mercoledì, 11 Settembre , 2024
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Matera e le incompiute. La Scaletta ‘elenca’ ma si gira a vuoto…

…e del resto, come si dice in dialetto materano, con le ‘tante spighe vacanti” (vuote) che dovrebbero fare e non fanno, per mediocrità, limiti culturali, di governo, o per opportunismi di basso cabotaggio,c’è poco da stare allegri. Sopratutto quando ripetono come un ‘mantra’ su quello che dovrebbe venire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ( Pnrr), indicato come la panacea di tutti o quasi i problemi irrisolti o affrontati con sufficienza. E la situazione non cambia, anzi degrada sempre di più, che si tratti di infrastrutture materiali, servizi come quelli ospedalieri o immateriali , dal colpevole silenzio sulla Fondazione Matera – Basilicata 2019 agli addentellati della Lucania film commission alla scuola di Cinematografia, alle sorti dell’archivio di Stato o della Biblioteca o alle gestione del turismo, senza le professionalità giuste che lo facciano a tempo pieno e con un piano di gestione fatto e monitorato da esperti. Il circolo La Scaletta continua a provarci con una serie di stimoli e incontri, ma ha a che fare spesso con un muro di gomma e con tanta incompetenza, sopratutto in assenza (voluta) di un chiaro disegno di città e di regione. Si avanti con spot, post e di ameni impegni a fare e a dire. Ma nei fatti Matera e la Basilicata continuano a perdere pezzi. La interlocuzione che il presidente de ”La Scaletta” Emilio Paolo Stasi ha avuto con i consiglieri regionali che in via Anzio rappresentano la ” Città dei Sassi” e la sua provincia dovrebbe servire a smuovere le acque. I consiglieri, con sensibilità e impegni differenti, ritornano sui problemi. Ma manca una azione comune, sistemica e continua, che dia la sensazione a tanti materani che temi e problemi possano essere affrontati e risolti con organicità. Azioni individuali, lodevoli, ma restano tali. Una su tutte l’ospedale Madonna delle Grazie è alla canna del gas da tempo e la migrazione sanitaria è una costante, mentre si dilapidano milioni di euro in un triennio per una facoltà di medicina a numero chiuso,che non era e non è la priorità di questa regione. Ma servirà, trasversalmente, per le prossime campagne elettorali. E su questo tema, purtroppo, applausi, comunicati e silenzi , tranne ‘isolate’ eccezioni. La cosa, in questo e in altri casi, non ci meraviglia. Il familismo immorale ”banfieldiano” , studiato negli anni Cinquanta, continua a imperversare e a favorire la deriva della Basilicata. Una regione che resta una forzatura amministrativa, così come è stata voluta con 100 comuni nella provincia di Potenza e 31 in quella di Matera, e che ha finito -con l’accentramento di funzioni, in sede regionale- a creare quel deleterio effetto zattera dei comprensori. Il futuro? Si chiama ”aree metropolitane” di Bari e Napoli. Gran parte dei servizi della Basilicata sono lì, a causa del calo demografico e della emigrazione di tanti giovani. Cosa si fa? Oltre agli appelli a rimbocccarsi le maniche , ma senza indicare come ? Tavoli di confronto senza cultura di governo e di impresa, Bandi,coworking, start up da ‘noitruffaldini’, percorsi da stellemancine e valigie vuote. Nessun ”mea culpa”, ma tanti silenzi assenso. Al circolo ”La Scaletta” se lo vorrà l’invito a organizzare un evento ”quaresimale” sull’argomento. Chissà che il ”calvario” e le ”ipocrisie” di Matera e della Basilicata non finiscano…magari con il ritiro in asceteri e santuari di quanti continuano a far danni sulla Città dei Sassi e per i tanti comprensori della regione.

IL COMUNICATO DELL’INCONTRO DEL CIRCOLO LA SCALETTA
CON I CONSIGLIERI REGIONALI
Il giorno 09 maggio 2022, su invito telefonico del Presidente del Circolo La Scaletta Paolo Emilio Stasi, con grande e gentile disponibilità i consiglieri regionali Luca Braia, Roberto Cifarelli, Giovanni Perrino, Piergiorgio Quarto e Giovanni Vizziello hanno aderito all’ incontro con il consiglio direttivo del Circolo per un confronto sulla preoccupante situazione socio-economica del nostro territorio.
Il Presidente Stasi ha aperto l’incontro evidenziando brevemente i problemi sul tappeto che più volte sono stati illustrati non solo in documenti resi pubblici ma anche in occasione delle audizioni gentilmente concesse dalle commissioni consiliari regionali, terza e prima.
La situazione socio-economica, già grave causa pandemia, si avvia ad aggravarsi ulteriormente per la tragedia che si sta consumando in Ucraina.
l fenomeni di spopolamento, denatalità, disoccupazione ed emigrazione giovanile alla luce di
quanto emerso nel recente incontro con il prof. Gianfranco Viesti nell’ambito dei seminari di
Democrazia e Futuro, a cui hanno partecipato quasi tutti i consiglieri, prefigurano uno scenario
futuro drammatico ed irreversibile per l’Italia intera ed ancor più per la nostra Regione. O si
innescano meccanismi politici virtuosi oppure è la fine non solo per le aree interne, già in agonia, ma anche per i due piccoli capoluoghi (basta leggere il saldo di popolazione del 2020 nei due centri).
Si ribadisce, come già evidenziato nei documenti prodotti dal Circolo su PNRR e Piano Strategico Regionale, la ormai imprescindibile necessità per Potenza e Matera di assegnarsi un ruolo territoriale in base alle loro specificità.
Per Matera il Circolo ritiene che debba consolidarsi e svilupparsi il ruolo di città culturale e di
produzione culturale. L’esperienza del 2019 ha dimostrato che questo ruolo con una forte
iniziativa di promozione dell’intero territorio ha prodotto riscontri positivi sull’intera Regione.
Se questo è vero, ed il Circolo ritiene che sia vero, e perché tutto sia congruente il Circolo chiede,ai consiglieri, l’impegno a ripristinare alcuni ruoli che alla città di Matera erano stati assegnati ma
alla fine, di fatto, ridimensionati se non sottratti. Ed allora si chiede:
APT – Direzione ed Uffici che ritornino operativi permanentemente a Matera come stabilito con legge regionale;
Fondazione Matera – Basilicata 2019 – Rifinanziamento immediato. Presidenza o Direzione a
personalità materane. La Fondazione Matera – Basilicata 2019 forte della sua esperienza e capacità potrà continuare a svolgere il ruolo di promozione scovando e valorizzando tutti gli attrattori, piccoli e grandi, della Regione. Lucania Film Commission – Direzione ed Uffici a Matera come stabilito con legge regionale. Direzione di alto profilo.
Ufficio Sistemi Culturali della Regione – sede a Matera come è stato fino a pochissimi mesi fa.
Infine si chiede una accelerazione, anche per rimuovere retropensieri che non vedono più Matera come sede, per l’avvio del Centro Sperimentale di Cinematografia. Occorre che la Regione garantisca il flusso dei finanziamenti per il suo funzionamento.
Infine un impegno perché si istituisca l’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche). Una
Scuola di specializzazione congruente con il ruolo che si vuole assegnare a Matera.
È evidente che ci sono poi problemi di deficienze infrastrutturali e di servizi che il Circolo La
Scaletta ha esposto nei documenti su segnalati.
Sulla Sanità la sollecitazione non può esser che quella di predisporre quanto prima il Piano
Sanitario Regionale in ossequio della legislazione vigente ed anche delle direttive che il governo Nazionale, causa Covid, ha ritenuto di dover impartire a tutte le Regioni per un servizio sanitario efficiente e che garantisca la salute ad ogni cittadino.
Per quanto riguarda le infrastrutture viarie il Circolo si è molto attivato per la realizzazione del
collegamento Murgia Pollino indispensabile per lo sviluppo dell’intero territorio regionale e
soprattutto alleviare l’isolamento delle aree della collina Materana e del territorio più meridionale del Potentino.
Per arginare poi lo spopolamento delle aree interne del materano e delle aree meridionali del
potentino occorre creare occupazione per cui occorre rilanciare l’area industriale della Val Basento perché si è convinti che ricorrano le condizioni perché quell’area sia competitiva per accogliere le nuove industrie bio-produttive. A tal proposito si consegna un documento che illustra quali siano le peculiarità oggettive della Val Basento e quali positivi processi produttivi ed occupazionali può innescare insieme ad una nuova visione di utilizzazione del settore agricolo.

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