa fase non aiutano a recuperare fiducia, anzi, aumentano il solco tra amministratori e abitanti culturali. FINITA? MACCHE’.Il Movimento cinque stelle parla di grosso grasso affare clientelare. Signori urge una pausa di riflessione e, perché no, un salutare ritiro di preghiera magari in uno dei tanti asceteri del parco rupestre. Fareebbe bene anche agli scaltri profittatori dell’altro versante basentano.

MATERA 2019: IL GROSSO GRASSO AFFARE CLIENTELARE

La speculazione dei partiti mette le mani su “Matera 2019”, prossima a diventare la “Capitale della cultura clientelare 2019”. Nonostante non scherzasse neanche prima in quanto a cultura della spartizione!
Il M5S della Città dei Sassi è contrario alla “Fondazione Matera 2019”, perché le Fondazioni non hanno in genere bilanci trasparenti e perché non abbiamo bisogno di sperperare i finanziamenti per Matera 2019, pagando innanzitutto un triumvirato composto da un direttore e due manager di pari grado. I quali probabilmente rispondono a precise correnti interne al PD e magari costituiranno un Consiglio direttivo, che a sua volta lavorerà con un paio di società di comunicazione e inizieranno a commissionare consulenze ai soliti amici e a finanziare comitati vari, più o meno legittimati e magari sorti per l’occasione. Perché qui, in Basilicata, c’è anche l’insana abitudine di finanziare gruppi, associazioni e movimenti che sorgono la mattina per chiudersi la sera. Mentre correttamente si dovrebbero finanziare solo le associazioni presenti in un albo al quale ci si iscrive se si ha uno Statuto, se lo si rispetta, se il presidente non è nominato, ma è realmente eletto, e se fanno realmente pagare la tessera ai soci.
La stessa questione del logo, esplosa in questi giorni, è significativa dello sperpero cui andremo incontro fino al 2019: ne vogliono creare un altro con la scusa che l’attuale era valido per il titolo di Capitale europea 2019, mentre ora, dicono, ne serve uno per identificare l’evento con la Città e con la Regione. E mentre ti avvisano del nuovo sperpero pensato, a mezzo stampa, ti fanno sapere, a mo’ di bilanciamento mediatico e propagandistico, che però ridurranno le indennità dell’attuale direttore e che agiranno coi principi della spending review renziana e pittelliana.
Il M5S non si fa abbindolare da esigui tagli delle indennità di chi dirigerà la Fondazione, dato che per noi è superflua l’intera presenza della Fondazione, né crede alle promesse di spending review (sappiamo dove alla fine tolgono i fondi), divulgate con l’intento di fare intendere gestioni oculate, quando il principio di gestione dei finanziamenti pubblici per Matera 2019 mostrano già il grosso, grasso baco lucano della gestione spartitoria: litigano per le nomine e sperperano i finanziamenti con bandi inutili, come sta infatti accadendo con il logo.
Il M5S è contrario anche al ruolo di primo piano che la Regione intende assegnare all’Apt, altra struttura della quale non ne condividiamo impegni, progetti e comportamenti e che poco sa di Matera essendo da anni impegnata in costosissimi e fallimentari attrattori turistici disneyiani.
Via anche eventuali collaborazioni con società pubblico-private, quelle strutture che indebitano il Paese perché privatizzano i profitti e socializzano i debiti, ripianati con l’aumento delle bollette e delle tasse ai cittadini.
La nostra proposta per Matera 2019 è precisa: la costituzione di un’azienda speciale della Città di Matera, presieduta a costo zero dal sindaco, al cui interno entrino, a costo zero, l’assessore regionale al ramo, quello comunale di Matera, qualche rappresentante delle opposizioni e componenti della società attiva e partecipe della Città di Matera. I quali, in trasparenza e con rendiconto pubblico, coinvolgano i cittadini nelle decisioni sui progetti e sulle azioni per Matera 2019, in una prima e significativa prova di democrazia partecipata.

Antonio Materdomini M5S Matera


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Attivisti Matera Cinque Stelle
http://www.materacinquestelle.it
are.Signori ” time out”, pausa di riflessione …e ritiro spirituale in una delle tante chiese rupestri del parco della Murgia.Se ne gioverebbero anche gli scaltri nuotatori dell’altro ramo del fiume Basento.

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