Se ci fosse una “ruota” a Matera ci sarebbe un bell’ambo da giocare secco: 17 e 9! Sono i numeri che oggi si sono accoppiati -come ampiamente previsto- e che hanno consentito di far risalire di grado l’ex presidente del consiglio comunale, Francesco Salvatore, per qualche mese declassato al rango di “semplice consigliere“, pur detentore di una nota “opa” per una poltrona di assessore, la nona, per l’appunto. Quella ancora mancante nella formazione della quarta giunta Bennardi e tenuta accuratamente in caldo sino ad oggi. Quando gli è puntualmente stata assegnata, qualche attimo dopo che si è materializzato il 17° consigliere (in grado così di assicurare la esile maggioranza). Ovvero quel Cosimo Damiano Cinnella che, eletto in una lista leghista era poi transitato nella formazione Noi Moderati di Francesco Lisurici a cui solo qualche settimana fa pur aveva giurato pubblica fedeltà, per contestare sdegnosamente chi già allora paventava questo suo approdo a sostegno della maggioranza. Una giravolta vissuta come doloroso “tradimento” da un Lisurici furioso che, pur senza mai nominarlo, sul proprio profilo facebook lo ha esposto al pubblico ludibrio. Ma, come avevamo scritto, nell’occasione: per uno che soffre per uno che s’offre, ce ne un altro che gode! Ed infatti, come riportato in cronaca da altro articolo di Franco Martina, con il decreto di questa mattina del Sindaco Domenico Bennardi: “A Salvatore vanno le deleghe a: turismo e pianificazione strategica: politiche per lo sviluppo del sistema turistico e dell’ospitalità; gestione e valorizzazione della Murgia; pianificazione strategica; cooperazione e promozione internazionale; politiche di programmazione e coesione territoriale Pnrr–Fesr; cultura della memoria; coordinamento progetti di Legacy Matera 2019 e candidature internazionali; allestimento della “Casa comunale” e dell’accoglienza dei cittadini; progetto Cte (Casa delle tecnologie emergenti). ” Un bel pò di roba. E al tanto vituperato Cosimo Damiano Cinnella, cosa andrà? Considerato che -con la conseguente decadenza da consigliere di Salvatore, in consiglio comunale subentrerà la prima dei non eletti della lista del M5S, Amoroso Marilena, non propriamente in sintonia con l’amministrazone- per cui sarà il classico preziosissimo “ago” della bilancia per la maggioranza? Come sarà chiamato ad interpretare quel “ruolo di amministratore della città di Matera senza vincolo di mandato” rivendicato al momento della giravolta? Lo scopriremo solo vivendo….a voler ri-scomodare Battisti già evocato ieri, 29 settembre. Sembrerebbe dunque che la sopravvivenza della amministrazione Bennardi sia di nuovo assicurata grazie a questo ennesimo escamotage figlio della fluidità con cui i singoli consiglieri -insofferenti a qualsiasi legame di partiti o similari- utilizzano il consenso ricevuto in dote dagli elettori. Una soluzione precaria che così come si è concretizzata può essere minata da altri cedimenti/pretese individuali, sempre in agguato dietro l’angolo. Precarietà che sarebbe certamente attenuata se, invece, prendesse piede per davvero, in ambito locale ed in prospettiva delle future amministrative, il percorso che è stato sugellato (in una riunione di centro sinistra) alla vigilia del voto per la elezione del dem Francesco Mancini alla presidenza della Provincia, in cui determinante è stato l’appoggio degli amministratori pentastellati di Matera. Accordo che, come ha messo nero su bianco il segretario regionale del PD, Giovanni Lettieri, sabato scorso: “consente ora anche di mitigare i casi di posizioni quasi alternative tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle registrate nel tempo sui territori. È il caso della città di Matera, dove l’azione, forte ma ragionata, del sostegno alla mozione di sfiducia a Bennardi e alla sua maggioranza, hanno aperto nuovi momenti di confronto basati su temi ed iniziative comuni. È possibile ora, a Matera come in ogni altro Comune dove sono presenti criticità nei rapporti, avviare una nuova stagione fatta di collaborazione che possa essere di stimolo per tutte quelle sigle politiche che si riconoscono nel modello progressista e che intendono interagire da subito anche in vista di ogni possibile futura consultazione elettorale.” Ce la faranno i nostri eroi (PD e M5S) a liberare il campo dai cocci seminati in questi anni e a provare a costruire, certo non un immediato idillio, ma un percorso verso il 2025 (più probabilmente il 2026) per far si che Matera rimanga a far da argine ad una destra oramai asserragliata solo nel palazzo di via Anzio? Mai dire mai! Se son rose fioriranno….e magari non appassiranno! Ed anche questo lo scopriremo solo vivendo!

Iscritto all’albo dei giornalisti della Basilicata.