giovedì, 27 Marzo , 2025
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Il Porto di Taranto? Imbarca acqua ovunque…

Dati e numeri paradossali e la Corte dei Conti ci mette il naso, evidenziando le contraddizioni del porto di Taranto con un traffico passeggeri di poche decine di passaggi mentre il tonnellaggio di quello merci è ondulante, con i piatti della bilancia che pendono ora di qua e ora di là. Ma i conti non tornano e le spese vive non sono coperte da introit., da quanto riferisce il collega Nino Sangerardi con la consueta puntigliosità. I cinesi della Evergreen che avrebbero dovuto portare valore aggiunto alla movimentazione merci, pare siano tornati nel Celeste Impero o hanno tirato i remi in barca. Nemmeno gli accordi paventati con la provincia di Matera per l’utilizzo della piattaforma logistica di Ferrandina (tutta da attivare) hanno portato risultati e meno che meno la possibile intesa tra i Comuni di Matera e Taranto, tra i sindaci De Ruggieri e Stefano, hanno mosso la cultura mercantile. Ma non mancano le tegole come il piano regolatore portuale e quelle sull’assunzione del personale. Per farla breve le casse del Porto imbarcherebbero acqua da tutte le porte. Una volta si lanciava l’S.o.s per “Tarant nuest”.

Corte dei Conti, faro sui bilanci del Porto di Taranto

di Nino Sangerardi

“Il traffico portuale. Quello passeggeri risulta irrilevante : 311 nel 2012,446 nel 2013 e 358 nel 2015, quello delle merci,costituito prevalentemente da merci solide,diminuisce passando da 34,9 milioni di tonnellate nel 2012 a 22,6 milioni nel 2015,segnali di ripresa per i prodotti liquidi—movimentazioni idrocarburi—che si attestano a 6 milioni di tonnellate nel 2015”.

Sono alcune cifre interessanti che si leggono nel documento firmato dai magistrati della Corte dei Conti(sezione controllo sugli Enti),in merito alla gestione finanziaria dell’Autorità portuale di Taranto anni 2013-2015.
Il fatturato finanziario appare discontinuo : passa da un avanzo di 23,5 milioni di euro nel 2012 e di 13,5 milioni nel 2013,a un disavanzo di 11,6 milioni nel 2014 e 25,5 milioni nel 2015.L’avanzo di amministrazione complessivo si riduce da 192 milioni nel 2013 a 181 milioni nel 2014 e 155,2 milioni nel 2015.
Il risultato economico benché positivo presenta anch’esso un andamento non continuo.

Di conseguenza il patrimonio netto si incrementa progressivamente da 198 milioni di euro del 2012 ai 211 del 2013, 225 milioni nel 2014 e 235 milioni nel 2015.
Per quanto riguarda il costo unitario del personale si registra che decresce da 91,4 mila euro nel 2012 a 79 mila nel 2014 per poi arrivare a 84,2 mila nel 2015.

“Non risultano in Bilancio—scrivono i giudici—appostazioni per fondi rischi e oneri pur in presenza di un notevole contenzioso giudiziario”.
I dipendenti che fanno capo all’Autorità portale jonica sono 46 di cui 5 dirigenti. Nel 2014 si è proceduto all’assunzione di 10 unità tramite selezione affidata a società privata.
La Corte ribadisce che le Autorità portuali sono tenute,in materia di assunzione,ad applicare i principi del decreto Legge n-165/2001. Il costo totale del personale è pari a 3.875 migliaia di euro. L’Ente tarantino ha dichiarato di aver proceduto al recupero di somme percepite in eccesso dai dipendenti nel periodo 1° gennaio 2011-31 dicembre 2012. Dal primo gennaio 2012 le retribuzioni sono state parametrate alla disciplina del contratto nazionale di lavoro.

Nel capitolo delle consulenze si evincono impegni di rilievo per quelle fiscali(buste paga,etc.) oltre un contratto di lavoro in sostituzione di un dipendente.

In merito al Piano regolatore portuale, il Comune di Taranto il 5 novembre 2014 approva la variante al Piano regolatore generale—diretta al riconoscimento delle previsioni del piano regolatore portuale—escluse le opere che interessano l’area Tempa Rossa con revisione dell’atto d’intesa di cui alle delibere comunali precedenti.
Avverso tale ratifica comunale piovono osservazioni sottoscritte da diversi soggetti, e naturalmente si prende il via la macchina del contenzioso.

Il Tar di Lecce con due sentenze del 2015 accoglie il ricorso eliminando così il deliberato del Consiglio comunale tarantino nella parte in cui aveva escluso,dalla variante al piano regolatore generale, le opere relative al progetto Tempa Rossa. Il Comune in data 25 gennaio 2016 si adegua al dispositivo dei giudici amministrativi leccesi.
Il programma triennale,2016-2018, ideato dai vertici dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio Porto di Taranto(è la nuova denominazione dell’Autorità portuale di Taranto,decisa dal Ministero dei trasporti e infrastrutture) prevede interventi per 262 milioni di euro.

L’attività promozionale dispiegata dal Porto di Taranto,anni 2013-2015, ha interessato la Fruit Logistica Berlino,Seatrade cruise shipping Miami, Fiera internazionale China Logistica Scenzhen.

Presidente del sistema portuale jonico è Sergio Prete(già commissario dello stesso Porto),nominato l’8 novembre 2016 dal Ministro Graziano Delrio.
Prete ricopre altri incarichi come presidente Associazione Apulia Ports,componente di Export commitee Shangai international institute,professore di Management portualità all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari.

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