Anche i coordinatori regionali a cinquestelle, alla fine nel loro piccolo s’incazzano! E cosi Arnaldo Lomuti, Viviana Verri e Alessia Araneo, a fronte di un momento di “grande caos” in cui “molti si sono affrettati a esporre posizioni del tutto personali, in una incomprensibile corsa volta a minare la tenuta del Movimento Cinque Stelle di Basilicata, in nome di non si sa cosa“, (https://giornalemio.it/politica/spingitori-a-cinquestelle-pro-chiorazzo-crescono-con-botte-ai-coordinatori/) si sono visti costretti a stigmatizzare (con la nota che riportiamo integralmente a seguire) che il “coordinamento del M5s di Basilicata – ricordiamolo nominato direttamente da Giuseppe Conte, dunque non è autoreferenziale” e che “il Movimento Cinque Stelle, per la prima volta, si apre al dialogo con le altre forze politiche in vista delle prossime elezioni regionali, superando l’assioma della proposta politica individuale.” E con riferimento all’accusa avanzata dal consigliere comunale di Potenza Marco Falconieri, scrivono “Mai ci siamo permessi di compiere fughe in avanti o di parlare a nome degli attivisti lucani, se non dopo averli consultati, avendo cura della delicatezza del momento e della necessità di tenere unito il Movimento, pur nella diversità di anime che lo contrappongono.” A Lomuti, Verri e Araneo ci permettiamo di suggerire che, per uscire dal pantano in cui la discussione del centro sinistra si è arenata a causa della incursione a piedi uniti dei chiorazziani che vorrebbero imporre -a prescindere da tutto- il proprio beniamino, che forse è il momento chiedere con forza ed urgenza un tavolo di coalizione sul programma (i cui temi leggiamo sono stati già sviscerati dal M5S) e una volta eventualmente trovato un accordo sul da farsi, passare poi al nome del candidato. Magari da sottoporre ad una investitura popolare con delle primarie di coalizione, per l’appunto. Ci sembra l’unico modo per riposizionare il percorso in modo oggettivo e comprensibile all’elettorato. Ovviamente sappiamo il rischio che corrono i consigli non richiesti. Ma -data la posta in gioco- vale la pena rischiare. Ecco a seguire il comunicato integrale dei coordinatori.
M5S Basilicata: nessuna subalternità “Qualche vecchio saggio suggeriva di utilizzare, soprattutto nei momenti di grande caos, lo strumento retorico del silenzio. In questo modo, all’interlocutore resterà il dubbio che qualcosa di buono si possa ancora dire. Negli ultimi giorni, invece, in molti si sono affrettati a esporre posizioni del tutto personali, in una incomprensibile corsa volta a minare la tenuta del Movimento Cinque Stelle di Basilicata, in nome di non si sa cosa.
Il riserbo osservato dal coordinamento del M5s di Basilicata – ricordiamolo nominato direttamente da Giuseppe Conte, dunque non autoreferenziale – è invece il segno della irremovibile volontà di preservare l’unità all’interno della propria forza politica, prima di ogni altra cosa.
Che il nostro operato possa essere oggetto di critica lo abbiamo messo in conto sin dal primo momento in cui abbiamo accettato di ricoprire i ruoli di coordinatori, particolarmente scomodi in un momento storico come questo, in cui il Movimento Cinque Stelle, per la prima volta, si apre al dialogo con le altre forze politiche in vista delle prossime elezioni regionali, superando l’assioma della proposta politica individuale.
Lo sforzo di sintesi diventa tanto più complesso quanto più varia è la gamma di posizioni espresse dagli attivisti, da noi consultati in tre assemblee pubbliche da maggio ad ottobre: c’è chi ritiene che i tempi in Basilicata non siano ancora maturi per un progetto politico di centrosinistra, chi invece vorrebbe provare a costruire una proposta politica condivisa, partendo da temi comuni e da una discontinuità rispetto a figure che in Basilicata hanno rappresentato quel tipo di politica alla quale non sentiamo di appartenere.
Forti della prevalenza di questo secondo sentimento, consapevoli che le percentuali ottenute dal M5S in Basilicata nelle diverse competizioni elettorali ci consentono di rivendicare un ruolo da protagonisti in una futura coalizione, da subito ci siamo messi a lavorare sul programma, a ragionare sul modello di Basilicata che vorremmo proporre ai cittadini e ai nostri potenziali alleati parlando di temi, quali la sanità e la transizione ecologica, al centro di due eventi tenutisi la scorsa settimana, cui hanno partecipato esponenti di altre forze politiche di centrosinistra.
Mai ci siamo permessi di compiere fughe in avanti o di parlare a nome degli attivisti lucani, se non dopo averli consultati, avendo cura della delicatezza del momento e della necessità di tenere unito il Movimento, pur nella diversità di anime che lo contrappongono.
Pertanto il coordinamento continuerà, instancabilmente, a lavorare per il bene del M5s e nel solo interesse della comunità lucana tutta. Non daremo seguito ai tentativi ripetuti di creare fratture al nostro interno, ma proveremo a tenere unite tutte le componenti del M5s, come siamo chiamati a fare.
Del resto, il M5s appartiene, storicamente, alle attiviste e agli attivisti.”
Arnaldo Lomuti
Viviana Verri
Alessia Araneo
Spingitori a Cinquestelle pro Chiorazzo crescono…con botte ai coordinatori.

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