martedì, 29 Aprile , 2025
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Metodo Sardegna o Primarie: il busillis del centro sinistra lucano!

Ci deve essere del metodo anche nella follia in cui si sta avvitando il folto (di sigle) composito mondo di quello che dovrebbe essere il centrosinistra lucano. Non hanno oramai nessuna remora a manifestare di non essere in grado di discutere di un accidente di questione sostanziale che possa riguardare il futuro dei lucani, mentre sono bravissimi ad accapigliarsi sulla modalità con cui giungere alla designazione del candidato alla Presidenza della Giunta regionale. New entry è il cosiddetto “metodo Sardegna” che viene contrapposto alle più classiche “primarie“. Il primo è un metodo di “conta” del peso dei singoli contraenti al tavolo calcolato sulle ultime due tornate elettorali (politica e regionale), in base al quale si acquisirebbe  il diritto alla scelta del nominativo da imporre aglia altri ed anche agli elettori. Il secondo, molto più noto, che vede gli elettori scegliere tra una rosa di nomi proposti dai vari componenti della coalizione. Anche il più stupido dei politici capirebbe che il secondo è quello più conveniente sotto il profilo elettorale. Ma evidentemente c’è chi pensa che tocchi a lui (loro) decidere ciò che è meglio per tutti, convinti che gli altri ob torto collo si accoderanno. Sembra di capire che i sostenitori del “metodo Sardegna” siano coloro (M5S, SI, Socialisti, Azione…) che contestano la candidatura di Chiorazzo perchè “imposta” dall’alto. Che dire, bene, bravi, bis, per questa dimostrazione di (in)coerenza. Se lo impongo gli altri il candidato non va bene, se volete imporlo voi agli elettori, va bene? Ripetiamo: ci deve essere del metodo in questa follia! Ma tant’è! Ed intanto che la maionese di questo inconsistente centrosinistra continua ad impazzire….il centro destra, c’è da scommettere, troverà la quadra per il bis, indipendentemente da chi sarà a guidarlo! Fosse anche un passante.                                E dato che questo è la prospettiva più realistica che si stà prospettando, il famigerato tavolo farebbe bene ad ascolatare le parole di buon senso di Giuseppe Digilio, coordinatore regionale dei Verdi che giustamente scrive: “Se davvero si vuole costruire una coalizione che tenga dentro, in maniera paritetica e democratica tutti i soggetti politici interessati, a nostro avviso, prima di ogni altra cosa, bisognerebbe ricercare le ragioni dello stare insieme, evitando, casomai, prevaricazioni, scelte obbligate, veti e pregiudizi.
Non è facile tenere insieme più soggetti, specie quando sommessamente aleggiano retro pensieri e sentimenti di rivalsa. Altrettanto difficile è farlo imponendo le proprie ragioni su quelle degli altri.
E di certo, come ci insegnano i nostri padri costituenti, la democrazia non può essere solo ponderata per rapporti di forza basata sul principio della rappresentatività e della percentuale di consensi ex ante, anche perché il futuro riserva sempre gradite o sgradite sorprese.
Tanto più che in questo caso varrebbe il principio contrario rispetto a quello democratico, cioè chi è più forte ha più diritto di scelta e di parola.
Noi di Europa verde riteniamo che la condivisione e il gradimento sulle scelte comuni sia un principio sacrosanto. Anche per queste ragioni chiediamo che siano i cittadini a supportare le decisioni delle segreterie di partito.
Attraverso l’unico strumento che consentirebbe loro di farlo. Le primarie di coalizione. Per quanto ci riguarda, questa, non è una deroga alla prerogativa dei partiti, ma è una condizione che garantisce massima partecipazione dal basso sulle scelte.
Il metodo proposto dal M5S, per quanto seguito in Sardegna da PD e M5S, non garantisce equità perché tiene conto di fattori elettorali del passato difficilmente sovrapponibili.
Calcolare per media ponderata il valore percentuale di ogni singola forza politica nell’indicazione del gradimento su un candidato, calcolato sulla base delle ultime due consultazioni, politiche e regionali, per noi, è sbagliato.
Intanto perché non tiene conto delle evoluzioni e del contesti nel quale sono maturati quei risultati su cui si dovrebbe basare il calcolo, ma soprattutto escluderebbe dalla possibilità di essere rappresentati da quella percentuale tutto coloro che si sono avvicinati alla politica e che hanno gli stessi diritti di scelta di tutti.
Per tanto, coerentemente con quanto abbiamo sempre affermato, per noi di Europa Verde, l’unico metodo democratico, a garanzia di partecipazione e scelta coerente, sono le primarie.
Auspichiamo che si possa, nel brevissimo periodo, confrontarsi sulle regole da seguire per garantire il massimo della partecipazione e trasparenza.”

A seguire altre perese di posizione sullo stallo del tavolo: “In queste ore –scrive in una nota il Presidente del Partito Democratico di Basilicata Carlo Rutigliano– si moltiplicano appelli pubblici all’unità mentre nei fatti si pratica divisione e diritto di veto.
Bisogna dire con chiarezza che chi non vuole le primarie si assume la responsabilità di rompere il campo dell’alternativa alla destra e al peggior governo della storia della Basilicata.”

La mission impossible del M5S di Basilicata: rimettere il dentrifricio nel il tubetto

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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