mercoledì, 9 Luglio , 2025
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MATERA 2015: IN ATTESA DEL BUON GOVERNO

Campagna elettorale a Matera al giro di boa tra frecciate, slogan di appartenenza al campanile, spessori culturali allo Zenith, presenze roboanti o discrete nelle piazze e tentativi di strappare consensi o un ”forse” a quanti non riescono a dire di ”no”, ma che potrebbero trovare almeno un voto in una famiglia impegnata nella ”riconoscenza” verso Tizio o Caio per stima, grazia o favori ricevuti e una parentela che si è fatta tentare per candidare il giovane laureato.

I conti sono presto fatti ma non quadrano con le logiche della Prima Repubblica, quando Dc, Pci, Psi, Pri, Psdi, Pli, Msi, per i citare i partiti maggiori,e degni di tal nome, avevano un elettorato ”allineato e coperto” con il supporto delle ideologia e le cinghie di trasmissione sindacali, datoriali, associative o lobbistiche. Lo sfaldamento di quella esperienza, sotto i colpi di Tangentopoli e la scomparsa di ideologie, ha portato all’oggi con partiti (?) mosaico fatti di correnti portatrici di interessi e opportunità individuali, anticipando o cristallizzando – quello che sta avvenendo con la nascita dei partiti della Nazione o della Regione.

Tutti dentro ma con esperienze diverse per uno stesso obiettivo, mettendo da parte o isolando quanto resta delle identità dei ”puri e duri” da qualsiasi esperienza essi vengano. Sono specie elettorali in estinzione da tutelare e da affidare alle cineteche dell’Istituto Luce o al canale specializzato Rai Storia.

Un disegno che però traballa con la tendenza al voto incrociato per  il sindaco a scelta tra Salvatore Adduce, con tre liste con simbolo di partito e quattro di aree ispirate da parlamentari, consiglieri regionali e altre sensibilità, Angelo Tortorelli con Osiamo per Matera sostenuta da cinque civiche, Raffaele De Ruggieri con ” Matera che sale”  dalle nove civiche con anime e figure che spaziano dalla destra, al centro alla sinistra e altro ancora, Antonio Materdomini con Materacinquestelle, Antonio Cappiello con Noi con Salvini e Franco Vespe con L’Altra Matera con anime cattoliche, ambientaliste, giustizialiste e legate all’amarcord di piazza, con il ritorno di Girolamo Lacertosa e Giuseppe Paradiso che quasi 20 anni fa infiammarono i comizi, sfiorando il successo alle regionali, con la lista Forza Nuova-La Farfalla.

Voto trasversale strisciante… con il sindaco da una parte e il candidato o la candidata dall’altra,per poi passare alla conta. Un voto a sorpresa…che preoccupa le coalizioni visto che con 24 liste e sei sindaci il ballottaggio è inevitabile. Chi ci va?

Conteranno i numeri, supportati dai richiami più o meno ”convincenti” delle vecchie scuderie che promettono ravvedimenti operosi sulla scia del ”prima vinciamo e poi… ampia disponibilità”. E qui è bastato, per esempio, un concorso in un ente pubblico che sprizza salute da tutti i pori, con una deroga all’ultimo momento sul numero dei partecipanti, o un altro con una scelta ad hoc indirizzata da requisiti ibridi o di nicchia per partecipare, che hanno finito con l’alimentare attese e promesse per il dopo elezioni.  C’è chi ci casca e chi asseconda giocando al rialzo, ma la farina del diavolo finisce sempre in crusca… Alla faccia della meritocrazia e della fuga dei cervelli! Non meravigliatevi. E’ la  conseguenza delle ingegnerie di consolidamento politico, che porteranno chissà con l’Italicum – come prevedono i bene informati- a premiare, magari, quanti aspettano di andare in Parlamento a valle di un percorso disegnato nella Prima Repubblica e arenatosi per incidenti di percorso.

Un passaggio doveroso anche per le difficoltà oggettive che dovranno affrontare nello spoglio delle schede elettorali scrutatori e presidenti, insieme a rappresentanti di lista,di formazioni e partiti,. Si attendono i fac simile per saperne di più.

Gli elettori sono 50.300, aumentati di 1.000 unità: 25.809 le donne 24.425 gli uomini. Un giorno per votare, e lo abbiamo visto in passato, è insufficiente. Occorrono tranquillità, attenzione, preparazione , evitando di farsi distrarre dalla dispersione 2.0 dei socialforum smanettando su ipad, ipod, smartphone e via alienando, per portare a termine le operazioni di spoglio pena ….l’allungamento dei tempi, con il provvidenziale sostegno di funzionari degli uffici elettorali per chiudere i verbali. Previsione visionaria? Provate a rammentate quanto accaduto nel recente passato e a scommettere.

Su quest’ultimo aspetto siamo a raccolta zero. Strano, sportelli e siti on line sono al palo. Peccato. L’ufficio elettorale ha già registrato i nomi dei sindaci da riportare sulle schede: nell’ordine Adduce, De Ruggieri, Tortorelli, Vespe, Materdomini e Cappiello. Azzardate un pronostico dopo una valutazione reale su opportunità reali e su quanti lavorano in silenzio o quasi. Giocate il 31 sulla ruota di Matera…5 il mese di maggio, 14 la data del ballottaggio e sei il numero dei candidati che corrisponde al mese di giugno. Il ricavato servirà a finanziare le casse comunali, con un tesoretto per il nuovo sindaco e per i 32 consiglieri che con lui lavoreranno fino al 2019 e passa. Un altro numero da giocare è lo zero e riguarda il lavoro.

Nessuno, ci mancherebbe altro, ha la bacchetta magica ma un percorso di cose da fare va indicato, tirando fuori progetti, numeri, ricadute sull’economia locale e con quale struttura  si intende amministrare il Comune, viste le carenze oggettive sul piano qualitativo e quantitativo, l’invecchiamento e l’inevitabile stress delle attuali risorse umane. Il consenso e i suffragi sono legati a concretezza e credibilità,che presuppongono una analisi preventiva e quindi una programmazione sulle cose da fare. Non servono i ritornelli sulle rinnovate motivazioni e sulle rimodulazioni della struttura: servono forze nuove (se possibile), formazione professionale sul campo per gestire l’innovazione e rimozioni di rendite di posizioni parassitarie, che sottraggono per esempio unità lavorative a un settore per segreterie e staff assessorili.

In giro ci sono tanti giovani ‘’volontari’’ per la campagna elettorale che operano per i vari candidati ed è giusto che possano continuare a farlo anche dopo, ma a  spese di quanti saranno eletti. E’ una formula ‘’trasparente’’ e ‘’praticabile’’ per portare forze nuove nell’asfittico motore della macchina comunale. Servono fatti e buone pratiche. Le polemiche fine a sé stesse interessano poco e allontanano la gente, gli elettori, dalle scelte per il buon governo della città.

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