E’ un primo passo concreto, per ufficializzare, carte e firme alla mano. una richiesta che – con i tempi tecnici che la cosa comporta- potrebbe portare a una consultazione referendaria per tornare dopo tre secoli buoni in una regione più vasta che un tempo comprendeva la Terra d’Otranto. Lo faranno i promotori, gli ex parlamentari Tito Di Maggio e Corrado Danzi, a nome di altri cittadini che condividono quel percorso e che potrebbe essere seguito da altri. Poi toccherà al Comune, che dovrà recepire e rispondere su quella istanza, mettendo mano a una materia spinosa- quella dei referendum- che i governi nazionali e locali vorrebbero evitare. Del resto quando i cittadini raccolgono le firme significa che operato e consenso sono ampiamente in discussione. La Basilicata, poi, nata da tante forzature politico-amministrative con due sole province e dal peso contrattuale nettamente a favore di Potenza ( 100 comuni contro i 31 del Materano) la dicono tutta sui motivi della emigrazione (dei giovani in particolare) e di quella sanitaria. Senza autonomia decisionale non si va da nessuna parte. E allora occorre seguire l’iter della richiesta, tenendo conto di quanto legiferato in materia https://www.riformeistituzionali.gov.it/it/il-referendum-territoriale/. Mano a codici e a interpretazioni e alle volontà istituzionali di favorire questo percorso. Ma è giusto che i cittadini possano esprimersi. Matera, per storia ed esigenze, ha un rapporto continuo con la Puglia. Servizi e opportunità sono appena a 16 chilometri, lungo l’asse viario che porta a Bari punto di riferimento per servizi e infrastrutture e a sud est verso Taranto e Lecce: dalla Murgia alla Magna Grecia, alla Terra d’Otranto.
Matera in Puglia, Danzi e Di Maggio
depositano la proposta di Referendum
Sarà presentata domani mattina alle ore 10 alla Segreteria del Comune di Matera, la richiesta di indizione del Referendum per decidere sul passaggio della città dalla Basilicata alla Puglia.
Lo comunicano i promotori dell’iniziativa, Corrado Danzi e Tito Di Maggio.
La proposta con il quesito da sottoporre agli aventi diritto al voto, sarà consegnata corredata da oltre 50 firme come prevede la normativa.
Il Consiglio comunale dovrà entro 15 giorni pronunciarsi sull’ammissibilità per materia e sulla formulazione del quesito che dev’essere breve e comprensibile. Nei successivi 15 giorni la decisione dev’essere comunicata ai proponenti che avranno a quel punto 60 giorni di tempo per raccogliere le firme necessarie che saranno validate sempre dalla Segreteria comunale nei successivi 30 giorni.
Il Referendum è indetto nei 120 giorni successivi alla presentazione delle firme.
“Con questo passaggio – spiegano Danzi e Di Maggio – avviamo formalmente l’iter per consentire ai cittadini materani di esprimersi sulla permanenza della città in Basilicata o sul suo passaggio in Puglia. Crediamo si tratti di una consultazione necessaria visto il momento storico che sta vivendo Matera che potrebbe determinare un effetto domino nella decomposizione di un sistema regionale che sta mostrando tutti i suoi limiti. Saremo a disposizione dei giornalisti che volessero essere presenti domani all’atto della presentazione della proposta di referendum per eventuali ulteriori chiarimenti”.

Esiste un sito internet, oppure un programma da leggere, dal quale evincere le premesse politiche, le modalità concrete e le finalità istituzionali dell’eventuale passaggio o si tratta semplicemente di diventare periferia di Altamura? Quindi Matera abdicherebbe -ci sperano in molti anche in Puglia- dal proprio ruolo di Capoluogo di Provincia? Quindi addio a Tribunale, Questura, Prefettura…ecc? In Puglia per essere cosa e con chi? I materani hanno le capacità e la visione politica dei barlettani dei tranesi e degli andriesi? Spero non si tratti di una kermesse preelettorale, il contendere è serio!