martedì, 8 Luglio , 2025
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Dopo Braia e Polese, anche Pittella si arruola nelle truppe del generale Bardi

Una persona saggia mi ha sempre suggerito che in ogni situazione. Anche la più difficile. C’è sempre un aspetto positivo. Basta saperlo individuare. Per quanto ci riguarda, premettiamo che non è per nulla una sorpresa il deragliamento a destra di Italia Viva e poi di Azione, che si sono arruolate nelle truppe del generale Vito Bardi, fischiettando che in fondo in fondo “ha fatto anche delle cose buone“. Chi è accecato dalla propria luce, guarda solo verso dove lo porta l’ego. Quindi, se c’è un aspetto positivo alla fine (?) di questo can can da avanspettacolo che è andato in scena in quello che più che un ipotetico campo largo (davvero impossibile da tenere unito con lo sputo e quindi senza nessun appeal elettorale, vedi Abruzzo) si è rivelato essere un campo minato, è che si è fatto un poco di chiarezza. Sono così riemerse e confermate tutte le ambiguità della consiliatura in via di conclusione, durante la quale sono state tante le operazioni di soccorso in favore del generale quando in consiglio la maggioranza gli veniva a mancare. Quelle stampelle umane (specificamente i consiglieri regionali di Italia Viva), che si scandalizzavano pure quando gli veniva rinfacciato, ora hanno finalmente gettato la maschera. Se questo sarà un valore aggiunto per il centro destra, lo vedremo quando le urne si svuoteranno. Vedremo se chi li ha votati alle ultime regionali considerandoli contrari a Bardi, li seguirà senza che almeno un neurone si scomponga e si ponga una domanda e si dia una risposta: ma siamo uomini o caporali? Calenda e Pittella, dopo aver rinviato la risposta alla domanda se stavano a destra o a sinistra (come se fosse la stessa cosa) l’altra sera a Matera, non l’hanno nemmeno data alle 10 di ieri a Potenza, quando pure avevano promesso di farlo. Nel frattempo hanno promesso a ripetizione calci nel sedere a Conte e grillini, mestato nel torbido con il cambiamento del proprio parere su Chiorazzo candidato presidente che fino ad allora avevano avversato. Come fa poi Pittella a lamentarsi e fare la vittima (ascoltare audio inviato ai suoi compagni di Azione ) perchè la Schlein e Conte non lo vogliono nell’alleanza di centro sinistra, ma che anche lo stesso Chiorazzo non sprizzi simpatia per lui e non gradisca la sua compagnia? Si facciano, lui, Calenda e i suoi, marzullianamente una domanda e si diano la risposta. Sicuramente  i Pittellas possono vantare un pacchetto di voti che si portano dietro a destra e a manca come fossero valige personali, ma dietro a quei voti ci sono donne e uomini che forse -non tutti- ma qualcuno qualche domanda se la porrà prima di mettere una crocetta nell’urna secondo il copione scritto ora. L’antifascismo ad esempio? Tutte le critiche fatte al generale in questi anni erano vere o no? Si è scherzato allora o ora? E questo tipo di domande valgono ovviamente anche per una quota di elettori di Polese e Braia. Vedremo quanti se le porranno e quanti li seguiranno. Sarà poi interessante anche vedere quanti elettori del centro destra gradiranno la loro compagnia. Perchè in politica non sempre è vero che la somma fa il totale desiderato/auspicato. Anzi se si mischia troppo, l’intruglio può diventare indigesto. Molto.

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Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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