sabato, 24 Maggio , 2025
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Lamacchia : Pd a un bivio. Niente scelte. A quando un ‘’mea culpa?’’ E avanza una proposta

…Che è quella avanzata da Donato Lamacchia, uno della Vecchia guardia della Sinistra da falce a martello, perplesso per quanto sia maturato nella città dei Sassi per le comunali 2025. Di fatto il Pd non c’è ma c’è il consigliere regionale Roberto Cifarelli candidato sindaco di una coalizione moderata, risultato il più votato (a titolo personale) dalle elezioni primarie dei giovani per Matera- Matera per i giovani. Eccola . “Con umiltà- scrive Donato Lamacchia. si potrebbe suggerire al PD di fare autocritica, recuperare lucidità politica e decidere di sostenere la candidatura di Cifarelli, senza presentare il proprio simbolo. Sarebbe opportuno, in cambio, chiedere l’inserimento nella lista “Cifarelli” di un certo numero di candidati consiglieri espressione del PD’’. Praticamente una soluzione di compromesso, già vista in altro contesto nelle comunali di Potenza. Per salvare capra e cavoli…Ma al momento non si vedono né autocritica , né tentennamenti e né scelte e la cosa, comunque la si prenda, di fatto lascia il Pd nel limbo e fuori dal contesto del centro sinistra. Spetta alla dirigenza del partito locale , regionale e nazionale far suonare le campane della Resurrezione, a meno che il sagrestano non sia disponibile per volontà propria o dell’Altissimo.

Del resto siamo nella Settimana Santa e, dopo che sono volati stracci, lanciate accuse, con la consueta coda di polemiche che hanno fatto fallire il tavolo del centrosinistra con il silenzio ( comprensibile o, sotto sotto motivato nel solco del modello Potenza) sulla manca indicazione del sindaco e del candidato condiviso, non s’ode da nessuna parte nel Partito democratico qualcuno si batta il petto per fare un passo di lato…Ma non conviene. Si attendono, dopo la scoppola e gli errori elettorali delle regionali 2024, i congressi per azzerare e rilanciare una ‘’cosa’’ che continua a essere ‘’nè carne e nè pesce’’. E c’è il paradosso della vicenda che vede candidato a sindaco di Matera il consigliere regionale del partito democratico Roberto Cifarelli, che ha vinto e partecipato alle primarie libere dei giovani per Matera. E con un patto che vede il sostegno di candidati (per gran parte ex consiglieri comunali) provenienti dalle file di Forza Italia, Nicola Casino, Adriana Violetto (eletta nelle file di forza Italia e poi approdata in Azione), Cinzia Scarciolla (eletta in una civica e poi approdata in +Europa) e Paolo Grieco presidente dell’Associazione Amici del Borgo La Martella. Una coalizione ‘’moderata’’ che ha ricevuto via via il sostegno di Psi, Volt,Matera nel cuore e Basilicata Casa Comune. Il Quadro è questo e c’è la proposta provocatoria di Donato Lamacchia che è la spia di un astensionismo e di un ‘’desencanto’’, come si dice in spagnolo, che cerca risposte da chi dovrebbe darle o non può o non sa darle.

LE RIFLESSIONI DI DONATO LAMACCHIA
Cifarelli unica via per l’unità? Il PD davanti a un bivio
A poco più di un mese dalle elezioni comunali, il dibattito politico appare alquanto confuso, soprattutto nel campo del centrosinistra. Quello che avrebbe dovuto essere un “campo largo” si è frantumato, somigliando sempre più ai cocci di un’anfora rotta. I vari pezzi che avrebbero dovuto comporre un mosaico si sono dispersi, ciascuno per conto proprio.
Il partito che appare maggiormente in confusione è il Partito Democratico. La frattura più profonda si è consumata tra una parte della direzione cittadina, capeggiata dal giovane segretario Luigi Gravela – favorevole al sostegno della candidatura del consigliere regionale PD Roberto Cifarelli – e un gruppo dirigente più anziano, che con un colpo di mano ha proposto la candidatura di un “navigatore” della politica locale, Vincenzo Santochirico.

L’opposizione a questa candidatura è stata tale da indurre lo stesso Santochirico a desistere, e forse a valutare l’ipotesi di una corsa in solitaria. Gravela, infatti, si è fatto promotore di un ricorso ai Probiviri per denunciare l’abuso commesso dai fautori della proposta Santochirico ai danni degli organismi dirigenti, un’iniziativa portata avanti da figure di spicco esterne agli stessi organi ufficiali del partito.

Ha fatto scalpore anche una lettera dell’ex segretario cittadino, Espedito Moliterni, indirizzata alla segretaria nazionale Elly Schlein. In essa, Moliterni denunciava l’irregolarità e i metodi discutibili legati a quella candidatura, invitandola a intervenire per correggere la rotta e contrastare un metodo estraneo alla cultura di rinnovamento che Schlein dichiara di voler rappresentare.
Sarebbe stato opportuno – come suggerito già alcune settimane fa – arrivare a una candidatura attraverso primarie di coalizione, magari precedute da una selezione interna ai partiti coinvolti, così da conferire alla candidatura un pieno sostegno di base e maggiore credibilità politica. Invece, hanno prevalso i peggiori giochi di parte.
L’altro componente “importante” della coalizione, il Movimento 5 Stelle, ha deciso di correre autonomamente, anche se al momento non è ancora noto il nome del loro candidato ( è l’ex sindaco Domenico Bennardi https://giornalemio.it/politica/m5s-noi-siamo-il-centro-sinistra-a-matera-contro-la-destra-e-una-maionese-impazzita/ ndr )
È risultata vana anche la proposta avanzata da Cifarelli per una ricomposizione del conflitto interno al suo stesso partito, nel nome dell’unità politica e dell’interesse collettivo. Al momento in cui si scrivono queste righe, non è dato sapere quale sarà la “mossa” del PD, né quale fazione prevarrà nel momento della decisione.
L’ipotesi in campo è che venga proposta un’ulteriore candidatura, questa volta più organica al partito. Tuttavia, considerata la situazione attuale, segnata da una profonda crisi di credibilità e da divisioni interne, una simile proposta rischierebbe di risultare deleteria e destinata alla sconfitta. Va inoltre considerato che una simile scelta produrrebbe ulteriore frammentazione, con il conseguente vantaggio per l’avversario, che potrebbe così vincere già al primo turno, vanificando ogni possibilità di affidare al centrosinistra l’amministrazione della città.

Con umiltà, si potrebbe suggerire al PD di fare autocritica, recuperare lucidità politica e decidere di sostenere la candidatura di Cifarelli, senza presentare il proprio simbolo. Sarebbe opportuno, in cambio, chiedere l’inserimento nella lista “Cifarelli” di un certo numero di candidati consiglieri espressione del PD.
Questa soluzione aumenterebbe le probabilità di un ballottaggio, creando le condizioni per una coalizione finalmente unitaria e saggia, volta a sostenere un candidato comune del centrosinistra. Candidato che, senza bisogno di grandi scommesse, oggi sembra essere proprio Roberto Cifarelli.
Prevarrà il buon senso o, ancora una volta, la sterile cultura delle beghe?

Donato Lamacchia

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