mercoledì, 26 Marzo , 2025
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Desperatio Spei…Senza la data per il voto non si quaglia

Fatevene una ragione. Finchè non ci sarà la data delle elezioni il confronto tutto romano sulle alleanze per le regionali in Basilicata e, più avanti, per le europee, tra Pd e M5S resterà alle trattative dietro le quinte o da sagrestia se preferite. Del resto, come tutte le trattative a ”freddo” senza scaldare la platea si corre il rischio peggiorare la situazione. Se non siamo all’enciclica ” Desperatio Spei…”, la disperazione della Speranza, poco ci manca. L’avvocato Leonardo Pinto presidente onorario di Ansb,non è certo tenero verso l’ex ministro della Sanità, parlamentare eletto per due consiliature consecutive fuori regione. E indica nel ”salvataggio della sanità lucana” i motivi della candidature dell’imprenditore Angelo Chiorazzo. Situazione abbondantemente compromessa con l’accentramento gestionale e funzionale nel capoluogo di regione e con la scelta, non certo di prioritaria, di una facoltà di medicina a numero chiuso. L’ aumento della migrazione sanitaria ne è una conferma, che ha penalizzato la Asm ( coincidenze ?) del Materano,alle prese con l’ultimo incidente dell’attacco hacker al sistema sanitario regionale. E nè i chimerici annunci del Pnrr salute, con le nuove strutture territoriali, cambierà nulla visto che il problema degli organici ( già ora) è il limite oggettivo più grande per andare avanti. Ma se Sparta piange (il centrosinistra senza la Sinistra del passato) piange Atene (il centro destra) non ride. Movimenti all’interno di posizionamento , tra i partiti, e valutazioni dell’ultima ora di quanti cinque anni fecero il ”salto della quaglia” per supportare la vittoria del forzista Vito Bardi. Ritorno a casa se il candidato dall’altra parte sarà Angelo Chiorazzo. E l’ex presidente Marcello Pittella, nell’area di Azione, che scelta farà.L’enciclica politica ”Desperatio Spei” ci sta tutta. Elettorato lucano insofferente alle decisioni prese dall’alto? Attendiamo data ufficiale del voto, che finirà con l’accelerare decisioni, alleanze, rotture o, peggio, astensionismo che favorirebbe quanti scalpitano per raggiungere o riconfermarsi in via Anzio con il minimo dei suffragi.

ANCORA FUMATA NERA PER LE CANDIDATURE DEI PRESIDENTI
I LUCANI NON GRADISCONO IMPOSIZIONI DALL’ALTO

Il viaggio della Speranza a Roma si è rivelato inutile; infatti, al di là delle interpretazioni ad usum Delphini dei supporters di Chiorazzo, non vi é stata l’incoronazione da parte di Schlein e Conte dell’Angelo Chiorazzo a candidato presidente.
Dunque, il pellegrinaggio organizzato da Speranza per la pomposa presentazione a Roma del suo libro, “Perché guariremo….” (non proprio novità di successo), sebbene non si fosse accorto da ministro delle disastrose condizioni della sanità pubblica lucana, non é riuscito ad ottenere l’agognata benedizione. È probabile che le suppliche non siano apparse i convincenti. Ma può anche essere sia emerso il sospetto che Speranza abbia chiamato Chiorazzo, imprenditore cooperatore della sanità privata, per “sistemare” la moribonda sanità pubblica lucana. Ipotesi inaccettabile per il M5S.
Andreotti, amico e maestro di Chiorazzo, era solito dire: a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina. In questo caso pare che si azzecchi.
Dunque, emerge evidente un modo di fare politica distaccato dai reali problemi ed esigenze impellenti dei Lucani: si chiede a Roma di imporre candidature, così anche il centrodestra, ritenendo i Lucani veri sudditi con il solo il “diritto” di obbedire.
La candidatura di Chiorazzo, come ho già ho avuto modo di scrivere, non è affare privato di PD e M5S, ma questione di interesse pubblico considerato che la cooperativa Auxilium, di cui Chiorazzo è il deus ex machina, “negli ultimi 20 anni …… ha incassato ben 140 milioni di appalti dalla regione ……..Non solo. Grazie a vecchie proroghe e nuove aggiudicazioni, la sua ”Auxilium” continuerà a beneficiarne fino al 2028, vale a dire durante tutto il mandato che conta di ottenere a primavera2024….” come riferito recentemente da Il Fatto Quotidiano. Perché si tace su tale questione?
Come se non bastasse, ora arrivano anche i sermoni ampollosi e verbosi di Vincenzo Viti il quale, dimentico dei suoi trascorsi di parlamentare, consigliere regionale, assessore, cioè di tutto, sceso da Marte si scandalizza della situazione esistente sul pianeta terra e pretende di dettare l’agenda per risolvere i guasti della Basilicata ai quali ha concorso politicamente. La sua soluzione: primarie con il candidato Chiorazzo, improponibile per evidente conflitto di interessi sul quale tace anche lui.
E’ certo che il teatro della candidatura Chiorazzo non può andare oltre; e questo dipende soprattutto dai pentastellati che, per dignità politica, non possono subire imposizioni di candidature peraltro incompatibili, nel merito, con il loro credo politico, se ancora lo hanno.
Chiunque al posto di Chiorazzo, di fronte alla non condivisione di forze politiche che lo dovrebbero sostenere, oltre ad aspre critiche ed opposizioni della società civile, si sarebbe fatto da parte. Invece, lui no. Questo legittima a pensare come Andreotti, ma i Lucani non sono proprio fessi.
Sconcerta il silenzio del centrodestra, salvo timide esternazioni, sulla improponibilità della candidatura di Chiorazzo per evidente conflitto di interessi.
Parafrasando Dante è il proprio caso di dire: ahi serva Lucania, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello! Mutatis mutandis appare veramente appropriata, la celebre invettiva dantesca per descrivere le condizioni politiche della Lucania. Che la società civile, finalmente, sta dando segnali di vitalità per sottrarla dalle mani di politici cinici e spregiudicati.
Avv.Leonardo Pinto – Presidente Onorario ANSB (Associazione Nuova Sanità e Benessere)

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