“In Basilicata c’è il rischio che anche le prossime regionali vengano vinte dal centrodestra o dalla falsa sinistra riciclata e camaleontica. Se ciò accadesse la regione verrebbe bloccata da altri cinque anni di cattiva amministrazione e di scelte politiche che penalizzano i lucani e i territori. Per evitarlo, ci stiamo impegnando per costruire un progetto alternativo insieme ad altri movimenti, comitati civici e forze politiche progressiste della regione”. Questo l’attacco di un comunicato molto articolato del Movimento Equità Territoriale della Basilicata che così prosegue: “Non è pensabile che il centrodestra e la finta sinistra inquinata dai centristi, abbiano campo libero dopo che loro stessi sono stati i responsabili delle tante emergenze lucane: la Basilicata è tra le regioni più povere d’Italia, ha forti problemi di spopolamento, non offre nessuna prospettiva ai giovani, ha servizi sanitari e pubblici in ginocchio o addirittura inesistenti, è priva di qualunque disegno o visione di futuro.” “Non è pensabile – continua il Movimento nazionale guidato dall’eurodeputato lucano/campano Piernicola Pedicini – che esponenti politici e pezzi del sistema di potere di centrodestra e anche di centrosinistra lucani abbiano la faccia tosta di ricandidarsi e di raccontare che loro possono essere la soluzione per affrontare i problemi che loro stessi hanno creato. Il centrodestra dovrebbe chiedere scusa per l’inefficienza, l’incapacità e la mancanza di risposte nell’affrontare i problemi dei lucani nei 5 anni di gestione Bardi. Il centrosinistra dovrebbe tenere in mente che i problemi della regione vengono da lontano e loro hanno governato per circa 20 anni. Entrambi gli schieramenti dovrebbero anche vergognarsi e dar conto di tutto quello che la Basilicata e le regioni del Sud hanno subìto negli ultimi decenni rispetto alle enormi risorse finanziarie che gli sono state sottratte a favore del Nord. E ora, Lega e destra, non contenti, vogliono addirittura imporre l’autonomia differenziata. Entrando nel merito delle singole questioni, va detto che i progetti del Pnrr che dovevano essere realizzati prevalentemente al Sud sono in ritardo o solo sulla carta; i programmi per utilizzare i fondi europei ordinari sono pressoché fermi; i servizi sanitari della Basilicata sono devastati (i rapporti e le statistiche ufficiali lo raccontano ogni giorno); il trasporto lucano stradale e ferroviario è sempre più precario; i giovani scappano dall’università lucana e cercano lavoro fuori regione; Stellantis di Melfi è in una fase di smantellamento e incertezza; l’agricoltura continua a restare ai margini dell’economia regionale e in questi giorni anche in Basilicata sono iniziati le proteste e i cortei; il carovita, il costo dei mutui e l’inflazione mordono i bilanci delle famiglie.” “Ebbene, con questa situazione, – conclude la nota del Met Basilicata – l’unica possibilità è una proposta alternativa che vada oltre gli schemi dei partiti nazionali e si sviluppi con i cittadini, i territori e le comunità locali attraverso un programma condiviso basato sulla trasparenza, la legalità, i giovani, il lavoro, la tutela dell’ambiente e l’organizzazione di servizi efficienti. La Basilicata non può continuare a rimanere in mano alle logiche dei vecchi partiti, a singoli personaggi in cerca di potere (vedi Chiorazzo che si è autocandidato ed è sostenuto da una parte del Pd) e a interessi lobbistici non trasparenti”.

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