giovedì, 24 Aprile , 2025
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De Caro(Anci): Forziamo l’Aurora… Il Sud deve pensarsi da sè.

Una citazione di don Tonino Bello e l’altra del politico e sociologo Franco Cassano, per ribadire da Matera che occorre rimboccarsi le maniche, opporsi al progetto disgregante dell’autonomia differenziata e impegnarsi per il Piano nazionale di ripresa e ”Resistenza”, quel Pnrr che ha dato risorse, pesi burocratici ma nulla o quasi sul piano gestionale E ad Antonio De Caro, il sindaco di Bari, presidente dell’Anci, di 8000 primi cittadini che hanno chiesto invano al governo 26 milioni di euro per tirare avanti, il Sud, da Matera e dalla Basilicata, si auspica che porti competenza e voglia di lottare a Bruxelles. Toccherà al Pd farlo, anche se il direttore di Ali Salvatore Adduce ha osservato che il partito è un po’ ”ballerino” e che occorre attendere l’investitura ufficiale… Siamo d’accordo, ma il dinamico De Caro, al quale Matera deve -per averla progettata quando era ingegnere dell’Anas- l’adeguamento della statale 96 Altamura- Bari durante l’anno da capitale da capitale europea della Cultura, ha ancora tanto da fare e da dire. Su temi come Pnrr e autonomia differenziata, che rischiano di far arenare la nave Italia sul fianco meridionale, soprattutto.

Ne ha parlato a braccio, senza tanti giri di parole a Matera, all’ Hotel San Domenico, nel corso di un partecipato incontro sul tema ” Autonomia differenziata, Pnrr, Fondi europei per i Comuni” organizzato da Autonomie locali italiane ( Ali). Un incontro, moderato dal sindaco di Pomarico Francesco Mancini, con gli Interventi dei sindaci di Matera, Domenico Bennardi, Piero Marrese sindaco Montalbano jonico e presidente Upi, Andrea Bernardo vice sindaco di Colobraro e presidente Anci Basilicata, Salvatore Adduce direttore Ali Basilicata, Micaela Fanelli, vicepresidente nazionale Ali, Valeria Malvinni consigliera delegata all’Ambiente del Comune di Grassano. E da loro sono venuti tanti spunti, denunce, preoccupazioni su un futuro che per i Comuni tende al grigio, se non al nero, come sta accadendo nei piccoli centri e di quelli della Basilicata, che vivono il dramma dell’emigrazione e del taglio dei servizi. Senza mezzi, risorse finanziarie e umane non si va da nessuna parte con i progetti del Pnrrr: altro che bicchiere ”mezzo pieno”…

Tanto più, come ha ricordato Salvatore Adduce, parlando di Autonomia differenziata, il governo ha portato avanti una priorità ‘politica” e con un contentino o cambiale- fate voi- da dare alla Lega.E la Basilicata, regione meridionale,con il presidente della giunta regionale il forzista Vito Bardi ha votato per l’autonomia differenziata, ma senza ascoltare il consiglio regionale. E’ in gioco ruolo e presenza delle autonomie…Il presidente dell’Anci Antonio De Caro è sceso nel merito delle questioni, ricordando il ‘no’ del governo alla richiesta dei sindaci di tutti i partiti a mettere una pezza ai bilanci per non tagliare i servizi (26 milioni di euro), alle difficoltà procedurali,amministrative criteri di rendicontazione del Pnrr in un Sud che ha ottenuto il 40 delle risorse. Un invito a lottare per il Piano di ripresa e ”Resistenza” – ha ricordato- auspicando che dopo l’attenzione riservata dall’Europa all’Italia, dopo la pandemia, si possa lavorare per migliorare l’impiego di quello strumento. E poi l’autonomia differenziata, una sciagura per il Paese, che mina spirito e mutualità tra regioni deboli e forti del Paese e quanto riporta l’articolo 3 della Costituzione ”….E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

” L’errore imperdonabile -ha detto De Caro- lo abbiamo fatto noi (alludendo al governo di centrosinistra guidato da Giuliano Amato) che nel 2001 approvò la modifica al titolo V della Costituzione) che ha aperto alla autonomia differenziata portata avanti dalla Lega. E oggi ci sono stati parlamentari del Sud che l’hanno votata, tradendo il Mezzogiorno che ha strumenti e risorse in meno rispetto a città e aree forti del Paese. E io non posso tradire i sacrifici di mio padre, macchinista delle Ferrovie dello Stato, che mi ha fatto studiare per diventare ingegnere o mio nonno emigrato negli Stati Uniti e che ha lavorato per dare la dote alle sorelle,affinchè potessero sposarsi’. Ricordi di sacrifici, che non vanno dimenticati. Altrimenti , Addio perequazioni, fondi di solidarietà e possibilità di rispettare i parametri dell’autonomia differenziata ( i livelli essenziali delle prestazioni ( lep) per i quali occorrerebbero 50 miliardi di euro…Tombola! Deficit su deficit e taglio dei servizi, con emigrazione in corso per sanità,istruzione, trasporti e via elencando. Il Sud deve muoversi ovunque, ma insieme. Servono segnali precise: dalle amministrative ( si vota in Basilicata), al Governo e in Europa. De Caro non si tira indietro e ringrazia Matera per le ricadute turistiche che Bari ha avuto con l’anno da Matera capitale europea della cultura, con due protocolli di intesa sottoscritti con i sindaci Raffaello De Ruggieri e Domenico Bennardi, ma rimasti sulla carta. Servono concretezza, Disegno di città , di comprensori e del Sud. C’è da lavorare. Basilicata e Pd sono alle prese con polemiche, delusioni per quanto avvenuto sabato notte, a Potenza, nella segreteria regionale che ha confermato la scelta di Angelo Chiorazzo di Basilicata bene comune. Quest’ultimo, lo diciamo per evitare equivoci, non era presente a Matera. C’è stato un errore ”freudiano” del moderatore della serata Francesco Mancini, che ha salutato il senatore Chiorazzo…Si trattava dell’ex senatore Carlo Chiurazzi, seduto in prima fila. Errore che per una vocale, che ancora prende qualcuno. Si attendono lumi da Roma per un campo largo (il centrosinistra del passato non esiste)per salvare capra e cavoli.Altrimenti ognuno per conto suo, ma poi occorrerà prendersi le responsabilità di tanta irresponsabilità. Siamo senza Speranza? La parola a quanti girano ai bordi del campo largo…per giocare o tornare negli spogliatoi.

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