venerdì, 4 Ottobre , 2024
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Conte: Il campo largo? Una “formula giornalistica”! Noi per una alternativa seria.

Il campo largo “è una formula giornalistica“, ha precisato Giuseppe Conte nello studio di Bruno Vespa su RaiUno, e chiarendo che: “Noi vogliamo veramente un’alternativa di governo seria, vogliamo costruire davvero un progetto alternativo a Meloni che sta affamando gli italiani, famiglie e imprese. Per farlo non possiamo affidarci a un pastrocchio”.   Conte ha spiegato che “nel momento in cui il Movimento 5 stelle dice ‘qui si è aperta una ferita‘ con questa bomba esplosiva che viene messa in questo campo largo che non esiste più, lo certifichiamo questa sera, abbiamo da parte del Pd e della sua segretaria un problema politico vero e serio”. La dove per “bomba esplosiva” è quel Matteo Renzi che, con una ennesima piroetta di convenienza, è tornato a fare il guastatore del centro sinistra. Una attività che gli riesce benissimo come si vede (rimane sempre da capire come ci sia ancora qualcuno che gli dia credito). “Io non sono disponibile ad affiancare il mio simbolo a quello di Renzi, che si è sempre distinto per distruggere, rottamare, prende i soldi dai governi stranieri, ed è all’origine della contaminazione tra affari e politica. Fa lobbismo in Italia e all’estero”, ha ribadito Conte facendo riferimento alle prossime regionali in Emilia-Romagna e Umbria. E, aggiunge il leader del M5S: “Dal momento in cui la risposta di Schlein è: ‘Io non faccio polemiche’, allora c’è qualcosa che non va. Non c’è la consapevolezza da parte del gruppo dirigente del Pd che c’è un problema serio”.  Ed è sul momento un problema serio perchè, se in Liguria Italia viva ha già annunciato che non parteciperà al voto, sarà in corsa in Emilia Romagna al fianco del Pd a sostegno del candidato Michele de Pascale. E Matteo Renzi non perde l’occasione per intorbidire ancor di più le acque insinuando che le frasi del leader del M5s non sarebbero un attacco diretto a lui ma una sfida alla segretaria del Partito democratico: “Se Conte vuole fare una battaglia contro Schlein, la faccia pure. Ma non sulla pelle dell’Emilia Romagna, terra che ha già formalizzato la coalizione”. E chi glielo doveva dire al bulletto di Rignano che gli sarebbe stato ancora consentito di avere voce in capitolo? Considerato quello che vale sul piano elettorale? Cose che capitano in un campo politico che avrebbe dovuto per prima cosa mettere dei punti fermi al fine di evitare di subire le ennesime scorribande di corsari di professione.

 

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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