Altro giro, altra corsa…! A vuoto? E’ probabile! Perchè la mission che ha ricevuto il presidente della Camera Roberto Fico è speculare al tentativo appena fallito, affidato da Mattarella alla Presidente del Senato, avendo un tasso di improbabilità ancora maggiore.
Quest’ultima doveva “esplorare” la fattibilità di un accordo M5S-Centro Destra, Fico dovrà “esplorare” a sua volta la fattibilità della ipotesi del cosiddetto “secondo forno” dei desiderata di Di Maio, ovvero un accordo di governo M5S-PD.
Ma “l’esploratore” non era ancora uscito dal Quirinale e nemmeno il tempo di indossare il casco d’ordinanza che già è partito il fuoco di sbarramento delle truppe renziane: “Non ci sono le condizioni minime per una maggioranza politica tra Cinque Stelle e Pd ascolteremo il presidente Fico con la dovuta attenzione, ma per noi le distanze sul programma restano molto marcate“, si è affrettato a dichiarare il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci . E a ruota ha rincarato Rosato (autore della memorabile legge elettorale che ci ha portato in questo pantano) nonchè omologo capogruppo alla Camera: “Le distanze sono oggettivamente enormi e sembrano insormontabili“. Tutto pronto a godersela (con i pop corn da sgranocchiare in tasca) c’è anche Emanuele Fiano che dice:”Hanno cominciato con i due forni e adesso hanno due leader: uno, Di Maio, che cerca di convincere Salvini. E Fico che vorrebbe convincere noi. Penso che andranno a sbattere tutti e due perché non si può lavorare contemporaneamente per due obiettivi così assolutamente opposti“. Che goduria!!!
Tutto ciò nel mentre il Presidente Mattarella è intento a consumare tutti i passaggi necessari in questo nuovo scenario prodotto da una legge elettorale proporzionale (prima di fare la mossa del cavallo risolutiva, ammesso che ne possa fare una) che sembra tutti facciano finta di ignorare, dimostrando un enorme gap di cultura istituzionale.
Gli attori in campo, come vediamo, se le cantano e se le suonano con la stessa partitura da settimane, senza capire che qualche accordatura bisognerà pur farla con qualcuno.
Semplicemente perchè così vogliono le regole del gioco politico istituzionale che sono state votate dal parlamento uscente.
Bisogna decidere signori. Altrimenti bisognerà avere il coraggio di andare a casa. Rinunciare a quella bella retribuzione appena conquistata (specie per la maggioranza di neo eletti) il cui primo stipendio di 13 mila euro (che comprendono i 5.767 € di indennità, 3.500 € di diaria, 2.090 € di rimborso per le spese di mandato e 1.650 € di ulteriore rimborso forfettario delle spese) è stato appena accreditato sui conti correnti personali di ognuno. E fra poco (mentre il Parlamento è chiuso per ferie 18 aprile/ 7 maggio) matura anche la seconda mensilità, senza aver lavorato che per poche ore (il Senato per l’esattezza 12 ore e 56 minuti)!
E c’è da giurare che la manfrina sia destinata a durare ancora per poco, se Mattarella chiuderà presto i giochi, costringendo tutti alle proprie responsabilità.
Quando si stringerà il brodo, certamente il fattore “I” (come indennità) avrà il suo peso. così come lo avrà il fattore “P” (come pensione) …tenuto conto che il 58% dei parlamentari è al primo mandato e dovranno restare in carica per almeno 4 anni e 6 mesi (oppure sperare di essere rieletti) per maturare il diritto alla pensione da parlamentare.
Solidi argomenti che spingeranno ad evitare un ritorno immediato alle urne e sarà interessante vedere chi tra Salvini e Di Maio rimarrà con il cerino in mano del governo regalando all’altro la prateria immensa dell’opposizione.
A meno che Salvini non rompa con il “delinquente naturale” (Cassazione docet) che gli fa da zavorra e decida di concludere di fare il governo con Di Maio.
Ma l’ex Cavaliere per Salvini è croce e delizia…. ed è alquanto improbabile che venga mollato. Anche perchè Berlusconi ha tra le sue corde un’arma letale: quella di avere gli argomenti convincenti (lavorando sui fattori I e P) per mettere insieme una novella squadra di responsabili. Sufficienti a far raggiungere al centro destra la maggioranza agognata.
Aspettare per credere!

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