E la Capitale ieri, sabato 21 giugno, ha ospitato due manifestazioni con organizzazioni diverse ma con un obiettivo comune: quello per la pace nella striscia di Gaza, ostacolata da mille ipocrisie e interesse, e di opposizione al pericoloso riarmo volontario deciso dall’Unione Europea e con il Governo italiano che intende fare la sua parte, investendo parte del Pil in questo settore, mettendo da parte esigenze come diritto alla cura, lavoro e altri bisogni sociali. A Roma c’è anche il Pci materano, con il responsabile provinciale Antonio Nacci. E l’invito “Disarmiamoli’’ si è alzato forte lungo strade e piazze. La pace si prepara con la pace e non affrontandola investendo negli armamenti come riportato sul sito del Pci https://www.ilpartitocomunistaitaliano.it/2025/06/18/disarmiamoli-verso-il-21-giugno-a-roma/
“DISARMIAMOLI! 800 miliardi di euro. A tanto – riporta il sito- ammonta la cifra prevista dal ReArm EU come leva per affrontare quella che i vertici dell’UE definiscono “acuta e crescente minaccia”. 800 miliardi su cui si sono già scagliate come avvoltoi le grandi imprese del complesso militare-industriale in tutti i Paesi europei. Leonardo, Rheinmetall, Dassault, Indra sentono l’odore del sangue e si lanciano sulla preda: i bilanci pubblici. I soldi, cioè, dei lavoratori e delle lavoratrici di tutto il Continente. DISARMIAMOLI! Significa respingere un riarmo che, su base nazionale, come accade oggi, o “Difesa Comune Europea” (come vorrebbero liberali e “progressisti”), è nel solo interesse del blocco di potere e contro gli interessi dei nostri popoli, dentro e fuori i confini dell’UE’’
