La tormentata vicenda della scelta del candidato presidente che per il centro sinistra dovrebbe provare a contendere il governo della Regione Basilicata è finalmente finita. Ma l’impressione, a giudicare dai commenti che si registrano, è che sia finita peggio di come è partita. La pezza, peggiore del buco. Con tantissimi lucani che, come novelli Don Abbondio, hanno pensato: “Lacerenza! Chi è costui?” La logica e il buon senso, oltre che la convenienza elettorale, avrebbe dovuto spingere -considerato che ci si è ridotti a ridosso della presentazione delle liste- ad individuare una figura nota ai più (magari una donna, come avevamo suggerito – https://giornalemio.it/politica/mirna-for-president/). E che non sembrasse un apprendista stregone per la carica politica a cui compete. Ed invece è proprio quello che Domenico Lacerenza (ieri sera all’ Ansa) dichiara candidamente: “Per me, che mi sono sempre dedicato alla professione di medico a tempo pieno, è il primo incarico politico: mi impegnerò al massimo per essere all’altezza.” E ancora, oggi, “Io sono stato coinvolto appena ieri pomeriggio, prendo atto della fiducia che mi è stata riconosciuta. Sono stato catapultato in questa impresa, che può incuriosire, lo capisco, mi rendo conto, ma mi servono 24 ore per orientarmi.” E’ evidente che si presenta come il classico cavolo a merenda, senza avere la più pallida idea di che cosa è stato chiamato a fare, non solo nel senso del ruolo, ma anche e soprattutto del programma. Quanto ciò potrà servire a questo campo (che più che largo è diventato visivo) per competere davvero elettoralmente, lo vedremo. Sicuramente non è confortante per il futuro dei lucani che, dopo un generale che dopo cinque anni ancora deve acclimatarsi, dovranno aspettare ora che un oculista impari a vederci chiaro in politica e sui tanti problemi da affrontare. Però, almeno sulla sanità, che poi è il capitolo più corposo del bilancio regionale, dovrebbe non avere problemi. Insomma, è molto forte l’impressione e il timore che a fronte ad un Bardi-bis….. ci si ritrovi a rivivere un esito da Trerotola-bis. Ma può darsi che la situazione evolva meglio di quanto appaia. Ed è proprio il caso di dire che è una questione di punti di vista…. Ammesso, però, che entro le 24 ore di orientamento richieste dal neo candidato, la telenovela non si arricchisca di una nuova puntata. Saremmo davvero alle comiche finali. Ma è esattamente ciò di cui non si ha bisogno. A seguire le parole a caldo di Lacerenza in una intervista TV:
E in una nota, appena diffusa in cui dichiara che è “ A lavoro con le forze moderate e progressiste per un programma per la Basilicata”. “Oggi -scrive- ho avviato il confronto con le forze politiche lucane moderate e progressiste con l’obiettivo prioritario di trasformare la piattaforma di idee e posizioni su cui c’è stata da subito convergenza in un programma compiuto. E’ un passaggio importante per rendere concreto l’impegno per i lucani e per il quale è indispensabile che ci sia la massima coesione delle forze politiche anche a livello locale. Sono in questo certo che l’individuazione del mio nome da parte del tavolo nazionale non sia stata avulsa dalle istanze giunte dai territori. E’ sulla base di queste che è stato individuato il profilo di candidatura giusto per la Regione ed è stato fatto il mio nome. E nell’immediatezza confrontandomi sia con la segretaria Elly Schlein che con il presidente Giuseppe Conte abbiamo convenuto sulla necessità di tradurre gli impegni in un programma giudicando tutti insieme indispensabile il confronto fattivo con le forze politiche a livello regionale. Per questo ora il lavoro deve essere celere e intenso.” (Domenico Lacerenz

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