giovedì, 23 Gennaio , 2025
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Esposito: per coerenza non sosterrò Braia e il centrodestra, ma Piero Marrese.

Da quando si è venuta a configurare questa indecente trasmigrazione da una opposizione al centrodestra di Bardi (consumatasi per un quinquennio) ad un suo sostegno in questa campagna elettorale, da parte di partiti (Azione e Italia dei Valori) e loro storici rappresentanti con alle spalle una storia con profonde radici nel centrosinistra (Marcello Pittella, Mario Polese, Luca Braia) ci siamo chiesti se per davvero i loro calcoli fossero stati fatti per bene. Se davvero pensassero che tutti i loro elettori non si sarebbero posti delle domande circa la violenza che con tale pratica si è operata a coerenza e valori come l’antifascismo. Non abbiamo mai avuto dubbi su un elettorato che è molto più avanti e serio di chi pretende di rappresentarli, tant’è che abbiamo registrato diverse manifestazioni di insofferenza e di pubblica presa di distanza. Con argomentazioni nette e chiare. Per quanto riguarda la scelta di Marcello Pittella avevamo ripreso e rilanciato quanto dichiarato da Geppino Carlomagno (https://giornalemio.it/politica/caro-pittella-andare-con-bardi-no-grazie-mi-dimetto-da-azione/) che fa il paio con quanto ci è capitato di leggere in queste ore in un lungo e sofferto post di Antonio Esposito (giovane e talentuoso musicista, nonchè allenatore di calcio, già attivamente impegnato in Italia Viva -non sappiamo se ancora con incarichi-) nei confronti della scelta operata da Luca Braia. Una argomentazione limpida, come abbiamo detto sofferta sul piano umano, ma che proprio per questo autentica e quindi davvero incoraggiante per chi è sfiduciato di fronte allo bieco spettacolo che ci tocca vivere in questa fase bassa della politica.  Questa di Esposito è una boccata di ossigeno e ci dice che forse non tutto è perduto, che nella nostra società -per quanto arida- persistono forti anticorpi che ci possano far sperare in una futura e migliore stagione politica. Nel frattempo, come abbiamo già avuto modo di scrivere qualche giorno fa (https://giornalemio.it/politica/dare-un-calcio-al-trasformismo-il-marcio-della-democrazia/), “tocca a noi elettori, senza attendere oltre agire. Non cedendo allo sconforto e alla tentazione di rimanere a casa disertando le urne (come costoro vorrebbero), ma denunciando ad alta voce questo malcostume politico ed andando nelle cabine elettorali e votargli contro. Scegliendo candidati affidabili (almeno fino a prova contraria). Operando così, con la matita, una forma di legittima difesa democratica.” Ecco a seguire il post di Antonio Esposito.

PER COERENZA RISPETTO AI MIEI VALORI ED IDEALI, NON SUPPORTERÒ ITALIA VIVA E LA COALIZIONE DI DESTRA ALLE PROSSIME ELEZIONI REGIONALI IN BASILICATA.
IL MIO SOSTEGNO VA A PIERO MARRESE, CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA. 
L’esperienza politica (e di vita) che ho avuto l’onore e la fortuna di vivere al fianco di Luca Braia, mi ha donato tantissimo. Credo di non offendere nessuno se dico che Luca, a mio parere, sia al momento il miglior politico lucano in circolazione. Sempre puntuale e preciso, attento e metodico, scrupoloso e responsabile, competente e capace, pieno di idee, costante in ciò che fa, ostinato in ciò che crede…e soprattutto presente, su ogni tema, per ogni esigenza, in mezzo alla gente e in ogni singolo angolo di territorio. Devo assolutamente dire grazie ad un uomo, che è stato un esempio per me, dal quale ho potuto imparare tanto e che in ogni momento ha mostrato, ai miei occhi, il lato migliore di sé, facendo una politica sempre “attenta” e vicina ai reali bisogni della gente, con onestà e lealtà.
Credo, però, allo stesso tempo, che ogni persona, anche quelle migliori sotto il profilo morale come Luca, abbiano bisogno dei giusti contesti e dei giusti ambienti per poter operare al meglio e veder concretizzati i propri migliori propositi. E stavolta, in maniera del tutto franca e onesta, con la sincerità che mi contraddistingue da sempre, dico che quello del centro destra in cui Italia Viva Basilicata ha deciso di schierarsi, non sia né l’ambiente né il contesto giusto per mettere a valore idee ed ideali, tanto più se al sostegno di un profilo ambiguo come Vito Bardi la cui esperienza di governo al termine di questo 5 anni si è rivelata di gran lunga negativa, come più volte denunciato proprio da Italia Viva (che oggi lo sostiene).
Dalla Sanità al Turismo, dai Trasporti alle Infrastrutture, dalla Cultura all’Agricoltura, passando dalla gestione delle risorse e dalla sempre più crescente mancanza di Lavoro e di opportunità di studio da parte dei Giovani che scappano via dalla nostra terra: il fallimento del centro destra a guida Bardi è sotto gli occhi di tutti, fino a ieri anche di chi oggi avrebbe trovato dei “punti in comune”.
Bardi non ha governato bene la Basilicata, come dice Matteo Renzi, e non può “governare ANCORA meglio” come dice la Raffaella Paita. Bisogna dirlo con chiarezza e fermezza: Bardi ha governato male, anzi malissimo la nostra regione! E questo nei 5 anni lo abbiamo denunciato noi noi di IV per primi, senza filtri e con posizioni piuttosto nette e sicuramente più dure di ogni altro partito.
Guardando agli ultimi 5 anni di governo Bardi, ricordo solo eventi negativi, che come protagonista hanno visto una destra dimostratasi la più inadatta della storia lucana, notoriamente chiusa e arroccata in sé stessa, ostile al dialogo con le diverse anime e forze in campo, che non è stata mai in grado di instaurare un vero “rapporto umano” col popolo, che non ha mai lavorato per gli interessi collettivi ma solo per i propri tornaconti personali.
Cosa può esserci di “riformista” in una destra che ha fatto uso ed abuso del proprio “potere”, facendo e disfacendo a proprio piacimento norme e leggi senza mai rispettarle, bypassando procedure e step burocratici, sottraendo e letteralmente “trasferendo” interi finanziamenti da una provincia all’altra senza motivarne la scelta? Cosa ci trovate di convincente in una destra che spesso abbandonava le aule per evitare i contraddittori, rifiutandosi di rispondere alle interrogazioni incalzanti di chi aveva il dovere di vigilare e garantire il corretto operato del governo? Cosa c’è di progressista in una destra che, quando nelle sedi opportune si doveva discutere con estrema urgenza di temi importanti come la Sanità era fuori a fare becera campagna elettorale, mentre interi reparti del Madonna delle Grazie venivano chiusi e smantellati e decide di medici e professionisti andavano via dal principale nosocomio di riferimento di un intera provincia?
Probabilmente IV, a destra, ci va anche con le buone intenzioni di “addrizzare il tiro”. Ma quando ci si siede agli stessi tavoli di Lega e Fratelli d’Italia…davvero si crede di poter condividere con loro anche solo un qualcosa? Sarà, dunque, una convivenza facile? Sarà permesso portare, in quel determinato ambiente, nuove idee e proposte? Ho i miei dubbi. Temo piuttosto si possa venire isolati e divorati dalle prepotenze di certi personaggi che ci hanno abituato a comportamenti censuranti, ostili e prevaricanti. Certo direte voi, a quel punto ci si sposterebbe “all’opposizione” con tanto di ago della bilancia che prenderebbe dalla parte opposta, creando non pochi problemi alla “maggioranza”. Ma…questo nuovo, ipotetico, “salto della quaglia” (se già il primo risulta piuttosto indigesto) come apparirebbe agli occhi degli elettori, per altro a legislatura in corso?
La verità è che, a livello locale e non solo, bisognava lavorare ad una alternativa valida, di respiro liberal democratico e riformista (alzando il livello del dibattito e mettendo al centro temi di reale importanza e interesse tanto collettivo) coinvolgendo tutte le forze del CSX che (almeno nelle intenzioni) si dichiarano progressiste, senza arrivare, ai nastri delle votazioni, a questa situazione tafazzista di totale spaccatura interna. Inizialmente, nei mesi scorsi, si è anche provato quanto meno a parlare di una qualche prospettiva in tal senso, poi non si è saputo concretizzare. Ricostruire un’alleanza di centro sinistra in Regione era un’ipotesi più che valida, ma il cinismo e i veti posti dai vertici di alcuni partiti hanno reso questa prospettiva inattuabile. Non sono né un cartomante né un indovino, ma credo che questo sia stato un autogol clamoroso.
Una seconda grande occasione, almeno a detta delle forze “centriste” del panorama politico nazionale (che avrebbe poi determinato, con un effetto-domino, anche gli scenari locali) la si è avuta quando si è cominciato a parlare del “fu Terzo Polo” come “campo alternativo” in cui fare convergere le anime più “moderate”, progetto poi prematuramente tramontato dietro i futili ed evitabili motivi personalistici di Carlo Calenda e Renzi (quest’ultimo dallo spessore politico enorme, ma da un ego che, a volte, supera i “perimetri” e spesso gli ha giocato contro).
Un gravissimo errore che ha, di fatto, distrutto in un attimo tutto ciò che con fatica si stava creando: fu probabilmente il capolinea di quel “sogno centrista, riformista e progressista” di cui tanto si è parlato, una enorme occasione persa e, forse, irripetibile. Perché poi, per la direzione che hanno preso le cose, oltre il proposito (rimasto tale) del Terzo Polo, ci si è incanalati verso una strada e una direzione (consapevole o meno) che certifica un’unica tendenza, seppur ancora lieve…a destra, anche in campo nazionale (checché se ne provi a smentire).
Ora, per quanto io creda fermamente che “la convenienza” non possa e non debba mai prendere il sopravvento sul coraggio di portare avanti i propri ideali con coerenza, è il caso anche di ammettere, per onor di verità, che l’analisi non si possa ridurre tutta al “ieri si era contro, oggi si è al fianco”.
Se provassi per un attimo a immedesimarmi nei vertici regionali di Italia Viva a due settimane dalla presentazione delle liste, devo ammettere che non sarà stato affatto facile – per usare un eufemismo – scegliere dinanzi allo scenario – molto limitato – che gli si presentava di fronte: da una parte (quella, per vocazione, più naturale possibile di approdo) ci si è trovati dinanzi ai veti e alla non considerazione più totale, dall’altra uno schieramento probabilmente lontano dalle proprie ideologie ma ben disposto ad accogliere idee e proposte, sulla base di un “patto programmatico” che, solido o fragile che sia, solo il tempo saprà dirci se si rivelerà “d’acciaio” o di paglia.
Si sarebbe potuta inserire una terza quanto però debole ipotesi, ovvero la “corsa” autonoma e solitaria. Sarebbe stata probabilmente la scelta più “dignitosa” e coerente, un gesto coraggioso…o forse folle e insensato vedendo anche l’epilogo delle elezioni comunali? Io per dignità e coerenza avrei tirato dritto, concorrendo da solo, pur consapevole della sfida quasi impossibile, ma con la forza delle proprie idee che, per quanto mi riguarda, non vale un posto ai banchi del governo.
Certo, questo lo scrive di impulso e di getto un giovane “tutto cuore e istinto” di 29 anni, che non è al centro di determinate dinamiche e non si è trovato “al posto di…”. Al di là di ogni commento che si possa dare a questa vicenda, penso che nelle situazioni…bisogna trovarsi con tutte le scarpe prima di puntare il dito e diramare giudizi affrettati.
Posso quindi assolutamente comprendere, umanamente e senza condannarla, la difficile scelta di Luca, che è approdato in un altro schieramento (anche perché ogni alternativa gli è stata preclusa) ma…io non sono Luca, non sono un consigliere uscente che vuole provare (giustamente e legittimamente) a continuare il suo percorso politico all’interno della Regione recitando (come meriterebbe) un ruolo da protagonista, non mi trovo di fronte a nessuna “scelta costretta”, e in quanto tale non ho il dovere di condividere e assecondare a priori la sua. Credo di poter tranquillamente e serenamente pensare con il mio cuore e la mia testa.
E, conscio di essere un uomo libero, con una “storia” identitaria personale che ho scelto di fondare su precisi ideali, ma soprattutto consapevole che appena ora costruisco il mio percorso politico e che posso ancora delineare la mia storia e la mia strada, definendola in ogni passo, ho scelto che questa non passi da Destra. Non ora, e francamente spero anche mai, poiché ritenego di essere molto, forse troppo “diverso” da una destra fra le più estremiste squadriste, becere, retrograde, omofobe, razziste e fasciste di sempre, dalla quale, pertanto, prendo le dovute distanze.
Per tutti questi motivi, per un senso di forte aderenza ad alcuni principi e valori etici e morali (come quelli della coerenza, della purezza e della trasparenza) che credo mi contraddistinguano e che ritengo inviolabili, intoccabili ed assolutamente “superiori” e preminenti a qualsiasi carica, ruolo, compito, rappresentanza o semplice appartenenza politica, constatando una oggettiva differenza di obiettivi, vedute, “direzioni” e “modus operandi”, ho deciso di non supportare, a questa tornata elettorale, Italia Viva e la coalizione di centrodestra, sostenendo, invece, Piero Marrese candidato presidente del Centrosinistra.”
Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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