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Enzo, tra abusivismo e fallimenti,facciamoci un bicchiere….

Per i tarallucci occorre che il forno della buona politica e delle competenze tecnico amministrative raggiunga, chissà quando, la temperatura giusta per portarli a cottura. Nel frattempo un bicchiere di vino per un brindisi augurale ci sta tutto, dopo le considerazioni sul fallimento dei cantiere di edilizia popolare nei rioni Sassi ( legge regionale 179/92) e sui ritardi per la stazione dei bus a lunga percorrenza di via Don Sturzo, a causa- tra le tante- della costruzione della biglietteria su un suolo che non è di proprietà comunale, come abbiamo scritto in altro servizio. Pazienza? Commenti scontati. Pio Abiusi, che continua a scuotere la testa e ad allargare le braccia e si limita a utilizzare l’eufemismo ‘’incapaci!’’ condivide l’amarezza e il rammarico dell’ingegner Enzo Acito, che aveva trattato ampiamento la vicenda trentennale o quasi della legge 179/92. Un modo sciagurato di ricordare l’anniversario dell’iscrizione dei rioni Sassi e dell’habitat tra i beni tutelati dall’Unesco, avvenuta il 9 dicembre 1993 a Cartagena ( Colombia). In compenso ci sono perplessità e polemiche sulla inopportunità di installare pannelli informativi luminosi all’ingresso degli antichi rioni di tufo…E qui un brindisi ci sta proprio.

Il bicchiere è davvero colmo

l’ing, Enzo Acito si dice interdetto quando passa in rassegna tutti gli accadimenti che hanno interessato la legge 179/ 92, una legge che dettava norme per l’edilizia residenziale pubblica. Il Comune di Matera ebbe a disposizione circa 20 miliardi di vecchie lire, equivalenti a oltre 9 milioni di € . Il Consiglio Comunale nel 1998 varò in pompa magna un intervento che riguardava 72 alloggi che erano stati progettati sulla carta e scarsamente realizzabili; chi trasse reale vantaggio furono i progettisti ai quali furono liquidate parcelle per 2 miliardi di Lire, i professionisti erano coordinati da luminari docenti universitari. Il risultato è quello descritto dall’Ing. Acito. Le risorse si sono via via assottigliate ed anche i programmati interventi da effettuare e gli studi risultarono essere carta straccia. Ci è piaciuto richiamare quanto descritto dall’ing. Acito per riportarlo ad oggi ad un intervento molto più modesto e proprio per questo vederlo non realizzato risulta essere più scandaloso. Il 26 Settembre 2017 venne sottoscritto il CIS,- Contratto Istituzionale di Sviluppo- tra il Ministero dei Beni Culturali ( così denominato all’epoca) , il Comune di Matera e la Fondazione Matera 2019. Siccome l’obbiettivo era di poter fruire di quanto programmato in tempo utile per il 2019 le risorse in capo al Comune di Matera furono trasferite ad Invitalia. Con legge 205/2017 erano stati stanziati 30 milioni di €, di questi 11 furono indirizzati alla Fondazione Matera -Basilicata 2019 e 19 restarono in capo al Comune per interventi urgenti nella città di Matera , finalizzati a migliorare l’accoglienza, l’accessibilità dei visitatori e dei turisti, la mobilità e il decoro urbano.

Fu così che un progettista,4 collaboratori, il rup più il dirigente della unità di missione del Comune di Matera si misero di buzzo buono a progettare il sistema viario di Serra Rifusa- Villalongo- via don Sturzo ( Stazione Bus) via s. Pardo; le risorse disponibili erano 750 mila €.
Il progetto prevedeva la sistemazione del piazzale di Via Sturzo adibito a stazione degli autobus ed a parcheggio . Nell’area adibita a stazione autobus si sarebbero realizzati gli stalli per la sosta degli autobus ed un piccolo volume edilizio in cui allocare i servizi per i viaggiatori- Bar e WC-.
Accanto alla riqualificazione della pavimentazione stradale e di nuovi marciapiedi si sarebbero realizzate aree verdi, arredo urbano: panchine, fontane, pannelli informativi, paline; pensiline per riparare i passeggeri dalla pioggia o dal sole non sono state previste.- vedasi foto allegate-
La nutrita squadra di tecnici ha poi rilevato che le aree di intervento riportate in catasto ai Fogli 51, 52, 68, 70 e 159 erano tutte di “conclamato uso pubblico” e quindi nella disponibilità del Comune di Matera (Sic!) ed infatti il cantiere è risultato essere ABUSIVO perchè è vero che le aree erano di proprietà di ente pubblico ma dell’ATER ed adesso dopo 5 anni dall’inizio dell’intervento il terminal bus non è ancora utilizzabile e l’accesso ai bagni resta miseramente precluso.
x Associazione Ambiente e Legalità
Pio Abiusi

Matera, 29 Novembre 2023

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