mercoledì, 16 Luglio , 2025
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Matera e le Comunali: Che confusionee…come i Ricchi e Poveri

Vincenzo Menzella non demorde, ma allarga le braccia nell’osservare e constatare sul campo che per le comunali di Matera ”s’aggira à vvacont” , si gira a vuoto tra un tavolo di ipocrisie all’altro senza entrare nel merito delle questioni, dei problemi della città.E la cosa paradossale che ai tavoli continuano a sedersi quanti non hanno fatto alcun ”mea culpa” per quanto accaduto al Comune, quanti annusano l’aria senza poter garantire se riusciranno a presentare una lista ( il civismo per gran parte è un ribollire di sigle di buone intenzioni) o a tendere le antenne verso quanti sono in ”Azione” continua… per un calderone di alleanze, frutto di intese e compromessi all’insegna del ” Prima pensiamo a vincere e poi…” Magari con una pressione potentina o con un diktat romano. Menzella constata a malincuore che l’autonomia decisionale di fatto non c’è. Ci sono tante facce della Prima Repubblica e poche della Terza. Del resto i partiti del passato sono scomparsi e c’è una corsa al Centro…E allora ? Menzella ricorda che c’è il Manifesto della buona politica per Matera. Confronto aperto e tanta buona volontà, mentre intorno si quaglia poco con il ritornello dei potenziali candidati sindaci. A trovarlo, ma che sia condiviso, ma dopo chiarezze nelle alleanze, sulle cose da fare e se avrà autonomia decisionale nel selezionare la potenziale giunta. E su questo non ci giuriamo: la ”zuppa” per il sindaco sfiora i 10.000 euro e la metà per gli assessori. Competenze? Sarebbe già un passo avanti come criterio di scelta. Ma siamo devoti a San Tommaso..

LE RIFLESSIONI DI VINCENZO MENZELLA

È grande la confusione che vediamo e viviamo nella nostra città di Matera. Con due registri che operano in autonomia fra loro. C’è chi opera per aprire la comunità ad una riflessione di futuro attraverso un Manifesto da condividere e integrare. Lo scopo è offrire una piattaforma in grado di qualificare la offerta politica per poi affidarla ad una gestione di alto profilo nel segno della qualità e della competenza. L’altro registro è il traffico ( stavo per dire di influenze ma non è cortese) ormai incontrollabile , di aspirazioni che non aiutano certo a definire un futuro accettabile. Si continua a ragionare a partire da aggregazioni in grado di promettere una contabilità utile a fini elettorali. Si promettono posti e vice posti ma si ignorano le priorità di una città portata allo sbando da una gestione amministrativa disastrosa. Con i responsabili di quella esperienza tuttora al centro di operazioni di potere al tavolo dell’effimero. Si lanciano quindi candidature organizzate in ristretti ambiti di interessi di bottega o familiari. Sembra la ripetizione di una operazione fallimentare già tentata alla regione e che si presenta come il conto da pagare, a spese di Matera , una carta giocata sul tavolo da gioco del pd regionale che sembra aver perso ogni dignità . Sono argomenti che ho già speso in riunioni ufficiali prendendomene la responsabilità e sottolineando la gravità della crisi interna ad un partito che sembra appaltato ad altre discutibile ambizioni. Come si vede non parlo per educazione politica di persone ( pur se la sfilata di candidati si presterebbe a curiose osservazioni) ma di processi che porteranno se non contrastati a dure conseguenze. Ora il Manifesto entra in una fase di atterraggio su temi sensibili. Rimane un appello e una provocazione. Non ha investiture. Guarderà con evidente favore le liste che ne condivideranno e sottoscriveranno i contenuti e i valori. Certo non coprirà il mercato che vediamo all’opera “contro” la città . Vincenzo Menzella

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