Nessuno può stare a guardare o, peggio, ad assuefarsi alle immagine di violenza, di guerra, che dal 7 ottobre infiamma la striscia di Gaza, dove la vita per la popolazione e per gli ostaggi è appesa a un filo. Serve fare un passo indietro e fermare il fuoco, come chiedono 32 consiglieri comunali di Matera, che hanno riassunto in un ordine del giorno una richiesta esplicita. Una delle tante, ma utile per smuovere coscienze e, chissà, a evitare che scorra altro sangue. Del resto l’appello di Papa Francesco che ripete, e non da ora, che la guerra è una sconfitta per tutti, è tra quelli che non può lasciare indifferenti. Prima che sia troppo tardi…
Fermate il fuoco, appello di 32 consiglieri
Corrobora e incoraggia a resistere il sapere che nei luoghi della speranza non si sono mai spente le fiammelle dell’utopia. Ovunque ardano, fino a quando interromperanno il buio, non sarà l’insanguinato eco del piombo a prevalere, ma le parole di cooperazione e conciliazione tra i popoli.
I Consiglieri comunali di Matera, hanno redatto un ordine del giorno evidenziando che i focolai di guerra accesi in ogni angolo del pianeta stanno diventando sempre più devastanti e minacciosi. Considerato che queste terribili e molteplici ferite continuano a sanguinare e tendono ad allargarsi invece di rimarginarsi e considerato che non c’è Paese in cui l’escalation dei conflitti non faccia temere conseguenze catastrofiche e incontrollabili a livello mondiale, si condivide e rilancia l’appello di Papa Francesco: “La guerra è sempre una sconfitta, una distruzione della fraternità umana. Fratelli fermatevi!”.
Riconoscendosi in queste poche ed inequivocabili parole, il Consiglio comunale di Matera unisce la sua voce ai sempre più numerosi appelli che si susseguono a favore del cessate il fuoco e per la pace, affinché si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche a quelli ancora non utilizzati, per fermare questa immane tragedia che piaga l’intera umanità. Come diceva il patrono d’Italia, San Francesco: “Iniziamo a fare quel che è possibile e, all’improvviso, ci sorprenderemo a fare l’impossibile”.